Dichiarazione rilasciata dal London Meeting of the international
coordination against war - Incontro a Londra della coordinazione
internazionale contro la guerra 1marzo.
In seguito al successo senza precedenti della giornata globale contro
la guerra, il 15 febbraio scorso, dichiariamo che nelle prossime
settimane vi sarà un'intensificazione massiccia di azioni simili, nel
tentativo di impedire la guerra. Riteniamo un'eventuale guerra contro
l'Irak sbagliata, con o senza l'appoggio delle Nazioni Unite.
Vi saranno azioni dirette presso opere militari e di ostacolo al
trasporto di materiale bellico, pressioni popolari su rappresentanti
parlamentari e delle Nazioni Unite, occupazioni e scioperi
studenteschi, scioperi sul posto di lavoro, la costituzione di
assemblee e di consultazioni popolari contro la guerra. Ogni giorno
adesso è decisivo nella campagna contro la guerra.
In molte nazioni si svolgeranno manifestazioni di massa durante la
giornata internazionale delle donne, l' 8 marzo.
In molti Paesi si avranno dimostrazioni, proteste e gesti di
disobbedienza civile di massa il 15 marzo, per solidarietà con la
manifestazione 'Converge on the White House' (Convergete sulla Casa
Bianca) a Washington.
Il 21 marzo sarà, dove possibile, un giorno di solidarietà contro la
guerra, nei luoghi di lavoro. Ciò comporterà lo svolgimento di
assemblee aziendali e varie forme di sciopero. In alcune nazioni è
stato già programmato uno sciopero nazionale da tenersi quel giorno.
Facciamo appello ai sindacati in ogni luogo affinché sostengano e
promuovano le azioni contro la guerra il giorno 21 marzo.
Avvertiamo i guerrafondai che, se ignoreranno l'opinione mondiale e
lanceranno un nuovo attacco all'Irak, opporremo una resistenza dalle
proporzioni eccezionali.
Invitiamo tutti i cittadini del mondo a scendere in piazza a
protestare il giorno stesso in cui verrà mosso un attacco.
Invitiamo a svolgere delle manifestazioni di massa in ogni capitale
il sabato seguente.
Appoggiamo il popolo iracheno esortando tutti, ovunque siano, a fare
la loro parte per tentare di fermare questa folle guerra.
I delegati.
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1marzo</title></head><body>
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rilasciata dal London Meeting of the international coordination
against war Incontro a Londra della coordinazione internazionale
contro la guerra 1marzo.</b></font></div>
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</b>In seguito al successo senza precedenti della giornata globale
contro la guerra, il 15 febbraio scorso, dichiariamo che nelle
prossime settimane vi sarà un¹intensificazione massiccia di azioni
simili, nel tentativo di impedire la guerra. Riteniamo un¹eventuale
guerra contro l¹Irak sbagliata, con o senza l¹appoggio delle
Nazioni Unite.<br>
Vi saranno azioni dirette presso opere militari e di ostacolo al
trasporto di materiale bellico, pressioni popolari su rappresentanti
parlamentari e delle Nazioni Unite, occupazioni e scioperi
studenteschi, scioperi sul posto di lavoro, la costituzione di
assemblee e di consultazioni popolari contro la guerra. Ogni giorno
adesso è decisivo nella campagna contro la guerra.<br>
In molte nazioni si svolgeranno manifestazioni di massa durante la
giornata internazionale delle donne, l¹<b> 8 marzo</b>.<br>
In molti Paesi si avranno dimostrazioni, proteste e gesti di
disobbedienza civile di massa il<b> 15 marzo,</b> per solidarietà
con la manifestazione 'Converge on the White House' (Convergete sulla
Casa Bianca) a Washington.<br>
Il<b> 21 marzo</b> sarà, dove possibile, un giorno di solidarietà
contro la guerra, nei luoghi di lavoro. Ciò comporterà lo
svolgimento di assemblee aziendali e varie forme di sciopero. In
alcune nazioni è stato già programmato uno sciopero nazionale da
tenersi quel giorno. Facciamo appello ai sindacati in ogni luogo
affinché sostengano e promuovano le azioni contro la guerra il
giorno 21 marzo.<br>
Avvertiamo i guerrafondai che, se ignoreranno l¹opinione mondiale e
lanceranno un nuovo attacco all¹Irak, opporremo una resistenza dalle
proporzioni eccezionali.<br>
Invitiamo tutti i cittadini del mondo a scendere in piazza a
protestare il giorno stesso in cui verrà mosso un attacco.<br>
Invitiamo a svolgere delle manifestazioni di massa in ogni capitale il
sabato seguente.<br>
Appoggiamo il popolo iracheno esortando tutti, ovunque siano, a fare
la loro parte per tentare di fermare questa folle guerra.<br>
I delegati.</font><br>
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