Vi segnalo l'articolo di Avram Burgh, scritto per l'Herald Tribune e pubb=
licato oggi dal Manifesto, importante anche per il ruolo svolto da Burgh =
come Presidente della Knesset.
Luisa Morgantini
ISRAELE
E' morta =
la rivoluzione sionista
AVRAHAM BURG*
Il sionismo =E8 morto, e i suo=
i aggressori sono seduti sulle poltrone del governo a Gerusalemme. Non pe=
rdono un'occasione per far scomparire tutto ci=F2 che c'era di bello nell=
a rinascita nazionale. La rivoluzione sionista poggiava su due pilastri: =
la sete di giustizia e una leadership sottomessa alla morale civica. L'un=
a e l'altra sono scomparse. La nazione israeliana ormai non =E8 altro che=
un ammasso informe di corruzione, oppressione e ingiustizia. La fine del=
l'avventura sionista =E8 vicina. S=EC, =E8 ormai probabile che la nostra =
generazione sia l'ultima del sionismo. Quello che rester=E0 dopo sar=E0 u=
no stato ebraico irriconoscibile e detestabile. Chi di noi vorr=E0 essere=
patriota di tale stato? L'opposizione =E8 scomparsa, la coalizione resta=
muta, Ariel Sharon si =E8 trincerato dietro un muro di silenzio. Questa =
societ=E0 di instancabili chiacchieroni =E8 diventata afona. Semplicement=
e non c'=E8 pi=F9 nulla da dire: i nostri fallimenti sono evidenti. Certo=
, abbiamo resuscitato la lingua ebraica, il nostro teatro =E8 eccellente,=
la nostra moneta abbastanza stabile, nel nostro popolo ci sono talenti s=
tupefacenti e siamo quotati al Nasdaq. Ma =E8 per questo che abbiamo crea=
to uno stato? No, non =E8 per inventare armi sofisticate, strumenti di ir=
rigazione efficacissimi, programmi di sicurezza informatica o missili ant=
imissile che il popolo ebraico =E8 sopravvissuto. La nostra vocazione =E8=
diventare un modello, la =ABluce delle nazioni=BB, e abbiamo fallito.=0D
=
La realt=E0, dopo duemila anni di lotte per la sopravvivenza, =E8 uno s=
tato che sviluppa delle colonie guidato da una cricca di corrotti incuran=
ti della morale civica e della legge. Ma uno stato amministrato nel dispr=
ezzo della giustizia perde la sua forza di sopravvivenza. Chiedete ai vos=
tri figli se sono sicuri di essere ancora in vita fra venticinque anni. L=
e risposte pi=F9 lungimiranti rischiano di scioccarvi, perch=E9 il conto =
alla rovescia della societ=E0 israeliana =E8 gi=E0 cominciato.
Non c'=E8=
nulla di pi=F9 affascinante che essere sionista a Beth El o Ofra. Il pae=
saggio biblico =E8 incantevole. Dalla finestra ornata di gerani e bougain=
ville, non si vede l'occupazione. Sulla nuova strada che costeggia Gerusa=
lemme da nord a sud, ad appena un chilometro dagli sbarramenti, si circol=
a velocemente e senza problemi. Chi si preoccupa di ci=F2 che subiscono g=
li arabi umiliati e disprezzati, obbligati a trascinarsi per ore su strad=
e dissestate e continuamente interrotte da check point? Una strada per l'=
occupante, una strada per l'occupato. Per il sionista, il tempo =E8 rapid=
o, efficiente, moderno. Per l'arabo =ABprimitivo=BB, manodopera senza per=
messo in Israele, il tempo =E8 di una lentezza esasperante.
Ma cos=EC =
non pu=F2 durare. Anche se gli arabi piegassero la testa e ingoiassero la=
loro umiliazione, verr=E0 un momento in cui nulla funzioner=E0 pi=F9. Og=
ni edificio costruito sull'insensibilit=E0 alla sofferenza altrui =E8 des=
tinato a crollare fragorosamente. Attenti a voi! State ballando su un tet=
to che poggia su fondamenta barcollanti!
