No.
la storia e' diversa: gli USA fanno credere al mondo che il capitalismo
tenda verso produzioni pulite per pura innovazione tecnologica. Invece
anche un'economia basata sui bit ha bisogno di (ci)miniere puzzone. Se
si chiede a ogni impresa di diventare pulita (rispettando di chi ci
abita intorno), il Nord del mondo chiude bottega domani.
Se si fissa una quota totale di inquinamento e si lascia che ce la si
spartisca come fa + comodo (Tiscali vende quota a Acna, che altrimenti
chiuderebbe domani mattina, altro che saccoccia), finisce a tarallucci e
vino.
I fatti parlano chiaro: la Carbon Tax americana funziona cosi', e gli
USA non ratificano Kyoto.
+autogulag
a
pedalino ha scritto:
> ebbene si', ancora una volta ci sono io a rompere li cojoni quando tutti sono d'accordo.
> siccome agli industriali gli preme solo la saccoccia, dovendo inquinare di piu', e di conseguenza dovendo comprare da una altra azienda "virtuosa" (che parola ruffiana) la sua quota di smog inutilizzata, prima o dopo questa azienda "fetente" dovra' cominciare ad occuparsi del problema di come fare a ridurre le sue quote di smog (per pure questioni di saccoccia appunto).
> ci puo' fare schifo, ma è l'unico meccanismo (la saccoccia) che tocca realmente le sensibilita' ambientali degli industriali, e dei consumatori consapevoli e non, di destra e di sinistra.
>
>
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