Sulla questione 'quanto costa VERAMENTE la benzina?' Vi mando in anteprima
un pezzo che uscirà sul numero 2 del mensile Ethnoland News da cui si
deduce che anche a 70 $ al barile la benzina costerebbe meno di adesso al
litro, se non fosse gravata da tasse misteriose e inspiegabili...Mammola
2 lire per la guerra d'Abissinia
La congiura del silenzio sulle misteriose tasse sulla benzina
BOX:
1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935
14 lire per la crisi di Suez del 1956
10 lire per il disastro del Vajont del 1963
10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966
10 lire per il terremoto del Belice del 1968
99,84 lire per il terremoto del Friuli del 1976
205 lire per la missione militare in Libano del 1979
75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980
Alla base della prosperità di una economia e di un sistema-paese sappiamo
essere un costo ragionevole dell'energia. Per questo motivo mentre
scriviamo i bombardieri si addensano sul Medio Oriente, le bombe esplodono
a Caracas, le truppe sparano in Nigeria e il presidente libico Gheddafi
dorme in tende nel deserto in località sempre diverse per timore di un
missile "intelligente", tutte aree e nazioni distese sopra giacimenti di
questo nero e prezioso fango millenario.Tutti noi in Europa sappiamo quanto costa un litro di benzina o un litro
di gasolio da riscaldamento perché una quota rilevante dei nostri redditi
prende il volo al distributore di benzina o nella bolletta. Ma l'unità di
misura del petrolio, la madre di tutte le energie, si chiama BARILE e ci
avvertono quotidianamente che dal suo prezzo in dollari dipende non solo
il nostro futuro ma anche il nostro presente.Così abbiamo provato, per i nostri lettori, a capire cos'è questo 'barile'
che oggi, marzo 2003, costa 32 dollari, e che cosa ci si può
effettivamente ricavare e a quale prezzo effettivo. Qualcosa ci dice che
da questa semplice operazione da effettuare con la calcolatrice e con
alcuni documenti dell'OPEC (l'organizzazione mondiale dei produttori di
petrolio) potrebbe essere possibile comprendere i retroscena di vicende
apparentemente scollegate come 50 anni di guerre in Asia e in Africa o la
fatica della locomotiva europea a raggiungere gli standard produttivi e di
consumo degli USA.
Fattori generali di conversione petrolio
Prodotto Barili per tonnellata metrica
PRODOTTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO
Asfalto 6.06
Petrolio lampante 7.46
Gasolio per aviazione 8.90
Gasolio per motori 8.53
Olio 6.30
Combustibile per Jet , Kerosene 7.93
Combustibile per Jet, Nafta 8.27
Kerosene 7.73
Gas di petrolio liquefatto (GPL) 11.60
Lubricanti 7.00
Gas Liquido (NGL) 10.40
Olio di Paraffina 7.14
Cera di Paraffina 7.87
Petrolato 7.87
Coke 5.51
PETROLIO CRUDO (GREGGIO)
Prodotto
Unità Equivalente
Carburanti liquidi (media)
42 galloni USA 1 barile
159 litri 1 barile
Ricavato medio per barile di greggio*
100 lt benzina x barile
28 Galloni USA benzina x barile
*Media ricavata da oscillazioni del 10% circa in dipendenza dalla qualità
del greggioDATI RICAVATI DALL' UFFICIO STATISTICO DEL GOVERNO USA
WWW.EIA.DOE.GOV
Traduco per chi non ama le calcolatrici cosa si ricava da questa indagine:
1) Il costo effettivo della benzina è inferiore alle 600 vecchie lire al
litro, senza considerare i ricavi dei sottoprodotti del cracking, la
separazione dell'elemento combustibile liquido dal resto degli idrocarburi
pesanti del greggio con cui si fa dall'asfalto alla paraffina fino al
naylon, e questo al prezzo attuale di circa 30 dollari al barile2) Questo spiega perché la benzina negli USA costa, convertendo in litri
il gallone, e inclusiva di tasse e costi di distribuzione, attono alle 750
vecchie lire al litro, con punte di 850 dove è più cara, a New York3) Questo NON SPIEGA perché allora in Italia un litro di verde costi oltre
un euro, e gasolio per autotrazione e riscaldamento vi si avvicinino molto
Così noi di Ethnoland siamo andati a scavare nelle Gazzette Ufficiali, nei
documenti dell'Unione Petrolifera, negli archivi dei giornali e con grande
fatica abbiamo provato a rompere il muro di autentica omertà che circonda
il dibattito sulle cosiddette 'ACCISE PETROLIFERE' che nessuno mai nomina
nelle stizzose polemiche che riemergono ciclicamente ad ogni aumento del
prezzo dei carburanti.Alla fine è emerso dagli atti parlamentari il resoconto stenografico della
seduta del 30/10/2000 con le relative interrogazioni parlamentari oggi
grottescamente ridefinite in ossequio ai neologismi anglosassoni
'Questions Time', ed ecco il risultato:
