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Autor: lombardi@giovanicomunisti.it
Data:  
Asunto: [Forumlucca] Fw: [ReteSF-Comm]FW: [fori-sociali] Resoconto Incontro Nazionale Social Forum
----- Original Message -----
From: "Carlo" <carlo@???>
To: "Rete SF - FI" <retesf-comm@???>
Sent: Monday, December 09, 2002 10:49 AM
Subject: [ReteSF-Comm]FW: [fori-sociali] Resoconto Incontro Nazionale Social
Forum


Molti avranno già visto questa, inviata a fori-sociali e esf-2000.
Da cui, ultimo punto, si decide di attivare un sito 'italiano' dei Social
Forum.

Il gruppo comunicazione ne sta parlando da un anno (forse troppo? forse
si...). Ma credo che su questo dovremmo discutere, e presto e bene...

Io rimango perplesso sul 'sito italiano' senza specifiche ulteriori.
Noi, ricordo, si era parlato di un sito (guardare l'archivio della lista,
verso marzo) che facesse da supporto a tutti i fori sociali locali, cercando
di evitare la formazione di 'una redazione' - con i connessi e inevitabili
problemi di democrazia e decisione che comporta - e favorire al massimo lo
scambio orizzontale di notizie. La discussione - sia pur carsica - c'era
stata e anche vivace...

Ora questa proposta, se da una parte segnala un'esigenza urgente che
condivido, dall'altra mi sembra poco inclusiva verso chi - da mesi - discute
su queste cose.

Io 'accoglierei' l'invito a dare il nostro contributo (o invitare in
mailing-list chi condivide la voglia di fare il sito) e metterei all'odg la
questione. Serve una risposta, però, entro un paio di giorni, altrimenti
nasce una 'brutta' confusione. Per fare un sito bastano poche ore, per farlo
bene un po' - molto - di più. Avere 2 siti dei Fori Sociali Italiani mi
getta nella tristezza... e nel déjà-vu più terribile ;=)

Aspetto risposte da tutti, è un aspetto su cui il gruppo comunicazione deve
prendere posizione.

Carlo
----------
Da: "Brescia Social Forum" <bs.socialforum@???>
Risposta: fori-sociali@???
Data: Mon, 9 Dec 2002 09:51:57 +0100
A: "fori-sociali" <fori-sociali@???>
Oggetto: [fori-sociali] Resoconto Incontro Nazionale Social Forum

Cari/e,



sabato 7 e domenica 8 dicembre si è tenuto a Roma un incontro nazionale

dei Social Forum.

Hanno partecipato 27 Social Forum. L'incontro si è articolato in

riunioni dei gruppi di lavoro -

Tavolo Migranti ,Gruppo Bastaguerra, Gruppo su Acqua e Privatizzazioni

e il Tavolo contro la Precarietà - e in un'assemblea plenaria finale. I

resoconti dei lavori dei gruppi tematici verranno messi in rete al più

presto.



L'assemblea conclusiva ha rilevato l'importanza dell'esperienza dei

Social Forum territoriali nella costruzione di pratiche sociali contro

le politiche neoliberiste, razziste e di guerra. Un'esperienza che ha

svolto, insieme ad altre, un ruolo significativo nello sviluppo

del "movimento dei movimenti" e che si propone di continuare ad essere

un luogo inclusivo dove si combinano la ricerca del consenso con la

pratica del conflitto.In questo senso il documento finale e l'agenda

delle campagne varati dall'Assemblea dei Movimenti Sociali Europei il

10 novembre a Firenze costituiscono i punti di riferimento essenziali.



L'assemblea dei Social Forum riuniti a Roma promuove e sostiene le

seguenti iniziative:

- la manifestazione del 14 dicembre, e gli incontri dal 13 al 15

dicembre, a Genova per chiedere la liberazione di tutti/e gli/le

arrestati/e per i fatti del Luglio 2001: per la verità e la giustizia

su Genova.

- sostiene l'Appello dalla Fiat di Cassino per un incontro tra il

movimento e i/le delegati/e RSU di tutti gli stabilimenti Fiat (vedi

sotto)

- promuove un'iniziativa nazionale di mobilitazione contro la guerra in

Iraq per il 17/18 gennaio

( vedi sotto)

-la partecipazione alla riunione convocata dal Coordinamento Italiano

del Forum Sociale Europeo per il 12 gennaio - per un allargamento e

superamento dello stesso - per discutere delle prospettive del

movimento. A questo proposito i Gruppi di Lavoro riunitisi a Roma si

convocano per sabato 11 gennaio nella città in cui si terrà la riunione

promossa da Coordinamento Italiano del FSE.

- la convocazione di un'Assemblea nazionale del Movimento per l'8 e il

9 Febbraio, proponendo che si svolga a Firenze alla Fortezza da Basso.

- aderisce all'appello promosso dal Forum Teatro contro la repressione

e per la democrazia

- decide di attivare un sito web dei Social Forum ( chi avesse idee o

volesse collaborare invii una mail a forisociali@???





un saluto a tutte/i



Felice Mometti

del

Brescia Social Forum





Appello per un'iniziativa nazionale, il 17/18 Gennaio, contro la guerra

in Iraq.



