Autor: Cinzia Data: Asunto: [Lecce-sf] Come rispondere alla provocazione?
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Cari compagni e compagne, scusatemi se non sono venuta alla riunione di
questa sera ma per la preparazione dell'inizioativa di domani a Trepuzzi
(dove spero che ci ritroviamo tutti) mi =E8 stato impossibile. Vi mando
comunque un contributo alla riflessione collettiva. Un saluto=20
Cinzia<br>
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<b><i>Che risposta dare alla provocazione?<br>
<br>
</b></i>Riflettere a caldo dopo l=92arresto dei venti compagni non =E8
facile. Abbiamo ancora negli occhi le immagini dei giorni di Firenze e
mai e poi mai alcuno di noi poteva aspettarsi una provocazione di questo
tipo.<br>
Che gli arresti di Francesco Caruso e degli altri compagni e compagne sia
una montatura, che evidentemente tenevano in un cassetto pronta all=92uso,
=E8 evidente dal fatto che 18 mesi di indagini hanno prodotto accuse
ridicole del tipo di =93sovversione violenta dell=92ordine economico=94=85 C=
he
vuol dire? In effetti ben poco e speriamo che chi ha firmato gli ordini
di arresto se ne renda conto.<br>
Ma ora dobbiamo chiederci: qual =E8 l=92obiettivo di questa
provocazione?<br>
Indubbiamente uno degli obiettivi pi=F9 immediati =E8 da un lato la
criminalizzazione del movimento. I =93lorsignori=94 si sono accorti ch=
e
a Firenze si =E8 prodotto un salto di qualit=E0 che evidentemente non sanno
come contrastare. Ci=F2 che di diverso =E8 emerso a Firenze non =E8 solo la
crescita del movimento che ha risposto in modo concreto alle accuse di
essere una massa di vandali devastatori. Le centinaia di migliaia di
persone che il 9 novembre erano a Firenze hanno risposto solo in parte
all=92appello del movimento, una parte, non irrilevante, ha risposto ad un
bisogno elementare: dire no ad una guerra che non ci appartiene. Il
fattore nuovo che ha molto spaventato tutti quelli pronti ad indossare
l=92elmetto alla prima occasione =E8 stata la capacit=E0 di dare corpo ad un
programma di campagne coordinate a livello europeo (dalla Palestina, alla
campagna contro l=92esclusione e la precariet=E0 sociale, alla lotta comune
per aprire le frontiere europee ai flussi di profughi determinati dalle
=93nostre guerre preventive=94). Gli appuntamenti di Praga e in Italia a
Torino per la giornata contro i Cpt del 30 novembre, sono tappe di un
percorso che non si fermer=E0 alla mera contestazione. Firenze con le sue
centinaia di assemblee plenarie, workshop e seminari, che hanno prodotto
una nuova incisivit=E0 a livello europeo del movimento, riuscendo a mettere
in sintonia tra loro le decine di gruppi, collettivi ed anche alcuni
partiti politici in modo da renderne pi=F9 efficace l=92azione. Attraverso
questi arresti il messaggio che vogliono far giungere alla =93gente
normale=94 =E8 che se =E8 vero che Firenze l=92abbiamo lasciata intatta, non=
ci
si pu=F2 fidare perch=E9 in fondo sempre di =93sovversivi si tratta=94. Ai
giovani che oggi per la prima volta si avvicinano alla militanza politica
=E8 un caldo invito a =93far attenzione=94. D=92altro lato colpendo uno dei
leader riconosciuti del movimento sperano, invano, che il movimento si
spacchi, magari con una difesa incerta. La difesa dei compagni e delle
compagne arrestati =E8 senza se e senza ma. La spaccatura che da mesi
cercano inutilmente di ottenere stabilendo, loro, chi sono i =93Buoni=94 e i
=93Cattivi=94, non la otterranno. Il movimento continuer=E0 a discutere al s=
uo
interno di tutto, ma non si divider=E0. Per il buon motivo che i compiti
che oggi sono di fronte a noi sono di gran lunga superiori a qualche mese
fa. <br>
<font size=3D4>La risposta vera alla provocazione =E8 proseguire a costruire
le tappe che il Fse si =E8 dato nei giorni di Firenze. Cercheranno di
paralizzarci, ma sappiamo molto bene che in questo momento la
mobilitazione deve tenere insieme due cose: la difesa degli arrestati e
degli indagati e l'intensificazione delle campagne intraprese a partire
da Firenze. Prima fra tutte quella contro la guerra. Francesco e gli
altri li difenderemo meglio se non ci faremo travolgere dalla trappola
che ci hanno teso con questa provocazione che vorrebbe vederci
abbandonare il nuovo livello di intervento datoci al Fse, dedicandoci
solo all'analisi della repressione che ci colpisce in varie forme. <br>
</font><font size=3D3>Dopo l=9211 settembre il nostro paese =E8 stato teatro=
di
diversi atti intimidatori, dall=92arresto di decine di immigrati di origine
asiatica, tutti accusati di appartenere alla rete di Al Qaeda, tutti
liberati con tante scuse dopo alcune settimane e in alcuni casi dopo mesi
di detenzione ingiustificata, al varo della legge Bossi Fini. A cui
disobbedire, aprendo le porte delle nostre case a tutti coloro che
rischiano l=92espulsione perch=E9 privi di un alloggio, =E8 un dovere morale
prima ancora che politico. <br>
Non =E8 da ultimo considerare che inoltre il nostro paese da diverse
settimane =E8 attraversato da una mobilitazione straordinaria di lavoratori
e lavoratrici che lottano contro un colosso come la Fiat. Come non
considerare che quest=92ultima provocazione voglia anche minare la
saldatura tra il movimento e gli operai di Termini Imerese, Milano,
Torino, Napoli, Cassino, Lecce?<br>
Non per caso una delle accuse mosse a Francesco Caruso =E8 anche
=93occupazione di binari=94. Caruso, insieme a molti altri, dopo una riuscit=
a
manifestazione contro il vertice dei ministri degli Interni dell=92area del
Mediterraneo (svoltasi a Lecce il 13 novembre), si =E8 unito ai dipendenti
della Gum, che da mesi non percepiscono il salario e che a migliaia
rischiano, in Puglia, il posto di lavoro. Il segnale non potrebbe essere
pi=F9 chiaro di cos=EC.<br>
Il miglior modo per difendere Francesco e gli altri/e =E8 quindi quello di
continuare a lottare per un mondo diverso che =E8 non solo possibile ma
anche necessario. <br>
<br>
<br>
Cinzia Nachira-Lecce<br>
15 novembre =9202<br>
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<BR>
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