[Lecce-sf] Aprile

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Autor: Antonella Mangia
Data:  
Asunto: [Lecce-sf] Aprile
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PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTAViale dell’Università 85 LECCE





COMUNICATO –STAMPA


Nel merito del dibattito avviatosi a sinistra, sollecitato nazionalmente dall’assemblea con Cofferati a Firenze e localmente dalla nascita dell’Associazione “APRILE”, penso sia necessario rendere più esplicita la posizione di Rifondazione Comunista:

1.     Intanto trovo fuorviante qualsiasi diatriba e strumentale contrapposizione tra società civile (di cui sarebbero espressioni le associazioni) e partiti: sono due modalità diverse e aventi pari dignità attraverso cui si organizza la partecipazione democratica e  si elabora il progetto politico.


2.     “Aprile” è dunque una associazione che nasce sotto l’egemonia diessina (del correntone) e con lo sguardo rivolto all’operazione messa in campo a Firenze con Cofferati. Vorrebbe rappresentare una parte consistente di quella sinistra diffusa che condanna la guerra e il neoliberismo ed ha la pretesa di voler  di rappresentare i “movimenti”, anzi la parte più moderata di questi. Qui sta il primo punto di discussione e differenziazione: a noi appare un chiaro tentativo di dividere il movimento no-global; in Italia da molto tempo è in atto il tentativo di dividere “i cattivi “ (radicali, antagonisti, disobbedienti) dai buoni (moderati, dialoganti, riformatori); (le stesse inchieste giudiziarie ed alcuni arresti “preventivi” hanno questo obiettivo);  per cui ci appare davvero un gioco inutile e pericoloso scegliersi dentro il movimento solo alcuni interlocutori, quelli più moderati; in secondo luogo  si continua a fare l’errore di pensare che è giusto che i Movimenti lavorino nel Sociale, sui vari problemi posti dal territorio (parziali), ma ci deve poi essere una forza politica che, lavorando nella sfera più alta e complessiva della Politica, si assuma la rappresentanza politico-istituzionale di questi movimenti: Qui sta credo il primo errore: perché il movimento no-global ha una sua autonomia e unità alla quale tutti dovrebbero tenerci perché ciò gli ha consentito di crescere e radicarsi ; inoltre le modalità stesse con cui la pratica politica del movimento prende corpo, rimanda ad un’altra idea di rappresentanza, rimette in discussione il principio della delega e della divisione tra il politico e il sociale.


3.     Dentro QUALE PROSPETTIVA POLITICA si muove “Aprile”? E’ quella dell’Ulivo e del Centro Sinistra, cioè dentro quella che noi abbiamo definito una “gabbia” da rompere. Quindi la prospettiva è quella di condizionare il Centro Sinistra e l’Ulivo nella pia illusione di un progressivo spostamento a sinistra del suo asse. E questa è davvero un’illusione perché il Centro Sinistra sta tutto dentro una logica  di  un mondo in cui il principio sovraordinatore  è rappresentato dal modello economico liberista che ha come corollario la necessità/accettabilità della guerra, solo che con grande ipocrisia gli aggiunge l’aggettivo “umanitaria”. Il centro Sinistra e l’Ulivo sono dentro una logica interclassista e quindi con un occhio rivolto a Confindustria e l’altro ai lavoratori, pensando di poter continuare a “concertare” le esigenze di entrambi. Chi ha pagato questa politica in questi anni sono stati i lavoratori che hanno visto un pauroso arretramento dei propri diritti.


4.     Perciò la “gabbia” del Centro Sinistra va rotta e dentro questa prospettiva di rottura è possibile costruire percorsi di confronto e momenti unitari che con una propria e identificabile progettualità siano poi in grado di confrontarsi/scontrarsi  con la parte più moderata del centro sinistra.




