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From: "Marco Valli" <marco_valli@???>
To: <marco@???>
Sent: Monday, June 16, 2003 5:24 PM
Subject: Per la Francia niente referendum, ma azione diretta
Dal sito
http://www.rekombinant.org
una lettera dello scrittore francese Serge Quadruppani su quel che sta
accadendo in Francia; quello che sta avvenendo Oltralpe unito allo
spettacolare flop referendario -risultato di una tragicomica e
assolutamente inconsistente concezione del conflitto
sociale (per tacere dei _veri_ motivi che stanno dietro alla
consultazione)- sarà in grado di destare le ns menti intorpidite e
suggerirci azioni e pratiche dirette più efficaci e senza dubbio più
divertenti?
saluti
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Cari amici italiani,
non so se ne siete al corrente, in ogni caso ne saranno ignari gli
italiani che leggono soltanto i loro giornali e guardano soltanto la
televisione italiana: da due mesi, in seguito all'offensiva
thatcheriana del duo Chirac-Raffarin (subdolo tentativo di
privatizzazione della scuola col pretesto del "decentramento", legge
per l'allungamento della durata delle quote delle pensioni, il che
equivale a ridurle), in tutta la Francia vi sono manifestazioni e
scioperi degli insegnanti, dei lavoratori dei trasporti (ferrovie e
metropolitane) e di tutti i settori dell'economi. Non è esagerato
cominciare a parlare di un "Maggio strisciante". Le grandi
confederazioni sindacali adottano una tattica che finisce per sfiancare
il movimento indicendo puntualmente uno sciopero alla settimana, quando
fin dall'inizio dalle loro basi arriva la rivendicazione dello
"sciopero generale a oltranza".
Dal Nord al Sud, da Lille a Marsiglia (due luoghi dove il movimento è
molto forte), caselli autostradali, stazioni e mercati all'ingrosso
sono oggetto di azioni di blocco decisi dalle assemblee
interprofessionali che raggruppano insegnanti, operai e precari.
A Tolosa, Nizza e in molte altre città vi sono teatri occupati dagli
intermittenti (lavoratori precari dello spettacolo).
Un po' ovunque in Francia, le sedi della Medef (la Confindustria
francese) sono state prese d'assedio, a volte devastate e incendiate.
Gli operai delle fabbriche minacciate di chiusura si sono uniti alla
lotta: a Lille hanno fornito le scatole di detersivo con cui sono stati
bombardati i CRS (i celerini francesi). A Boulogne-sur-mer è stato
bloccato il grande mercato del pesce.
A digione è occupata la sede di France 3 (l'equivalente francese di RAI
3).
Si afferma un movimento sociale radicale, davvero notevole per la
varietà delle figure professionali e dei gruppi che coinvolge, e
secondo i sodndaggi continua ad avere la simpatia di buona parte
dell'opinione pubblica.
Si parla di azioni di boicottaggio dei Baccalaureati (gli esami di
maturità), la cui prova scritta di filosofia si svolge oggi (12 giugno,
n.d.t.). Vi sono stati appelli a dare il 20 politico a tutti gli
studenti.
Sarebbe opportuno che questo movimento fosse un po' piu' conosciuto a
livello internazionale: tutti potrebbero trarvi degli insegnamenti,
soprattutto per quanto riguarda l'atteggiamento della sinistra storica
(divisa tra i "sinceri" che riconoscono: "Fossimo stati al governo
avremmo fatto la stessa cosa" e gli altri, che tentano di recuperare il
movimento ma non sanno cosa inventarsi) e quella dei grandi sindacati,
i cui servizi d'ordine hanno fatto di tutto, compreso picchiare i
propri militanti, per cercare d'impedire gli "eccessi". Questo era
chiaro soprattutto martedì sera in Place de la Concorde, dove si è
particolarmente distinto il servizio d'ordine della CGT. Per saperne di
piu', si possono consultare i siti Samizdat o Indymedia France.
Baci a tutti,
(traduzione di WM1)
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Marco Valli - Allergico alla Legge
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