[Lecce-sf] Fwd: [fori-sociali] disobbedienti bloccano l'usci…

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Autor: Antonella Mangia
Data:  
Temat: [Lecce-sf] Fwd: [fori-sociali] disobbedienti bloccano l'uscita dei giornali nel sud italia!
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rete_noglobal <ska@???> ha scritto: A: fori-sociali@???
Da: "rete_noglobal"
Data: Sun, 20 Oct 2002 16:30:29 -0000
Oggetto: [fori-sociali] disobbedienti bloccano l'uscita dei giornali nel sud italia!

Questa notte, un centinaio di attivisti del "Movimento dei
disobbedienti" napoletani ha picchettato per oltre 4 ore l'ingresso
della TELESTAMPA SUD srl in località S.Stefano di Vitulano
(Benevento) di proprietà di Luca Colasanto, azienda che stampa e
distribuisce i quotidiani "Il Giornale", "Il sole 24 ore", "Il
foglio" e altri giornali minori.
Questa azienda, che normalmente copre la distribuzione per tutto il
centro-sud di questi giornali, in occasione degli scioperi generali
dei poligrafici (come quello attuato nella giornata di ieri dalla
CGIL a livello nazionale) diventa l'unico centro di stampa e
produzione dei suddetti quotidiani per tutta l'Italia: difatti in
questa azienda non c'è la possibilità di organizzarsi in termini
sindacali, di scioperare e aderire alle proteste. Alla vigilia dello
sciopero generale del 16 aprile, per far fallire il blocco della
produzione, l'azienda licenziò gli unici 11 lavoratori sindacalizzati
(iscritti alla CGIL, che aperto un contenzioso su questi
licenziamenti a partire dalle tutele previste dall'art.18 dello
statuto dei lavoratori) e in questo modo anche altre quotidiani (ad
esempio Libero) si rivolsero a Colasanto per aggirare lo sciopero.

A mezzanotte, quando la produzione dei giornali è finita, è partito
quindi il picchetto all'ingresso dell'azienda, bloccando decine di
camion e furgoni che dovevano provvedere a consegnare i quotidiani
nei vari centri di distribuzione del centro-sud.
Su un ponticello dell'unica strada che porta all'azienda decine di
disobbedienti si sono incatenati, hanno acceso alcuni copertoni e
steso due striscioni "Generalizziamo lo sciopero", "contro i
licenziamenti, scioperare è un diritto".
Fino alle 3 di notte la situazione si è mantenuta relativamente
calma, con i carabinieri del luogo che controllavano da vicino lo
svolgimento pacifico dell'azione di disobbedienza. Verso le tre di
notte, arrivano ingenti rinforzi dalla questura di Benevento; il
dirigente di servizio (il capo della digos di Benevento dr.
Sorricelli) appena giunto alle 3 di stmane intima i disobbedienti a
rimuovere il blocco. I disobbedienti iniziano a rimuovere i copertoni
e le catene, alloquando vengono circondati da decine di carabinieri e
poliziotti che pretendono di identificare tutti i presenti.
A questo punto il blocco disobbediente indietreggia fino ad entrare
dentro lo stabilimento: in un clima di aperta tensione e
intimidazione (alle 3.40 due giovani disobbedienti vengono investiti
e feriti in modo lieve da un furgone che forza il blocco) i
disobbedienti ottengono di lasciare il blocco senza identificazioni,
tranne il gruppo di contatto - sei persone - che vengono condotti in
questura per l'identificazione.
Tra loro il portavoce dei disobbedienti Francesco Caruso, il
segretario provinciale di Napoli di Rifondazione Comunista, Giuseppe
De Cristofaro: dopo due ore all'alba vengono rilasciati con una
denuncia del magistrato di turno per manifestazione non autorizzata
(art.18 T.U.L.P.S.) e altri reati.