Per questo, mentre giudichiamo positivamente tutto ciò che a sinistra si muove ed è in grado di riattivare passioni e partecipazione, non possiamo non rilevare la profonda e irrisolta contraddittorietà di operazioni politiche come quella condotta da “Aprile”



Lecce, 16.1.03



                                               La Segretaria Provinciale


                                                     Antonella Mangia






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<H2 style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT face="Times New Roman">PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA</FONT></H2>
<H1 style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN style="FONT-SIZE: 16pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt"><FONT face="Times New Roman">Viale dell’Università 85<SPAN style="mso-spacerun: yes">&nbsp;&nbsp; </SPAN>LECCE<o:p></o:p></FONT></SPAN></H1>
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<H3 style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT face="Times New Roman" size=5>COMUNICATO –STAMPA</FONT></H3>
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<P class=MsoBodyText style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT face="Times New Roman" size=5>Nel merito del dibattito avviatosi a sinistra, sollecitato nazionalmente dall’assemblea con Cofferati a Firenze e localmente dalla nascita dell’Associazione “APRILE”, penso sia necessario rendere più esplicita<SPAN style="mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>la posizione di Rifondazione Comunista:</FONT></P>
<P class=MsoNormal style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt 36pt; TEXT-INDENT: -18pt; TEXT-ALIGN: justify; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt"><FONT face="Times New Roman"><SPAN style="FONT-SIZE: 14pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt">1.<SPAN style="FONT: 7pt 'Times New Roman'">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; </SPAN></SPAN><SPAN style="FONT-SIZE: 14pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt">Intanto trovo fuorviante qualsiasi diatriba e strumentale contrapposizione tra società civile (di cui sarebbero espressioni le associazioni) e partiti: sono due modalità diverse e aventi pari dignità attraverso cui si organizza la partecipazione democratica e<SPAN style="mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>si elabora il progetto politico.<o:p></o:p></SPAN></FONT></P>
<P class=MsoNormal style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt 36pt; TEXT-INDENT: -18pt; TEXT-ALIGN: justify; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt"><FONT face="Times New Roman"><SPAN style="FONT-SIZE: 14pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt">2.<SPAN style="FONT: 7pt 'Times New Roman'">&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; </SPAN></SPAN><SPAN style="FONT-SIZE: 14pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt">“Aprile” è dunque una associazione che nasce sotto l’egemonia diessina (del correntone) e con lo sguardo rivolto all’operazione messa in campo a Firenze con Cofferati. Vorrebbe rappresentare una parte consistente di quella sinistra diffusa che condanna la guerra e il neoliberismo ed ha la pretesa di voler<SPAN style="mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>di rappresentare i “movimenti”, anzi la parte più <U>moderata</U> di questi. Qui sta il primo punto di discussione e differenziazione: a noi appare un chiaro tentativo di dividere il movimento no-global; in Italia da molto tempo è in atto il tentativo di dividere “i cattivi “ (radicali, antagonisti, disobbedienti) dai buoni (moderati, dialoganti, riformatori); (le stesse inchieste giudiziarie ed alcuni arresti “preventivi” hanno questo obiettivo);<SPAN style="mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>per cui ci appare davvero un gioco inutile e pericoloso scegliersi dentro il movimento solo alcuni interlocutori, quelli più moderati; in secondo luogo<SPAN style="mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>si continua a fare l’errore di pensare che è giusto che i Movimenti lavorino nel Sociale, sui vari problemi posti dal territorio (parziali), ma ci deve poi essere una forza politica che, lavorando nella sfera più alta e complessiva della Politica, si assuma la rappresentanza politico-istituzionale di questi movimenti: Qui sta credo il primo errore: perché il movimento no-global ha una sua autonomia e unità alla quale tutti dovrebbero tenerci perché ciò gli ha consentito di crescere e radicarsi ; inoltre <U>le modalità stesse con cui la pratica politica del movimento prende corpo, rimanda ad un’altra idea di rappresentanza, rimette in discussione il principio della delega e della divisione tra il politico e il sociale</U>.<o:p></o:p></SPAN></FONT></P>
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