Autor: Riccardo Navone Data: Asunto: [NuovoLaboratorio] ancora su d'alema
Ancora sul comizio di D'Alema in P.za Matteotti a Genova.
Chi sono i DS e chi è D'Alema
I DS sono il partito reazionario della sinistra italiana.
Dalla loro nascita - dopo l'ulteriore convesione a destra dell'ex Pci - si
sono dedicati esclusivamente all'occupazione di posti di potere;
promuovendo, in modo inequivocabile, ogni manovra atta a posizionare propri
uomini in posti chiave in tutti i settori dell'economia, della politica e
della cultura.
Sono stati i paladini delle privatizzazioni, della promozione della mobilità
e della normalizzazione sui posti di lavoro, della nascita delle Spa a
partecipazione pubblica con propri menager al comando.
Si sono convertiti interamente al "mercato", e in questo senso sono i veri
eredi e continuatori della politica della DC d'altri tempi.
Sono compromessi con tutti i centri di potere capitalistico che operano in
Italia, compresi quelli occulti.
Sono nella Confindustria come nei Cda di moltissime banche e casse di
risparmio.
Elargiscono favori, appalti e posti di lavoro ai loro clienti come negli
anni '50, '60 e '70 faceva la Dc e negli '80 il Psi. Questo lo fanno pur
essendo all'opposizione, figuriamoci cosa farebbero se fossero al governo.
La loro opposizione a Berlusconi è motivata esclusivamente da problemi di
spartizione del potere, di controllo delle clientele, di referenze con i
cosiddetti poteri separati: magistratura e forze dell'ordine.
Anche le correnti interne che lo attraversano sono una tragica farsa.
Sulla questione della guerra all'Irak si sono divisi in una destra
affaristica e in una sinistra esoterica.
I primi vorrebbero una guerra breve, con gli USA vittoriosi velocemente per
evitare altre sofferenze al popolo irakeno.
In realtà si comportano da perfetti manager. Dei morti e delle sofferenze
non gli può fregare di meno. La guerra gli da fastidio perché rallenta gli
affari. Pensano alla ricostruzione, al ruolo che avrà l'Europa in questa
partita e al loro contributo.
Sono già in corsa per le prossime elezioni per riconquistare Bologna e le
regioni come la Liguria che si sono spostate a destra.
Quello che propongono in queste realtà non ha nulla di diverso da quello che
fanno attualmente le destre. In particolare a Genova sono in corsa per i
prossimi affari miliardari.
Il tunnel sotto il porto, il porto di Voltri, il terzo valico, e il 2004,
anno di Genova capitale europea della cultura.
I secondi si affidano alla buova volontà.
Sulla guerra all'Irak hanno il mal di pancia ma non si muovono di un
millimetro in nome di un malaugurato senso dell'unità del partito.
Auspicano, chiedono timidamente, si domandano se non sia meglio chiedere una
fine della guerra prima che questa dilaghi a livello mondiale.
Si affidano alle macerie dell'Onu e - forse in futuro - anche alla Madonna
del Carmine.
Sono una sinistra esoterica e paralitica.
D'Alema è stato il campione della sinistra post-comunista degli anni '90.
E' stato presentato come un grande statista in grado di portare l'Italia al
livello dei partners europei.
In realtà si è rivelato una scatola vuota.
Dalla bicamerale alle modifiche della costituzione ha inanellato una serie
impressionante di disastri.
E' riuscito a flirtare con Buttiglione e a farsi appoggiare perfino da
Cossiga.
Ha portato la guerra in Europa appoggiando gli USA - senza condizioni - nel
delirio del Kossovo.
Durante il suo governo non è riuscito a portare a termine una riforma degna
di questo nome.
Dalla scuola, alle pensioni, al lavoro alla sanità non ha fatto che
spacciare patacche.
Nonostante il suo servilismo è stato scartato e gettato alle ortiche anche
dai suoi amici della Confindustria.
Ha presentato alle elezioni dei personaggi squallidi come lui ed è stato
trombato disastrosamente insieme a tutta la sua combriccola di mezze
calzette.
D'Alema è il vero campione di questa sinistra reazionaria che ha rinunciato
ad ogni ruolo sociale in nome del mercato; che ha abiurato il comunismo ma
non ha rinunciato ai metodi stalinisti.
D'Alema è un vero fallito e come tutti i suoi pari è un saccente presuntuoso
con la spocchia.
Vuole il rilancio personale proponendosi come l'uomo in grado di
"normalizzare" l'Italia, in grado di incanalare il dissenso nel business, di
annullare ogni voglia di cambiamento in nome del "mercato".
Domani sarà a Genova con i suoi accoliti locali per compattare la destra DS,
proporre i suoi complici alle prossime elezioni, preparare la riconquista
della Regione, riallacciare i rapporti con gli imprenditori e gli
speculatori locali.
Penso che sia giusto andare a questo comizio per fare sentire il dissenso
del movimento.
Per dire a D'Alema quello che i compagni pensano di lui.
Per far capire alla base dei DS (quella in buona fede) che si devono
svegliare.