[Forumumbri] POLIZIA Porte aperte a Genova-Bolzaneto

Borrar esta mensaxe

Responder a esta mensaxe
Autor: franco coppoli
Data:  
Asunto: [Forumumbri] POLIZIA Porte aperte a Genova-Bolzaneto
--0-1389315557-1070371480=:99041
Content-Type: text/plain; charset=iso-8859-1
Content-Transfer-Encoding: 8bit

POLIZIA
Porte aperte a Genova-Bolzaneto
Scolaresche in gita nella caserma del G8, presto benedetta dal cardinale Bertone. Gli arrestati del 2001: «Veniamo anche noi»
A. MAN.
La caserma di polizia di Genova Bolzaneto, nota nel mondo per le violenze e i soprusi sui manifestanti arrestati al G8 di due anni fa, diventerà una specie di vetrina della polizia democratica. Dalla prossima primavera, gli insegnanti delle scuole elementari genovesi vi porteranno intere classi in visita guidata. L'ha annunciato venerdì scorso Maurizio Auriemma, comandante del VI reparto mobile (ex celere) di Genova, che ha sede a Bolzaneto: «Non siamo la caserma Aushwitz», ha detto il funzionario in conferenza stampa, risultando involontariamente un po' ironico. Auriemma ha anche spiegato di aver raggiunto un'intesa con il direttore scolastico regionale, Attilio Massara. E' un'inquietante cartolina dal paese governato dal principe dei piazzisti televisivi. Che però rimane, innanzitutto, un paese cattolico, nel quale le vergogne si lavano con l'acqua santa. Se le scolaresche arriveranno solo in primavera, già venerdì prossimo la caserma sarà benedetta dal cardinale di Genova,
Tarcisio Bertone. Cominerà così una campagna che potrebbe chiamaresi «Porte aperte a Bolzaneto».

Sull'iniziativa è intervenuto ieri il Comitato verità e giustizia per Genova, animato dal giornalista Lorenzo Guadagnucci e da Enrica Bartesaghi, mamma di una giovane che fu arrestata dopo il pestaggio nella scuola Diaz e trasferita nell'inferno di Bolzaneto. Il Comitato ha scritto una lettera al comandante del reparto mobile: «Gentile dottor Auriemma, abbiamo letto sui giornali del suo progetto di aprire la caserma alle scuole. Ci sembra una bella idea. Potremmo affiancare a lei e agli insegnanti alcune delle tante persone che passarono per Bolzaneto nel luglio 2001, subendo angherie e vessazioni. Gli studenti avrebbero così un quadro completo. Lei potrebbe spiegare, come ha già fatto, che nessuno dei suoi uomini è indagato. I testimoni e noi del comitato - prosegue la lettera - potremmo ricordare che 43 persone tra sanitari e e appartenenti a tutte le forze dell'ordine sono indagate per episodi incompatibili con lo stato di diritto. Tutti insieme potremmo compiere un'operazione di
verità: solo in questo modo Bolzaneto potrà riscattarsi dell'immagine di `caserma Aushwitz'. Potremmo chiedere insieme, noi e voi, la verità su quanto è accaduto».

Per Bolzaneto l'Italia è stata criticata da Amnesty international, dal Parlamento europeo e dalla commissione dell'Onu per i diritti umani. Conclusi gli accertamenti penali, potrebbe arrivare una sentenza di condanna dalla Corte europea dei diritti umani. Tra i 43 che rischiano il processo a Genova ci sono poliziotti, guardie penitenziarie e carabinieri che erano preposti alla «trattazione dei fermati» durante il G8. E nessuno di loro, effettivamente, appartiene al VI reparto mobile.

Per questo Auriemma, funzionario che ha i modi rigidi del militare ma è considerato piuttosto equilibrato, è oggi l'alfiere di una campagna che sembra ispirata dal Viminale. Ci ha messo molto impegno: «I bambini - raccontava venerdì ai giornalisti - sono attratti dalle divise e dai mezzi della polizia di stato. La visita sarà un'occasione per trasmettere un messaggio di affidabilità e di credibilità». Ma guarda un po', proprio a Bolzaneto.



francoppoli


---------------------------------
Yahoo! Mail: 6MB di spazio gratuito, 30MB per i tuoi allegati, l'antivirus, il filtro Anti-spam
--0-1389315557-1070371480=:99041
Content-Type: text/html; charset=iso-8859-1
Content-Transfer-Encoding: 8bit