Israele, la rivoluzione sionist=
a =E8 morta
Poich=E9 siamo indifferenti alla sofferenza delle donne ara=
be bloccate ai check point, non percepiamo pi=F9 i lamenti delle donne pi=
cchiate dietro la porta dei nostri vicini, n=E9 quelli delle ragazze madr=
i che lottano per la propria dignit=E0. Abbiamo smesso di contare i cadav=
eri delle donne assassinate dal loro marito. Indifferenti alla sorte dei =
bambini palestinesi, come ci possiamo sorprendere quando, con un ghigno d=
i odio sulla bocca, si fanno saltare per aria come martiri di Allah nei l=
uoghi del nostro svago perch=E9 la loro vita =E8 un tormento; nei nostri =
centri commerciali perch=E9 non hanno neanche la speranze di fare, come n=
oi, degli acquisti? Fanno scorrere il sangue nei nostri ristoranti per fa=
rci passare l'appetito. A casa loro, figli e genitori soffrono la fame e =
l'umiliazione. Anche se uccidessimo 1000 terroristi al giorno, non cambie=
rebbe nulla. I loro leader e i loro istigatori sono generati dall'odio, d=
alla collera e dalle misure insensate prese dalle nostre istituzioni mora=
lmente corrotte. Fintanto che un Israele arrogante, terrorizzato e insens=
ibile a se stesso e agli altri si trover=E0 di fronte una Palestina umili=
ata e disperata, non potremo andare avanti. Se tutto ci=F2 fosse inevitab=
ile e frutto dei disegni di una forza soprannaturale, anche io starei zit=
to. Ma c'=E8 un'altra opzione. Ed =E8 per questo che bisogna urlare.
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Ecco quello che il primo ministro deve dire al popolo: il tempo delle ill=
usioni =E8 finito. Non possiamo pi=F9 rimandare le decisioni. S=EC, amiam=
o il paese dei nostri antenati nella sua totalit=E0. S=EC, ci piacerebbe =
viverci da soli. Ma cos=EC non funziona, anche gli arabi hanno i loro sog=
ni e le loro esigenze. Tra il Giordano e il mare, gli ebrei non sono pi=F9=
maggioranza. Conservare tutto gratuitamente, senza pagarne il prezzo, mi=
ei cari concittadini, =E8 impossibile.
=C8 impossibile che la maggiora=
nza palestinese sia sottomessa al pugno di ferro dei militari israeliani.=
=C8 impossibile credere che siamo la sola democrazia del Medioriente, pe=
rch=E9 non lo siamo. Senza l'uguaglianza completa degli arabi, non c'=E8 =
democrazia. Conservare i territori e una maggioranza di ebrei solo nello =
stato ebraico, ripettando i valori dell'umanesimo e della morale ebraica,=
rappresenta un'equazione insolubile.
Volete la totalit=E0 del territo=
rio del Grande Israele? Perfetto. Avete rinunciato alla democrazia. Reali=
zzeremo allora un sistema efficace di segregazione etnica, di campi di in=
ternamento, di citt=E0-carceri: il ghetto Kalkilya e il gulag Jenin.
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Volete una maggioranza ebraica? O ammasseremo tutti gli arabi in vagoni d=
i treno, in autobus, su cammelli o asini per espellerli. Oppure dobbiamo =
separarci da loro in modo radicale. Non ci sono mezzi termini. Ci=F2 impl=
ica lo smantellamento di tutti - dico bene: tutti - gli insediamenti e la=
determinazione di una frontiera internazionale riconosciuta tra lo stato=
nazionale ebraico e lo stato nazionale palestinese. La legge del ritorno=
ebraica sar=E0 applicabile soltanto all'interno dello stato nazionale eb=
raico. Il diritto al ritorno arabo sar=E0 applicabile esclusivamente all'=
interno dello stato nazionale arabo.
