[Lecce-sf] Lecce: "incendio" al Duomo

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Autor: Antonella Mangia
Data:  
Asunto: [Lecce-sf] Lecce: "incendio" al Duomo
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E’ in atto in questa città una colossale operazione ideologica, nella quale Destra e Sinistra moderata si uniscono in un incestuoso afflato intorno agli esponenti massimi  della Chiesa locale.L’occasione estemporanea è il “botto” che una mano e una mente imbecille (o troppo furba) ha collocato dietro il vecchio portone del Duomo con la probabile intenzione di appiccare un incendio e con la consapevolezza di fare centro e colpire sentimento e amore dei leccesi per la propria cattedrale.Ma la vera posta in gioco è altra e ben più delicata e si chiama: gestione dei flussi finanziari legati all’immigrazione così copiosamente affluiti in questi anni nelle casse del Regina Pacis; si chiama inchiesta che la magistratura sta svolgendo per  presunte violenze e maltrattamenti a carico dei gestori del Regina Pacis, e precisamente Lo deserto, alcuni carabinieri e alcuni collaboratori (non volontari!!); si chiama ruolo della Chiesa leccese che, unica in Italia, ha scelto di stare dalla parte dei
 carcerieri e gestire, business sostanzioso, la legge Bossi-Fini, con tutto il suo carico di razzismo, di ingiustizia, di negazione della dignità umana.Una operazione ideologica il cui obiettivo è non solo e non tanto criminalizzare gli imbecilli che fanno “una bomba” con una scatola di tonno, ma prima di tutto chi ha osato e osa ripetere una verità elementare, che chiunque, recandosi in quel di San Foca, può verificare: il Regina Pacis è diventato un carcere etnico. Una operazione ideologica mirata a puntare l’indice contro tutti coloro che si stanno battendo, a Lecce come nel resto d’Italia per la chiusura di questi luoghi di negazione del diritto che sono i CPT(Centri Permanenza Temporanea); contro coloro che, qui a Lecce nello specifico, denunciano l’anomalia di una Chiesa i cui vertici sono organicamente legati alla destra più integralista e reazionaria, tanto da trovare non solo normale, ma degno di lode e apprezzamento gestire un centro di detenzione per migranti, cioè per
 esseri umani la cui unica colpa è quella di essere approdati sulle nostre coste in cerca di una vita migliore.I gestori del CPT di San Foca possono dichiarare di svolgere questo ruolo con tutta la dedizione e la pietas cristiana di cui sono capaci, ciò non toglie che sono corresponsabili insieme con Bossi, Fini, Mantovano e Berlusconi della gestione di una legge che è una vergogna per l’Italia ed è l’esatto contrario dell’accoglienza.Il Regina Pacis non è più un Centro d’Accoglienza ma un carcere con reti e filo spinato alto 3 metri, telecamere a circuito chiuso e carabinieri in armi  per sorvegliare che nessuno fugga da tanta “accoglienza”; è un luogo nel quale sono trattenuti i migranti che stanno per essere rispediti a casa, pezzi di ricambio inutilizzabili per il mercato neoliberista della forza lavoro. Definire tutto ciò “accoglienza” è una operazione di mistificazione ideologica e chi la fa sa bene come stanno esattamente le cose: una mistificazione ideologica nella quale il
 Centro sinistra moderato e ipocrita  cade non per ingenuità ma perché corresponsabile anch’esso  di una politica dei flussi migratori che ha il suo fulcro nelle espulsioni (anche se con minore rozzezza) e  nei CPT,  introdotti con la legge Turco Napolitano.Contro questa misura di inciviltà che sono i CPT  ci siamo battuti e continueremo a batterci, insieme con quella parte di mondo cattolico, laico e con il Movimento, che giustamente giudicano la legge Bossi-Fini   e i CPT delle  aberrazioni giuridiche e un’offesa per la dignità umana.vai al sito: http://www.triburibelli.org/sito/modules/news/  Lecce,18.06.03                                     Antonella Mangia                                                                        