<DIV><FONT face=Verdana><SPAN class=occhiello>POLIZIA </SPAN><BR></FONT><STRONG><FONT size=5><SPAN class=titolo>Porte aperte a Genova-Bolzaneto </SPAN><BR></FONT></STRONG><SPAN class=sommario>Scolaresche in gita nella caserma del G8, presto benedetta dal cardinale Bertone. Gli arrestati del 2001: «Veniamo anche noi»</SPAN><BR><FONT face=Verdana><SPAN class=firma>A. MAN.</SPAN><BR></FONT><SPAN class=testo><FONT face=Verdana>La caserma di polizia di Genova Bolzaneto, nota nel mondo per le violenze e i soprusi sui manifestanti arrestati al G8 di due anni fa, diventerà una specie di vetrina della polizia democratica. Dalla prossima primavera, gli insegnanti delle scuole elementari genovesi vi porteranno intere classi in visita guidata. L'ha annunciato venerdì scorso Maurizio Auriemma, comandante del VI reparto mobile (ex celere) di Genova, che ha sede a Bolzaneto: «Non siamo la caserma Aushwitz», ha detto il funzionario in conferenza stampa, risultando involontariamente un po' ironico.
Auriemma ha anche spiegato di aver raggiunto un'intesa con il direttore scolastico regionale, Attilio Massara. E' un'inquietante cartolina dal paese governato dal principe dei piazzisti televisivi. Che però rimane, innanzitutto, un paese cattolico, nel quale le vergogne si lavano con l'acqua santa. Se le scolaresche arriveranno solo in primavera, già venerdì prossimo la caserma sarà benedetta dal cardinale di Genova, Tarcisio Bertone. Cominerà così una campagna che potrebbe chiamaresi «Porte aperte a Bolzaneto».<BR><BR>Sull'iniziativa è intervenuto ieri il Comitato verità e giustizia per Genova, animato dal giornalista Lorenzo Guadagnucci e da Enrica Bartesaghi, mamma di una giovane che fu arrestata dopo il pestaggio nella scuola Diaz e trasferita nell'inferno di Bolzaneto. Il Comitato ha scritto una lettera al comandante del reparto mobile: «Gentile dottor Auriemma, abbiamo letto sui giornali del suo progetto di aprire la caserma alle scuole. Ci sembra una bella idea. Potremmo
affiancare a lei e agli insegnanti alcune delle tante persone che passarono per Bolzaneto nel luglio 2001, subendo angherie e vessazioni. Gli studenti avrebbero così un quadro completo. Lei potrebbe spiegare, come ha già fatto, che nessuno dei suoi uomini è indagato. I testimoni e noi del comitato - prosegue la lettera - potremmo ricordare che 43 persone tra sanitari e e appartenenti a tutte le forze dell'ordine sono indagate per episodi incompatibili con lo stato di diritto. Tutti insieme potremmo compiere un'operazione di verità: solo in questo modo Bolzaneto potrà riscattarsi dell'immagine di `caserma Aushwitz'. Potremmo chiedere insieme, noi e voi, la verità su quanto è accaduto».<BR><BR>Per Bolzaneto l'Italia è stata criticata da Amnesty international, dal Parlamento europeo e dalla commissione dell'Onu per i diritti umani. Conclusi gli accertamenti penali, potrebbe arrivare una sentenza di condanna dalla Corte europea dei diritti umani. Tra i 43 che rischiano il processo a
Genova ci sono poliziotti, guardie penitenziarie e carabinieri che erano preposti alla «trattazione dei fermati» durante il G8. E nessuno di loro, effettivamente, appartiene al VI reparto mobile.<BR><BR>Per questo Auriemma, funzionario che ha i modi rigidi del militare ma è considerato piuttosto equilibrato, è oggi l'alfiere di una campagna che sembra ispirata dal Viminale. Ci ha messo molto impegno: «I bambini - raccontava venerdì ai giornalisti - sono attratti dalle divise e dai mezzi della polizia di stato. La visita sarà un'occasione per trasmettere un messaggio di affidabilità e di credibilità». Ma guarda un po', proprio a Bolzaneto. </FONT><BR></SPAN></DIV><BR><BR>francoppoli<p><br><hr size=1><A HREF="http://it.yahoo.com/mail_it/foot/?http://it.mail.yahoo.com/"><b>Yahoo! Mail</a></b>: 6MB di spazio gratuito, 30MB per i tuoi allegati, l'antivirus, il filtro Anti-spam
--0-1389315557-1070371480=:99041--