Al' di là delle tensioni con la polizia, l'azione di disobbedienza ha
raggiunto gli obiettivi prefissati.
In primo luogo l'obiettivo materiale di impedire la distribuzione dei
giornali. Le quattro ore di blocco hanno impedito la distribuzione in
molte regioni del centro sud (Basilicata, Calabria, Puglia, Molise,
Abbruzzo e altre zone del centro-sud), mentre dopo la rimozione del
blocco alle 4 del mattino, i camion hanno potuto raggiungere solo i
centri di distribuzione più vicini (in Campania).
In secondo luogo importantissimo è stato anche il risultato e il
messaggio politico di questa azione di disobbedienza, contro la
libertà di licenziamento e per la generalizzazione dello sciopero e
del diritto/dovere di scioperare.
Questi giornali sfidano puntualmente gli scioperi di categorie,
uscendo in edicola con una qualità del tutto scadente in termini
giornalistici (l'edizione per il nord del giornale è stata chiusa
alle 2 del pomeriggio!!): il loro è semplicemente un messaggio
politico, una sfida nei confronti dei movimenti che rivendicano
diritti e democrazia, in aperto ed esplicito sostegno a questo
governo i cui esponenti sono direttamente o indirettamente
proprietari di queste stesse testate.
Da questi signori non accettiamo lezioni di democrazia.
E' necessario - e noi come sempre ci impegneremo in prima persona -
replicare ed estendere azioni di disobbedienza per generalizzare lo
sciopero (anche al di là del giorno dello sciopero) e fermare
materialmente lo strapotere e il monopolio dell'informazione oggi in
mano al signor Berlusconi e alla sua cricca al potere.
Oggi blocchiamo i giornali, domani forse gli studi televisivi, perchè
dobbiamo fermare il "Grande Fratello", prima che sia troppo tardi.

Movimento dei Disobbienti

Napoli, 20 ottobre 2002
ore 5.30 dell'alba di un nuovo giorno,
in un luogo qualsiasi del pianeta terra.