Se =E8 la democrazia ci=F2 che vo=
lete, avete due opzioni: o rinunciate al sogno del Grande Israele nella s=
ua totalit=E0, alle colonie e ai loro abitanti, oppure concedete a tutti,=
compresi gli arabi, la piena cittadinanza con diritto di voto alle elezi=
oni politiche. In quest'ultimo caso, coloro che non volevano gli arabi ne=
llo stato palestinese vicino li avranno alle urne, a casa propria. E loro=
saranno maggioranza, noi minoranza.
Questo =E8 il linguaggio che deve=
adottare il primo ministro. Spetta a lui presentare coraggiosamente le a=
lternative. Bisogna scegliere tra la discriminazione etnica praticata da =
ebrei e la democrazia. Tra le colonie e la speranza per due popoli. Tra l=
'illusione di un muro di filo spinato, dei check point e dei kamikaze e u=
na frontiera internazionale accettata dalle due parti con Gerusalemme cap=
itale comune dei due stati.
Ma, purtroppo, non c'=E8 alcun primo minis=
tro a Gerusalemme. Il cancro che divora il corpo del sionismo ha gi=E0 ra=
ggiunto la testa. Le metastasi fatali sono lass=F9. =C8 accaduto in passa=
to che Ben Gurion commettesse un errore, ma =E8 rimasto comunque di una r=
ettitudine irreprensibile. Quando Begin sbagliava, nessuno metteva in dis=
cussione la sua buona fede. E lo stesso succedeva quando Shamir non facev=
a nulla. Oggi, secondo un sondaggio recente, la maggioranza degli israeli=
ani non crede nella rettitudine del primo ministro, anche se continua ad =
accordargli la propria fiducia sul piano politico. Detto in altri termini=
, la personalit=E0 dell'attuale primo ministro simboleggia le due facce d=
ella nostra disgrazia: un uomo di dubbia moralit=E0, gaudente, incurante =
della legge e modello negativo di indentificazione. Il tutto combinato co=
n la sua brutalit=E0 verso gli occupati, che rappresenta un ostacolo insu=
perabile alla pace. Da ci=F2 deriva una conclusione indiscutibile: la riv=
oluzione sionista =E8 morta.
E l'opposizione? Perch=E9 mantiene il sil=
enzio? Forse perch=E9 siamo in estate? O perch=E9 =E8 stanca? Perch=E9, m=
i chiedo, una parte dei miei compagni vuole un governo a ogni costo, foss=
'anche quello dell'identificazione con la malattia piuttosto che della so=
lidariet=E0 con le vittime della malattia? Le forze del Bene perdono la s=
peranza, fanno le valige e ci abbandonano, insieme al sionismo. Uno stato=
sciovinista e crudele in cui imperversa la discriminazione; uno stato do=
ve i ricchi sono all'estero e i poveri deambulano nelle strade; uno stato=
in cui il potere =E8 corrotto e la politica corruttrice; uno stato di po=
veri e di generali; uno stato di razziatori e di coloni: questo =E8 in su=
nto il sionismo nella fase pi=F9 critica della propria storia.
L'alter=
nativa =E8 una presa di posizione radicale: il bianco o il nero - tirarsi=
indietro equivarrebbe a essere complici dell'abiezione. Queste sono le c=
omponenti dell'opzione sionista autentica: una frontiera incontestata; un=
piano sociale globale per guarire la societ=E0 israeliana dalla sua inse=
nsibilit=E0 e dalla sua assenza di solidariet=E0; la messa al bando del p=
ersonale politico corrotto oggi al potere. Non si tratta pi=F9 di laburis=
ti contro il Likud, di destra contro sinistra. Al posto di tutto ci=F2, b=
isogna opporre ci=F2 che =E8 permesso a ci=F2 che =E8 proibito; il rispet=
to della legge alla delinquenza. Non possiamo pi=F9 accontentarci di un'a=
lternativa politica al governo Sharon. Ci vuole un'alternativa di speranz=
a alla rovina del sionismo e dei suoi valori da parte di demolitori muti,=
ciechi e privi di ogni sensiblit=E0.
* Deputato del Partito laburista=
israeliano, ex presidente della Knesset (1999-2003), ex presidente dell'=
Agenzia ebraica