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Non ho partecipato alla riunione di sabato sera, nella quale si è discusso delle mobilitazioni contro la guerra ma mi sono fatta unidea delle posizioni emerse leggendo le varie mail in lista.
Non conosco le modalità con cui si è svolto lincontro con il senatore Maritati e non mi piace stare ad esprimere giudizi su fatti ai quali non ero presente; ma una cosa mi sento di doverla dire: quasi un anno fa , più o meno nello stesso periodo, ancora una volta ci fu una interlocuzione con il senatore Maritati, a distanza, suscitata dal suo voto a favore dellintervento in Afghanistan: Anche quella guerra, come la prossima, era figlia della globalizzazione liberista e della volontà di egemonia e controllo su un area del pianeta ,strategica per gli interessi degli USA, e per il controllo delle risorse petrolifere; anche allora, anche se con un maggior impatto emotivo, la copertura ideologica a quella guerra era data dalla lotta al terrorismo.
Oggi, la situazione è ancora più grave perché addirittura la guerra è diventata preventiva e rischia di far esplodere tutto il medio oriente.
Senza farla lunga, credo che se il fronte contrario alla guerra si allarga non possa che essere una cosa positiva e non sto a giudicare se gli altri sono più o meno sinceri in questo loro schierarsi.
Ma penso pure che un minimo di correttezza e lungimiranza ( o onestà?) politica imponeva a chi ieri si è schierato a favore della guerra, di venire nel Lecce Social Forum non con un bel documentino pronto né con il capo cosparso di cenere per la scelta del passato, ma solo con la volontà di discutere, confrontarsi alla pari, spiegare il perché della propria odierna scelta difforme da quelle degli anni precedenti (Afghanistan, Kossovo), verificare se insieme era ed è possibile fare un pezzo di strada, far convergere le energie, ed eventualmente insieme decidere e costruire le iniziative. Tanto più ciò era dovuto perché il senatore Maritati non è venuto ad incontrare unassociazione qualsiasi ma un Forum Sociale, cioè un soggetto politico (non trovo un termine più preciso) che del NO alla guerra e al liberismo ha fatto gli elementi fondanti e le ragioni dello stare insieme tra diversi;
Da questo non ne deduco automaticamente che si tratta di una posizione strumentale, queste sono cose che riguardano la coscienza e la responsabilità politica del singolo che compie una scelta.
Ma mi sembrerebbe davvero bizzarro che il Social Forum di Lecce, date queste premesse, oggi chiamasse i suoi aderenti alla mobilitazione su un documento calatogli dallalto; e poi che bisogno cè di un documento: cè quello nazionale del Forum Sociale Europeo che indice la manifestazione per il 15, è quella la piattaforma del movimento, a partire da quella e con lobiettivo di una grande manifestazione a Roma che dobbiamo muoverci.
Se cè un movimento che ha già nel suo atto di nascita il no alla guerra, perché mai dovremmo entrare in quelli che Bucci chiama contenitori preconfezionati dai liberisti dellUlivo? Cè già nel LSF una Gruppo Tematico sulla guerra e se oggi ci sono altre forze, singoli, soggetti politici o altro che sentono di voler assumere questo impegno contro la guerra si fa un Tavolo contro la guerra allargato anche ad altri, dove ognuno sta con la propria soggettività ed autonomia, alla pari, ma senza ambiguità né omissioni sulle parole dordine discriminanti; e rispetto a ciò mi pare essenziale che sia detto chiaramente no alla guerra anche se questa dovesse avere lavallo dellONU: questo è davvero il punto di discrimine rispetto alla sincerità di conversioni dellultimora.
Rispetto alliniziativa con Zanotelli non ho le idee chiare perché non conosco i termini in cui è stata proposta, ma date le premesse di cui sopra (che son pronta a rivedere se le cose non stessero in questi termini) credo che abbiamo due possibilità 1- ognuno partecipa, se ne ha voglia, per fatti suoi e quindi il Lecce Social Forum non dà alcuna adesione né ufficiale né ufficiosa né metà e metà.
2- se si decide di partecipare come Lecce Social Forum lo si fa per dire le cose che in tanti pensano e hanno detto nelle loro e- mail, perché solo nella chiarezza è possibile costruire percorsi di crescita che non siano funzionali a nessuno ma allobiettivo di allargare e far crescere il movimento.
antonella mangia
P.S.
Rimando in lista il documento del Forum Sociale Europeo di Firenze, nel caso sia sfuggito
L'APPELLO DEL FSE
> A tutti i cittadini e le cittadine di Europa
> Insieme possiamo fermare questa guerra !
> Noi, movimenti sociali europei, stiamo lottando per i diritti sociali
e la
> giustizia sociale, per la democrazia e contro tutte le forme di
oppressione.
> Vogliamo un mondo di differenze, di libertà e di rispetto reciproco.
> Crediamo che questa guerra, che sia legittimata o meno dall'Onu, sarà
una catastrofe per i popoli dell'Iraq -che già patiscono le conseguenze
dell'
> embargo e del regime di Saddam Hussein, e per i popoli del Medio
Oriente.
> Chiunque creda nella soluzione politica e democratica dei conflitti
> internazionali deve opporsi a questa guerra, perché sarà una guerra
che può
> portare a un disastro globale.
> C'è una opposizione massiccia alla guerra in ogni paese di Europa.
> Centinaia di migliaia di persone si sono già mobilitate per la pace.
> Facciamo appello ai movimenti, ai cittadini e alle cittadine di
Europa per
> una resistenza continentale coordinata alla guerra:
> 1. organizzando da subito una opposizione di massa all'attacco
all'Iraq
> 2. in caso avvenga l'attacco, organizzando immediatamente
mobilitazioni,
> azioni e manifestazioni nazionali il sabato immediatamente successivo
> 3. iniziando da ora ad organizzare manifestazioni in tutte le
capitali
> europee il 15 di febbraio.
> Possiamo fermare questa guerra.
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