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<P>
<P>&nbsp; <B><I>rete_noglobal &lt;ska@???&gt;</I></B> ha scritto:
<BLOCKQUOTE style="PADDING-LEFT: 5px; MARGIN-LEFT: 5px; BORDER-LEFT: #1010ff 2px solid">A: fori-sociali@???<BR>Da: "rete_noglobal" <SKA@???><BR>Data: Sun, 20 Oct 2002 16:30:29 -0000<BR>Oggetto: [fori-sociali] disobbedienti bloccano l'uscita dei giornali nel sud italia!<BR><BR>Questa notte, un centinaio di attivisti del "Movimento dei <BR>disobbedienti" napoletani ha picchettato per oltre 4 ore l'ingresso <BR>della TELESTAMPA SUD srl in località S.Stefano di Vitulano <BR>(Benevento) di proprietà di Luca Colasanto, azienda che stampa e <BR>distribuisce i quotidiani "Il Giornale", "Il sole 24 ore", "Il <BR>foglio" e altri giornali minori.<BR>Questa azienda, che normalmente copre la distribuzione per tutto il <BR>centro-sud di questi giornali, in occasione degli scioperi generali <BR>dei poligrafici (come quello attuato nella giornata di ieri dalla <BR>CGIL a livello nazionale) diventa l'unico centro di stampa e <BR>produzione dei suddetti quotidiani per tutta l'Italia: difatti in <BR>questa azienda non c'è la possibilità di organizzarsi in termini <BR>sindacali, di scioperare e aderire alle proteste. Alla vigilia dello <BR>sciopero generale del 16 aprile, per far fallire il blocco della <BR>produzione, l'azienda licenziò gli unici 11 lavoratori sindacalizzati <BR>(iscritti alla CGIL, che aperto un contenzioso su questi <BR>licenziamenti a partire dalle tutele previste dall'art.18 dello <BR>statuto dei lavoratori) e in questo modo anche altre quotidiani (ad <BR>esempio Libero) si rivolsero a Colasanto per aggirare lo sciopero.<BR><BR>A mezzanotte, quando la produzione dei giornali è finita, è partito <BR>quindi il picchetto all'ingresso dell'azienda, bloccando decine di <BR>camion e furgoni che dovevano provvedere a consegnare i quotidiani <BR>nei vari centri di distribuzione del centro-sud.<BR>Su un ponticello dell'unica strada che porta all'azienda decine di <BR>disobbedienti si sono incatenati, hanno acceso alcuni copertoni e <BR>steso due striscioni "Generalizziamo lo sciopero", "contro i <BR>licenziamenti, scioperare è un diritto".<BR>Fino alle 3 di notte la situazione si è mantenuta relativamente <BR>calma, con i carabinieri del luogo che controllavano da vicino lo <BR>svolgimento pacifico dell'azione di disobbedienza. Verso le tre di <BR>notte, arrivano ingenti rinforzi dalla questura di Benevento; il <BR>dirigente di servizio (il capo della digos di Benevento dr. <BR>Sorricelli) appena giunto alle 3 di stmane intima i disobbedienti a <BR>rimuovere il blocco. I disobbedienti iniziano a rimuovere i copertoni <BR>e le catene, alloquando vengono circondati da decine di carabinieri e <BR>poliziotti che pretendono di identificare tutti i presenti. <BR>A questo punto il blocco disobbediente indietreggia fino ad entrare <BR>dentro lo stabilimento: in un clima di aperta tensione e <BR>intimidazione (alle 3.40 due giovani disobbedienti vengono investiti <BR>e feriti in modo lieve da un furgone che forza il blocco) i <BR>disobbedienti ottengono di lasciare il blocco senza identificazioni, <BR>tranne il gruppo di contatto - sei persone - che vengono condotti in <BR>questura per l'identificazione.<BR>Tra loro il portavoce dei disobbedienti Francesco Caruso, il <BR>segretario provinciale di Napoli di Rifondazione Comunista, Giuseppe <BR>De Cristofaro: dopo due ore all'alba vengono rilasciati con una <BR>denuncia del magistrato di turno per manifestazione non autorizzata <BR>(art.18 T.U.L.P.S.) e altri reati.<BR><BR>Al' di là delle tensioni con la polizia, l'azione di disobbedienza ha <BR>raggiunto gli obiettivi prefissati.<BR>In primo luogo l'obiettivo materiale di impedire la distribuzione dei <BR>giornali. Le quattro ore di blocco hanno impedito la distribuzione in <BR>molte regioni del centro sud (Basilicata, Calabria, Puglia, Molise, <BR>Abbruzzo e altre zone del centro-sud), mentre dopo la rimozione del <BR>blocco alle 4 del mattino, i camion hanno potuto raggiungere solo i <BR>centri di distribuzione più vicini (in Campania).<BR>In secondo luogo importantissimo è stato anche il risultato e il <BR>messaggio politico di questa azione di disobbedienza, contro la <BR>libertà di licenziamento e per la generalizzazione dello sciopero e <BR>del diritto/dovere di scioperare.<BR>Questi giornali sfidano puntualmente gli scioperi di categorie, <BR>uscendo in edicola con una qualità del tutto scadente in termini <BR>giornalistici (l'edizione per il nord del giornale è stata chiusa <BR>alle 2 del pomeriggio!!): il loro è semplicemente un messaggio <BR>politico, una sfida nei confronti dei movimenti che rivendicano <BR>diritti e democrazia, in aperto ed esplicito sostegno a questo <BR>governo i cui esponenti sono direttamente o indirettamente <BR>proprietari di queste stesse testate.<BR>Da questi signori non accettiamo lezioni di democrazia.<BR>E' necessario - e noi come sempre ci impegneremo in prima persona - <BR>replicare ed estendere azioni di disobbedienza per generalizzare lo <BR>sciopero (anche al di là del giorno dello sciopero) e fermare <BR>materialmente lo strapotere e il monopolio dell'informazione oggi in <BR>mano al signor Berlusconi e alla sua cricca al potere.<BR>Oggi blocchiamo i giornali, domani forse gli studi televisivi, perchè <BR>dobbiamo fermare il "Grande Fratello", prima che sia troppo tardi.<BR><BR>Movimento dei Disobbienti <BR><BR>Napoli, 20 ottobre 2002<BR>ore 5.30 dell'alba di un nuovo giorno,<BR>in un luogo qualsiasi del pianeta terra.<BR><BR><BR><BR>Moderiamoci: no reply alla lista, messaggi personali alle persone, no flames. 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