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E’ in atto in questa città una colossale operazione ideologica, nella quale Destra e Sinistra moderata si uniscono in un incestuoso afflato intorno agli esponenti massimi della Chiesa locale.
L’occasione estemporanea è il “botto” che una mano e una mente imbecille (o troppo furba) ha collocato dietro il vecchio portone del Duomo con la probabile intenzione di appiccare un incendio e con la consapevolezza di fare centro e colpire sentimento e amore dei leccesi per la propria cattedrale.
Ma la vera posta in gioco è altra e ben più delicata e si chiama: gestione dei flussi finanziari legati all’immigrazione così copiosamente affluiti in questi anni nelle casse del Regina Pacis; si chiama inchiesta che la magistratura sta svolgendo per presunte violenze e maltrattamenti a carico dei gestori del Regina Pacis, e precisamente Lo deserto, alcuni carabinieri e alcuni collaboratori (non volontari!!); si chiama ruolo della Chiesa leccese che, unica in Italia, ha scelto di stare dalla parte dei carcerieri e gestire, business sostanzioso, la legge Bossi-Fini, con tutto il suo carico di razzismo, di ingiustizia, di negazione della dignità umana.
Una operazione ideologica il cui obiettivo è non solo e non tanto criminalizzare gli imbecilli che fanno “una bomba” con una scatola di tonno, ma prima di tutto chi ha osato e osa ripetere una verità elementare, che chiunque, recandosi in quel di San Foca, può verificare: il Regina Pacis è diventato un carcere etnico.
Una operazione ideologica mirata a puntare l’indice contro tutti coloro che si stanno battendo, a Lecce come nel resto d’Italia per la chiusura di questi luoghi di negazione del diritto che sono i CPT(Centri Permanenza Temporanea); contro coloro che, qui a Lecce nello specifico, denunciano l’anomalia di una Chiesa i cui vertici sono organicamente legati alla destra più integralista e reazionaria, tanto da trovare non solo normale, ma degno di lode e apprezzamento gestire un centro di detenzione per migranti, cioè per esseri umani la cui unica colpa è quella di essere approdati sulle nostre coste in cerca di una vita migliore.
I gestori del CPT di San Foca possono dichiarare di svolgere questo ruolo con tutta la dedizione e la pietas cristiana di cui sono capaci, ciò non toglie che sono corresponsabili insieme con Bossi, Fini, Mantovano e Berlusconi della gestione di una legge che è una vergogna per l’Italia ed è l’esatto contrario dell’accoglienza.
Il Regina Pacis non è più un Centro d’Accoglienza ma un carcere con reti e filo spinato alto 3 metri, telecamere a circuito chiuso e carabinieri in armi per sorvegliare che nessuno fugga da tanta “accoglienza”; è un luogo nel quale sono trattenuti i migranti che stanno per essere rispediti a casa, pezzi di ricambio inutilizzabili per il mercato neoliberista della forza lavoro.
Definire tutto ciò “accoglienza” è una operazione di mistificazione ideologica e chi la fa sa bene come stanno esattamente le cose: una mistificazione ideologica nella quale il Centro sinistra moderato e ipocrita cade non per ingenuità ma perché corresponsabile anch’esso di una politica dei flussi migratori che ha il suo fulcro nelle espulsioni (anche se con minore rozzezza) e nei CPT, introdotti con la legge Turco Napolitano.
Contro questa misura di inciviltà che sono i CPT ci siamo battuti e continueremo a batterci, insieme con quella parte di mondo cattolico, laico e con il Movimento, che giustamente giudicano la legge Bossi-Fini e i CPT delle aberrazioni giuridiche e un’offesa per la dignità umana.

vai al sito:

http://www.triburibelli.org/sito/modules/news/


Lecce,18.06.03                                     Antonella Mangia
                                                                        <p><br><hr size=1><A HREF="http://it.yahoo.com/mail_it/foot/?http://it.mail.yahoo.com/"><b>Yahoo! Mail</a></b>: 6MB di spazio gratuito, 30MB per i tuoi allegati, l'antivirus, il filtro Anti-spam
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