Seduta n. 800 del 30/10/2000
INTERROGAZIONI PER LE QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA
BECCHETTI. - Al Ministro delle finanze. -
Per sapere - premesso che:
il prezzo della benzina ha raggiunto negli ultimi tempi cifre record mai
registrate prima nel nostro Paese collocandol'Italia al primo posto nella graduatoria dei costi del carburante in Europa;
alla realizzazione dei prezzi attuali concorrono sia il costo del barile
di petrolio che le tasse che gravano sulcarburante: il primo è in costante ascesa mentre le seconde sono
costituite secondo criteri del tutto incomprensibiliai cittadini e ad ogni persona di buon senso; grande rilievo è stato dato
nei giorni scorsi dalla stampa nazionale alle voci che compongono la cifra
globale del prelievo statale sulla benzina;fra le altre gli automobilisti ed i cittadini in generale hanno potuto
constatare come, con ammontare diversi,permangono ancora prelievi che non hanno alcuna ragione di esistere
essendo cadute le motivazione che li avevanodeterminati;
in particolare non si capisce per quale ragione, fra gli altri stiamo
ancora pagando 14 lire al litro per la crisi di Suez,un evento che fa ormai parte della storia (1956), 10 lire per la frana del
Vajont per la quale è stata emessa neigiorni scorsi una sentenza definitiva caratterizzata dai tempi biblici del
procedimento iniziato nel 1963, 10 lire per farfronte all'alluvione che colpì Firenze nel 1966, 100 lire circa per
coprire le spese militari della missione in Libano del1983, missione definitivamente terminata da tempo, ed in particolare come
si giustifichi il permanere di una tassa dicirca 2 lire al litro fissata nel 1935 a sostegno della guerra di
Abissinia e che, al di là dell'esiguità della cifra, èsignificativa della facilità con la quale le tasse vengono imposte e delle
superficialità con la quale ci si "dimentica" ditoglierle (
)
Risposta del Ministro delle Finanze:
(
) Per quanto concerne le voci inutili che arricchirebbero il prelievo
fiscale sulla benzina, il predettoDipartimento ha precisato che le entrate derivanti dalle accise, in forza
del principio di unità del bilancio,affluiscono al bilancio statale e concorrono, al pari di altre entrate, a
finanziare indistintamente un complessodi spese.
Conseguentemente, deve ritenersi che quando in passato sono stati
introdotti, per far fronte a particolariesigenze finanziarie connesse a determinati eventi, incrementi dell'accisa
(in osservanza al dettatocostituzionale contenuto nell'articolo 81, comma 4, della Costituzione che
prescrive, per le leggi cheintroducono nuove spese o minori entrate, di indicare la relativa
copertura finanziaria), i maggiori introitirealizzati sono affluiti al bilancio senza vincoli di scopo.
In merito all'auspicato allineamento dei prezzi dei carburanti a quelli
praticati negli altri Paesi comunitari, ilDipartimento delle Dogane e delle Imposte Indirette ha specificato che
oggetto del processo di armonizzazionecomunitaria non sono stati i prezzi al consumo bensì i controlli sulla
produzione, sulla trasformazione e sullacircolazione degli oli minerali ed il riavvicinamento delle aliquote di
accisa attraverso la garanziadell'applicazione di aliquote minime di accisa.
Traduco dalla contorta prosa della nostra classe politica il senso della
dichiarazione del ministro:"sarà anche una vergogna la tassa sull'Abissinia mentre non so io cosa sia
la vergogna affermando che la Costituzione del 1948 giustifica un tale
prelievo anche se il prelievo risale al 1935 in pieno fascismo e monarchia
imperiale dei Savoia. L'Europa auspica l'allineamento delle tariffe ma non
ci ha mai dato un ultimatum; i soldi ci servono e ce li teniamo e li
destiniamo dove e come ci pare indipendentemente dai motivi per cui li
deprediamo ai cittadini e neppure rendiamo loro conto dell'uso che ne
facciamo. Lei è un parlamentare, prende a sua volta i suoi venti milioni
al mese, portaborse, benefits e prepensionamenti, quindi si dichiari
soddisfatto della mia risposta e torni al suo scranno a leggere il
giornale."Noi di Ethnoland invece NON CI DICHIARIAMO SODDISFATTI e sottoporremo i
verbali che illustrano questa grottesca circostanza direttamente ai
governi di Etiopia ed Eritrea che da 70 anni attendono la riparazione dei
danni di guerra e la restituzione dei loro beni archeologici depredati
dalle truppe italiane, come l'obelisco di Axum posto ignominiosamente
proprio davanti alla sede romana della FAO e mai restituito all'Etiopia.
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