La Nuova Sardegna
Tre banditi armati di fucili e pistole assaltano sparando
all'impazzata una jeep con due militari a bordo nel centro del paese.
Volevano uccidere
Far West a Lula, attacco ai carabinieri
Attentato anche a Irgoli. Il gen. Meglio: «Non avremo pace, li
prenderemo»
LULA. Hanno visto la morte in faccia due giovani carabinieri che nella
notte tra sabato e domenica sono miracolosamente scampati a un agguato nella
piazza del paese. Un inferno di fuoco scatenato da tre banditi mascherati e
armati di pistole e fucili caricati a pallettoni.
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Mancavano dieci minuti alle tre quando i cecchini venuti dal nulla
hanno sorpreso la pattuglia dei carabinieri a bordo di una Land Rover ferma
davanti alla chiesa di Santa Maria Assunta. L'epilogo drammatico di un lungo
appostamento, forse preparato da giorni, con cura.
I tre banditi hanno aperto il fuoco all'impazzata con pistole e fucili
caricati a pallettoni. In pochi secondi un inferno; una pioggia di piombo ha
investito i due carabinieri che sono riusciti a evitare il peggio grazie ai
loro buoni riflessi e grazie, soprattutto, alle lamiere rinforzate e al
parabrezza antiproiettile del fuoristrada, letteralmente crivellato di
colpi, tutti ad altezza d'uomo. Colpi sparati per uccidere.
I banditi, sbucati improvvisamente da una strada secondaria, si sono
piazzati davanti e ai lati della jeep. In un attimo hanno sparato una decina
di colpi costringendo i due carabinieri a ripararsi sotto i sedili. Non c'è
stato neanche il tempo di reagire e di rispondere al fuoco, solo l'autista
ha ingranato la marcia ed è partito cercando inutilmente di investire il
bandito che si trovava davanti all'auto, per poi dirigersi verso la caserma.
I killer, spietati, hanno continuato a sparare colpendo ancora la
parte posteriore della Land Rover: alcuni proiettili sono passati attraverso
le maglie metalliche del lunotto posteriore: altri hanno attraversato
l'abitacolo ad altezza d'uomo, un altro ancora è addirittura fuoriuscito dal
tetto dell'auto. Altre fucilate sarebbero sicuramente andate a segno se
l'arma di uno dei banditi non si fosse inceppata.
Scattato l'allarme, i carabinieri hanno iniziato a battere a tappeto
il paese a caccia dei tre banditi che nel frattempo si erano dileguati
nell'oscurità, senza lasciare traccia. Per tutta la notte sono state
effettuate decine di perquisizioni e sono state sentite numerose persone.
Molti sospettati, ma ancora nessun provvedimento.
Ieri, a tarda sera, era ancora in corso una massiccia operazione di
perlustrazione nel paese e nelle campagne. Una svolta potrebbe giungere già
nelle prossime ore.
Una caccia all'uomo come non si vedeva da tempo, coordinata dal
sostituto procuratore della Repubblica Paola Crispo e dallo stesso capo
della procura del tribunale di Nuoro, Roberto Saieva.
Questa mattina, intanto, si riunisce a Nuoro il comitato provinciale
per la sicurezza e l'ordine pubblico convocato dal prefetto Giuseppe Oneri.
Si parlerà di interventi mirati alla prevenzione del crimine ma anche di
rinforzi immediati da inviare a Lula e negli altri centri del malessere.
Mancavano dieci minuti alle tre quando i cecchini venuti dal nulla
hanno sorpreso la pattuglia dei carabinieri a bordo di una Land Rover ferma
davanti alla chiesa di Santa Maria Assunta. L'epilogo drammatico di un lungo
appostamento, forse preparato da giorni, con cura.
I tre banditi hanno aperto il fuoco all'impazzata con pistole e fucili
caricati a pallettoni. In pochi secondi un inferno; una pioggia di piombo ha
investito i due carabinieri che sono riusciti a evitare il peggio grazie ai
loro buoni riflessi e grazie, soprattutto, alle lamiere rinforzate e al
parabrezza antiproiettile del fuoristrada, letteralmente crivellato di
colpi, tutti ad altezza d'uomo. Colpi sparati per uccidere.
I banditi, sbucati improvvisamente da una strada secondaria, si sono
piazzati davanti e ai lati della jeep. In un attimo hanno sparato una decina
di colpi costringendo i due carabinieri a ripararsi sotto i sedili. Non c'è
stato neanche il tempo di reagire e di rispondere al fuoco, solo l'autista
ha ingranato la marcia ed è partito cercando inutilmente di investire il
bandito che si trovava davanti all'auto, per poi dirigersi verso la caserma.
I killer, spietati, hanno continuato a sparare colpendo ancora la
parte posteriore della Land Rover: alcuni proiettili sono passati attraverso
le maglie metalliche del lunotto posteriore: altri hanno attraversato
l'abitacolo ad altezza d'uomo, un altro ancora è addirittura fuoriuscito dal
tetto dell'auto. Altre fucilate sarebbero sicuramente andate a segno se
l'arma di uno dei banditi non si fosse inceppata.
Scattato l'allarme, i carabinieri hanno iniziato a battere a tappeto
il paese a caccia dei tre banditi che nel frattempo si erano dileguati
nell'oscurità, senza lasciare traccia. Per tutta la notte sono state
effettuate decine di perquisizioni e sono state sentite numerose persone.
Molti sospettati, ma ancora nessun provvedimento.
Ieri, a tarda sera, era ancora in corso una massiccia operazione di
perlustrazione nel paese e nelle campagne. Una svolta potrebbe giungere già
nelle prossime ore.
Una caccia all'uomo come non si vedeva da tempo, coordinata dal
sostituto procuratore della Repubblica Paola Crispo e dallo stesso capo
della procura del tribunale di Nuoro, Roberto Saieva.
Questa mattina, intanto, si riunisce a Nuoro il comitato provinciale
per la sicurezza e l'ordine pubblico convocato dal prefetto Giuseppe Oneri.
Si parlerà di interventi mirati alla prevenzione del crimine ma anche di
rinforzi immediati da inviare a Lula e negli altri centri del malessere.