[Lecce-sf] Assenze

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Autor: CARLO SALVEMINI
Data:  
Asunto: [Lecce-sf] Assenze
Caro Alessandro,non ci conosciamo ma non per questo rinuncio alla buona
consuetudine di usare il tu nel rapporto fra amici e compagni: rispondo a te
ben sapendo che la rete mi consente di rivolgermi a più persone. Mi chiami
in causa rimproverandomi di un atteggiamento sostanzialmente pilatesco,
opportunistico. Non ritengo sia vero e provo a spiegarti i motivi. Hai
ragione nel precisare che sono da tempo iscritto alla vostra mailing list, e
che quindi ho la possibilità di scaricare e leggere tutti i vostri messaggi:
ciò non avviene però tutti i giorni o più volte al giorno come, invece
deduco, è prassi del movimento. Non sempre quindi mi riesce di essere
aggiornatissimo sulle vostre discussioni. Non è una scusa ma una
constatazione.Non mi sottraggo però al merito dei rimproveri che mi muovi;
né al confronto polemico con il quale molti tra voi amano porsi con il
sottoscritto e con il partito che rappresento: non sono mancati in tutti
questi mesi mesi messaggi, battute, ironie, pesantezze nei confronti dei Ds,
prima e dopo le elezioni: c’è stato chi scommetteva tutto sulla nostra
scomparsa, quasi augurandosela tra l’altro. Puoi capire che non è semplice
trovare le ragioni di un dialogo in presenza di atteggiamenti di questo
tipo, che spesso tradiscono quasi un sospetto morale.Non mi impressiono sia
chiaro: chi fa politica deve predisporsi a tutto e guardare sempre avanti.
Veniamo al merito delle polemiche di oggi. Anche in questa occasione
l'impressione e la normale e doverosa dialettica è andata oltre il rispetto
delle persone, della loro dignità: colpa di chi utilizza lo spazio a
disposizione non per veicolare pensieri, proposte, osservazioni e ciritiche
ma per lasciarsi andare a offese personali (solo goliardia?). Rispondo ai
motivi che hanno scatenato le polemiche: la mancata presenza dei DS alla
manifestazione dai voi organizzata. Una precisazione ulteriore oltre quella
comunicata alla stampa mi auguro serva a sgombrare ogni equivoco e fare
chiarezza di ogni malevola interpretazione.Schematicamente:

1. Chi rivendica il ruolo di soggetto politico, come il Lecce Social Forum
fa, ha il dovere, a mio avviso, di farsi carico delle conseguenze e delle
responsabilità che esso comporta. Su tutte quelle di un confronto preventivo
con le altre forze che s’intendono coinvolgere. Così in questa occasione non
è stato: ed io, come segretario cittadino del partito, non posso dichiarare
adesioni a manifestazioni e documenti dei quali sono poco chiari o
addirittura sconosciuti i contenuti. Credo che il rapporto tra pari possa
essere praticato anche al di la delle e-mail, sempre che si ritenga
politicamente utile un confronto con i DS. Non è, come puoi capire, una
semplice questione di buone maniere: ma è sostanza dei rapporti politici.

2. Quella di mercoledì scorso è nato come controvertice sull’immigrazione,
denunciando da subito le ragione stesse dell’incontro tra i ministri dell’
Interno dell’area ionico balcanica. Come centro sinistra durante l’
esperienza di governo abbiamo per primo praticato la logica degli accordi
bilaterali (ne abbiamo firmati 26) per un sistema di governo dei flussi
migratori ed un efficace sistema di contrasto della clandestinità:
polemizzare da subito, preventivamente, con un’iniziativa tesa ad ottenere
analoghe finalità non era coerente e politicamente comprensibile.

3. Non condivido il giudizio spietato, liquidatorio da voi espresso sulle
legislazioni europee in tema d'immigrazione tutte indistintamente definite
segregazioniste e razzista;

4. Non mi riconosco in chi definisce i CPT come carceri o lager (anche le
parole hanno un loro peso). I CPT erano previsti, come ben sai, dalla Turco
Napolitano (art 14) come luogo dove trattenere per il tempo strettamente
necessario lo straniero da espellere al quale deve essere assicurata la
necessaria assistenza e il pieno rispetto della sua dignità: cosi scrissero
i legislatori riformisti. Voi denunciate con parole fortissime la gestione
attuale di questi centri, invocandone la immediata chiusura: è una posizione
che non condividiamo perchè bisognerebbe adoperarsi affinchè essi funzionino
meglio e sempre nel rispetto dei diritti delle persone, purché si parta dal
presupposto da voi non condiviso, che vi possano essere stranieri che non
abbiano diritto a rimanere in Italia. Con questo spirito Alberto Maritati da
sottosegretario volle e fece applicare un Carta dei diritti e dei doveri.

In altre parole al di la di un condiviso giudizio sulla legge Bossi Fini
(che riduce vistosamente i diritti di irregolari e regolari) e sull’
atteggiamento xenofobo anti islamico cha caratterizza pezzi rilevanti della
maggioranza, molte sono e restano le differenze politiche con le vostre
posizioni sul tema dei migranti: su tutte, io penso, quella delle frontiere
aperte che sono un’utopia (un altro mondo è possibile) ma pericolosa. Un
apertura indiscriminata comporta, ad esempio e stringatamente, come
auterovlmente dimostrato da studi economici, una ridefinizione al ribasso
delle prestazione del welfare e una competizione al ribasso di salari e
condizioni di lavoro.