Il 17 gennaio 1991 con i bombardamenti su Baghdad prendeva avvio un

Nuovo Ordine Mondiale, in cui la guerra assumeva sempre di più il posto

della politica per la presunta "risoluzione delle controversie

internazionali" e diventava così, attraverso le tappe della "guerra

umanitaria" e della "guerra al terrorismo", lo strumento strategico di

dominio mondiale.

Oggi la nuova guerra annunciata all'Iraq è, ancora una volta, guerra

per il petrolio e per l'espansione geo-politica della superpotenza

globale USA con il sostegno della "nuova" NATO; ma è soprattutto tappa

cruciale delle Guerra Preventiva di Bush, vera e propria svolta di

civiltà verso la catastrofe del diritto e della convivenza

internazionale.

Perché non passi la guerra preventiva, è necessario che milioni di

persone dicano NO.

Perciò facciamo appello a tutte e a tutti per una mobilitazione

nazionale il 17/18 gennaio. Uniamo insieme gli sforzi di tutte le

associazioni pacifiste,le reti, i social forum e tutti i movimenti che

hanno manifestato a Firenze, al fine di realizzare una giornata di

opposizione alla guerra in Iraq,

attraverso iniziative di protesta attorno ai luoghi di guerra come le

basi militari, le fabbriche di armamenti o altri luoghi simbolici.

Attraverso manifestazioni e/o azioni pacifiche vogliamo esprimere il

nostro fermo NO alla guerra, senza se e senza ma, con o senza l'ONU.





Appello dalla Fiat di Cassino



Nella giornata di sciopero unitario di oggi 4 dicembre allo stabilimento

Fiat di Cassino, si è sancita una nuova forte relazione tra la lotta dei

lavoratori e il "movimento dei movimenti".

In questi giorni in tutte le mobilitazioni che hanno visto protagonisti

i lavoratori Fiat contro il piano dell'azienda, diverse componenti del

movimento hanno partecipato e solidarizzato, da Termini Imerese a Melfi,

da Arese a Mirafiori a Cassino, fino alle azioni di disobbedienza di

Venezia con l'occupazione di palazzo Grassi e quella della Pinacoteca

Lingotto

di Torino.

Di fronte all'arroganza della Fiat e all'assoluta mancanza di

risposte, è fondamentale proseguire nelle iniziative di lotta, nel solco

dell'unità tra tutti i lavoratori e tra questi e le tante anime del

movimento antiliberista. Oggi da Cassino parte un appello perché si

incontrino al più presto le Rsu di tutti gli stabilimenti Fiat e perché

si organizzi nel più breve tempo possibile un incontro nazionale tra le

delegazioni dei diversi stabilimenti e il 'movimento dei movimenti'. Da

Cassino parte oggi una grande mobilitazione di libertà e giustizia per

tutti i compagni arrestati questa mattina. Non ci fate paura, da questa

nuova

unità nasce la nostra forza e la convinzione che vinceremo.



*Dai blocchi dei lavoratori e del movimento dei movimenti a Cassino

4 dicembre 2002





L'Assemblea ha approvato anche la seguente mozione:



I Social Forum presenti all'incontro di Roma considerano il governo

italiano, e personalmente in ministro Pisanu, il prefetto e il questore

di

Bologna, responsabili della sorte del palestinese Amin Khairi, fatto

passare dall'Interpol per tunisino e rinviato a Tunisi dove lo attende

una possibile condanna a morte, in violazione del diritto

internazionale e italiano e di una sentenza della magistratura che ne

vietava l'espatrio in condizioni di rischio di persecuzione. I Social

Forum considerano questa vicenda esemplare dell'arbitrio degli

apparati

di sicurezza, dell'uso dei Cpt (in questo caso il nuovo centro di

detenzione di Bologna) come

appendice dei circuiti di polizia e dell'azzeramento del diritto

d'asilo, e appoggiano l'istanza urgentedei legali di Amin alla Corte di

Strasburgo per una condanna del governo italiano, che ne obblighi

fra l'altro i rappresentanti consolari a Tunisi a tutelare la vita e

l'incolumità del giovane palestinese.

Il rimpatrio coatto di Khairi è una delle manifestazioni della guerra

interna e del 'diritto di guerra' le cui vittime, prima ancora

degli esponenti del movimento arrestati in questi giorni, sono

centinaia di migranti ed asilanti

criminalizzati, respinti o detenuti nelle piccole Guantanamo italiane

dopo l'11 settembre. Lo stesso

"diritto di guerra" si esercita nel processo che si celebrerà il 17

dicembre a Benevento

contro chi occupò

simbolicamente nel '99 il locale stabilimento Agusta contro la vendita

di elicotteri da guerra alla

Turchia, un processo rivolto di fatto contro tutti coloro che

contestano la guerra, l'economia di

guerra e la priorità del business sui diritti umani.



Roma, 8.12.2002








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