[ssf] Re: [ssf] caffè biologico rebelde

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Author: yomo
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Subject: [ssf] Re: [ssf] caffè biologico rebelde
ciao Patrizio, mi prenoteresti un chilo di macinato?

yomo (o davide perfetti)
----- Original Message -----
From: "Patrizio Beraldo" <p.beraldo@???>
To: "[forum_saronnese]" <forumsaronnese@???>
Sent: Tuesday, January 21, 2003 7:49 PM
Subject: [ssf] caffè biologico rebelde


> ciao,
>
> sto chiudendo l'ultimo ordine e mi restano un po' di chili da assegnare;
> se qualcuno vuole aggregarsi me lo faccia sapere.
>
>         Patrizio.

>
> 02.966.0799 - 339.8241.719
>
> _____________________________
> Oggetto: caffè biologico rebelde
>
> CAFFE', NEOLIBERISMO, DIGNITA'.
>
> Sostieni 1000 famiglie di campesinos zapatisti acquistando il caffè
> biologico rebelde zapatista.
>
> Un pacco da 250 g. macinato: 2.75 euro
>
> Un pacco da 250 g. in chicchi: 2.50 euro
>
> L'ideale è formare gruppi di acquisto che prenotino almeno 40 pacchetti

per
> un totale di 110 euro!
> E' necessaria la prenotazione e l'anticipo perché il container di caffè
> arriverà in aprile me è necessario pagare in anticipo...per pasqua avrai

il
> caffè rebelde!!!
> Per maggiori informazioni Giorgio (Associazione Ya Basta): tel.347-4137271
>
>
> Il caffè è, dopo il petrolio, il secondo prodotto sul mercato mondiale
> delle esportazioni, il volume del suo mercato è di circa 10 miliardi di
> dollari.
> Nella sua coltivazione, lavorazione e vendita sono occupati circa 25
> milioni di persone nel sud del mondo. Queste basano la loro sopravvivenza
> su questa attività, dipendendo quotidianamente dall'andamento del prezzo
> determinato dalla Borsa di New York.
>
> Il Messico produce uno dei migliori caffè del mondo, coltivato soprattutto
> nelle montagne. Il caffè è il primo prodotto che esporta, ne è infatti il
> quarto produttore mondiale ed il primo produttore mondiale di caffè
> biologico.
> In Messico più di tre milioni di persone vivono grazie alla sua
> coltivazione ed esportazione. Il 91,7% sono piccoli produttori con meno di
> 5 ettari di terreno e più del 60% sono indigeni.
>
> Gli altri stanno su un piccolo numero di grandi latifondi di enorme
> estensione, frutto dell'occupazione delle terre delle comunità indigene,
> permessa e sostenuta del governo.
> Intere famiglie che basavano la propria precaria sussistenza su un piccolo
> appezzamento di terra sono così divenute braccianti costretti a lavorare

in
> condizioni disumane al servizio del nuovo padrone il finquero.
>
> Nei latifondi delle ricche famiglie dell'oligarchia nazionale e degli
> imprenditori stranieri si conta sugli alti rendimenti derivanti dalle
> tecnologie moderne e dal lavoro di un'ingente quantità di manodopera
> sottopagata.
> I piccoli produttori invece producono senza adeguate conoscenze tecniche e
> strumenti, e senza il necessario supporto creditizio, e naturalmente non
> riescono con le proprie forze a lavorare e commercializzare il prodotto
> finito.
> Le coltivazioni si trovano spesso in zone isolate e, dopo un trasporto
> rudimentale e molto faticoso, arrivati alla strada più vicina, vendono il
> prodotto ai coyotes. Questi sono i primi della intricata e meschina rete
> commerciale di intermediari che grazie a bilance false e a menzogne sul
> reale prezzo di mercato lascia ai produttori solo le briciole di questo
> grande business.
> Le macropolitiche economiche globali del mercato del caffè, basate su

nuovi
> soggetti e sovrapproduzione hanno determinato in questo ultimo anno il
> minimo storico del prezzo della borsa di New York.
>
> Ma la dipendenza dei paesi del sud del mondo da un solo prodotto e
> l'impossibilità di incidere sul suo prezzo hanno causato una completa
> sottomissione alle politiche e alle strategie dei ricchi paesi importatori
> e delle grandi istituzioni finanziarie (FMI, BM, WTO ecc.)
> Concretamente questo ha significato la disperazione per non riuscire a
> coprire neanche i costi di produzione e lo sradicamento della cultura e

dei
> legami comunitari delle popolazioni indigene.
>
> Anche per cambiare questa situazione l'EZLN ha sviluppato il suo progetto
> sociale e politico: costruire dal basso una società in cui la popolazione
> maya possa godere di una reale autonomia, tutelare la propria lingua e
> cultura e autorganizzare attraverso forme di democrazia diretta il proprio
> accesso all'educazione, alla salute, alla terra e a una vita degna.
> Le cooperative di piccoli produttori come quella che ha raccolto il caffè
> rebelde zapatista sono una delle forme di questo progetto. Nelle
> cooperative si uniscono le forze per migliorare le proprie forme di
> organizzazione, per difendere un più sicuro accesso alla terra, e per
> migliorare le proprie condizioni di vita.
> Per queste ragioni abbiamo sviluppato questo nuovo progetto di lotta

comune
> insieme alle comunità ribelli in resistenza e distribuiamo con le garanzie
> del commercio equo internazionale questi primi chicchi di caffè ribelle.
>
> MAGGIORI INFORMAZIONI SUL SITO www.yabasta.it
>
> _______________________________________________
> ForumSaronnese mailing list
> ForumSaronnese@???
> http://www.inventati.org/mailman/listinfo/forumsaronnese