Questi i motivi di metodo e di merito che ci hanno spinto a non aderire alla
manifestazione di mercoledì, fermo restando la libertà di ogni nostro
iscritto di essere presente e manifestare, come del resto è avvenuto. E il
dovere politico di tenere sempre aperti gli spazi della comunicazione con
tutti voi. Per queste ragioni io non credo, come pura sostenuto da Grazia
Manni, che la nostra assenza equivalesse ad un tradimento nei confronti
dell'elettorato di centro sinistra; esso semplicemente esprime un altro
punto di vista all’interno della coalizione: quello di chi crede che il modo
più utile per rapportarsi con i movimenti sia di predisporsi ad un dialogo.
Critico quando necessario. E non ad un semplice, meno impegnativo, più
facile semplice ascolto.

Un dialogo al quale per quanto mi riguarda, mai mi sottrarrò: purché si
comprenda che non è utile a nessuno lanciare sospetti, accuse, pregiudizi e
che con i DS si può parlare purché lo si voglia. Magari non sempre
riusciremo a costruire intese e proposte condivise ma almeno dimostreremo
che non c'è nessuno che pensa ai DS come una forza politica non legittimata
a lavorare per i valori e le ragioni della sinistra o ad un Social Forum
schiacciato su posizioni di radicalismo antagonista.

In ultimo una precisazione che forse può servire a conoscerci meglio. La
denuncia del modo sconsiderato con il quale è stato gestito il vertice di
mercoledì, era una accusa politica precisa rivolta a chi ha (Prefetto,
Questore, Comune) ha avuto la responsabilità dell’organizzazione. Se avessi
assistito anche tu alle scene di ordinaria follia con migliaia di persone
bloccate nelle auto senza alcuno aiuto per venirne fuori forse avresti avuto
più comprensione per le mie parole. Oltre ai tremila della manifestazione c’
erano decine di migliaia di uomini e donne che per lavoro, per studio, per
salute erano prigioniere di un clamoroso disservizio che ho ritenuto
doveroso rinunciare. Perché alla fine credo che il compito che spetta a chi,
come me, molto umilmente dirige un piccolo partito di una piccola città sia
quello di provare a cambiare il mondo cominciando dal giardino sotto casa. E
’ una forma diversa dell’impegno politico ma mi piace pensare che tu non la
disprezzi.








----- Original Message -----
From: "Alessandro Presicce" <apresi@???>
To: "LSF (ml)" <forumlecce@???>
Sent: Tuesday, November 19, 2002 6:25 PM
Subject: [Lecce-sf] Assenze


> Quanto all'assenza dei DS al corteo del 13, Carlo Salvemini dichiara alla
> stampa, dopo le essenziali valutazioni sul traffico in quella giornata, di
> non essere stato invitato dal LSF, dichiara di aver potuto leggere il
> documento solo durante il corteo e che comunque non ritiene i cpt dei

luoghi
> di detenzione e, forse, solo sulla Bossi Fini ha qualche consonanza col
> movimento ritenendola "un po' eccessiva".
>
> Ebbene sappiate che Carlo Salvemini è iscritto da sempre alla nostra lista

e
> non è mai andato in bouncing (ha quindi sempre ricevuto i nostri

messaggi!).
>
> Quindi sa tutto dei nostri movimenti e ha letto il documento non appena è
> stato semplicemente concepito, nonchè poi elaborato ed approvato
> dall'assemblea, a cui pure avrebbe potuto partecipare (essendo stata
> pubblica e convocata tramite la ml).
>
> Il movimento non ha "invitato" nessuno, caro Salvemini! Chi ha sentito il
> dovere morale e politico di esserci c'è stato!
>
> "Il dialogo col sf deve essere sempre praticato", dice ancora Salvemini,
> ma - aggiungo io -
> tranne che nelle forme tradizionali (a voce, tramite mailing list,
> telefonate, con la partecipazione alle riunioni, ecc.)
>
> Forse dobbiamo attendere i piccioni e/o segnali di fumo da via Balbo?
> La necessità oggi di essere in piazza non prevede di esservi invitati con
> raccomandate con ricevute di ritorno!
> I partigiani non furono convocati sulle montagne con la posta prioritaria.
> Sentirono da sé il bisogno di esserci!
>
> Chi, pur facendo politica in questa e dichiarandosi di sinistra, dai
> senatori, ai segretari, ai militanti, era assente evidentemente considera

la
> legislazione esistente positiva e non è per nulla allarmato dall'appena
> approvato Piano di Allerta e Reazione Rapida contro l'immigrazione,

ritiene
> i cpt degli alberghi accoglienti ecc..
>
> Meglio non aver avuto, pertanto, la sua adesione.
>
> Forse riusciremo a costruire un mondo diverso, compagni, poi gli manderemo
> una lettera e inviteremo anche lui/loro!
>
> Scusate lo sfogo.
> Alessandro
>
>
>
>
>
>
> _________________________________________________________
> Per qualsiasi informazione o aiuto tecnico: forumlecce-admin@???
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