[Cm-roma] Tavola Rotonda: ATTIVARSI PER UN MONDO DIVERSO Ver…

Delete this message

Reply to this message
Autor: Luigi Pirelli
Data:  
Temat: [Cm-roma] Tavola Rotonda: ATTIVARSI PER UN MONDO DIVERSO Verso la costruzione dei Gruppi di Azione Nonviolenta
Che per caso puo' servire a qualcuno un po troppo irritabile ;-)

ByeCycle Luis

----------------------------------------
ATTIVARSI PER UN MONDO DIVERSO Verso la costruzione dei Gruppi di Azione
Nonviolenta
Seminario nazionale Roma 27/28/29 settembre*

Invito alla tavola rotonda:

“Riflessioni e pratiche di nonviolenza per la costruzione di un mondo
diverso“

27 Settembre ore 21:00
Ostello Casale dei Monaci, via Superga s.n.c. Ciampino (Roma)

partecipano:
Lidia Menapace,
Monica Lanfranco – Rivista Marea,
Daniele Lugli – Movimento Nonviolento,
(un esponente di Pax Christi),
modera Roberta Ventura - nodo di Roma

Ma cosa sono i GAN (dai documenti elaborati dal GLT-NV):
• "i GAN sarebbero lo strumento di azione attraverso il quale le campagne
lillipuziane possono agire con il metodo nonviolento, attivando, tra l’
altro, la gandhiana "legge della progressione" che prevede il passaggio
graduale dalle forme più blande di azione a quelle via via più incisive e
radicali fino alla realizzazione dell’obbiettivo essenziale stabilito, per
passare poi ad un nuovo obbiettivo…;
• i GAN agirebbero, nei propri territori, sulle conseguenze nel tessuto
locale dei fenomeni globali, attivando un conflitto sul tema più sentito
nelle proprie comunità con il metodo nonviolento che prevede parallelamente
l’azione diretta ed il "programma costruttivo"; una rete di GAN diffusa sul
territorio nazionale sarebbe di fatto un presidio democratico di fronte alle
involuzioni autoritarie alle quali stiamo assistendo in Italia, e non solo,
una volta acquisite le capacità di attivarsi come "difesa popolare
nonviolenta" da un aggressore interno alle istituzioni democratiche;
• i GAN potrebbero divenire, inoltre, gruppi d'appoggio e di supporto per i
Corpi Civili di Pace in missione in situazioni di guerra".
Per un confronto approfondito sul progetto dei GAN e sulla realizzabilità di
questi obbiettivi, il GLT-NV ha organizzato un seminario nazionale al quale
sono invitati, in modo particolare, tutte le lillipuziane e i lillipuziani
per riuscire a dare ulteriore concretezza alla nostra voglia di nonviolenza
attiva. Il seminario si articolerà nel corso di tre giorni (27-28-29
settembre 2002 a Roma Ciampino) e sarà suddiviso in una serata di apertura
con una tavola rotonda su esperienze concrete di nonviolenza e da due giorni
di approfondimento (suddivisi anche in gruppi di lavoro) sulla nonviolenza e
la Rete di Lilliput.
Gruppo di Lavoro Tematico “Nonviolenza e Conflitti” della Rete di Lilliput.
Per ulteriori informazioni: glt-nonviolenza@??? o telefonare al
n. 338-9463352
*Il programma completo e’ disponibile su www.retelilliput.org

---------------------------------------
LILLIPUT CONTRO LA GUERRA: L'appello di seguito lo trovate su
www.retelilliput.org

"MAI PIÙ ESERCITI E GUERRE"

"COSTRUIAMO LA PACE"
(a cura del Gruppo di Lavoro Tematico "Nonviolenza e Conflitti" della Rete
di Lilliput)



A ridosso dell'anniversario del terribile attacco terroristico alle torri
gemelle di New York e' in fase di preparazione un'altra guerra, un'altra
strage, questa volta contro il popolo iracheno. Purtroppo non sono bastati
la folle guerra del golfo del 1991 e 12 anni di un embargo assassino che
hanno decimato la già martoriata popolazione irachena, che ancora oggi muore
di radiazioni per il plutonio e l'uranio impoverito ,di cui erano composti i
proiettili usati dagli americani, che hanno contaminato acqua, aria e suolo;
ora assistiamo ad un perverso ritorno della logica della guerra. Il
presidente americano Bush e i suoi fedeli alleati affermano che l’attacco
all’Iraq è necessario per ristabilire la pace mondiale e perché questo paese
sostiene e crea i gruppi terroristici arabi. Pensiamo che, come spesso
accade nelle guerre, siano altre le vere ragioni che spingono gli usa a
premere per l’attacco, fra queste la supremazia mondiale degli Usa e il
controllo del petrolio della zona.
Riteniamo che siano ormai maturi i tempi in cui le controversie tra nazioni
siano risolte in modi diversi dall’uso delle armi. Per noi nessuna violenza
giustifica l’uso di un’altra violenza, non è con la morte di altre persone
che si fermano i gruppi terroristici, ne' che si fa giustizia alle vittime
del terrorismo. Sosteniamo quindi a grande voce che non esistono violenze e
guerre giuste e chiunque porta avanti questa tesi si rende esso stesso
complice degli assassini.
E' la pace nel mondo che noi intendiamo costruire. In tutto il mondo finora
è imperato solo un discorso: l’armarsi e il mettere in piedi testate
nucleari, armamenti di tutti i tipi, carri-armati e cannoni.
Gli stati dovrebbero avvalersi di tecniche e/o metodi diversi da quelli
militari, pratiche come Peace Keeping, risoluzione nonviolenta dei
conflitti, caschi bianchi, diplomazia nonviolenta, prevenzione del
conflitto, interposizione nonviolenta non sono per niente prese in
considerazione dai nostri governanti tutti (indipendentemente dalla
ideologia che professano). In questi anni solo delle organizzazioni non
governative hanno provato a sperimentare queste metodologie, e spesso con
successo, ma ovviamente questi piccoli successi potrebbero essere
moltiplicati se a mobilitarsi con questi mezzi fossero uno Stato o meglio
ancora una organizzazione di Stati. Se anche una piccola parte di quello che
si spende annualmente in armamenti venisse destinata agli interventi civili
nonviolenti e alla creazione e addestramento di corpi civili di pace ci
sarebbero più speranze per la soluzione dei conflitti.
Per noi, solo queste scelte permetteranno di interrompere la spirale di
violenza che si auto genera con la guerra e che, anche nel caso del
ventilato attacco all’Iraq, riuscirà solamente ad alimentare nuove spinte
verso un terrorismo fondamentalista.
La via maestra è quella del dialogo con tutte le parti in causa, conoscerne
e riconoscerne torti e ragioni, vedere e far vedere la sofferenza e il
dolore di tutte le vittime, aiutare i persecutori a riumanizzarsi,
analizzare i traumi subiti mediante una sorta di grande terapia collettiva
che apra la strada alla riconciliazione del genere umano.
Non ci sarà vera pace senza giustizia e non ci saranno né pace né giustizia
senza una cultura della nonviolenza attiva.
Per questi motivi chiediamo alle lillipuziane e ai lillipuziani di farsi
carico di questo pesante progetto e di imboccare con determinazione la
strada della nonviolenza attiva, facendosi promotori nelle loro città di una
seria politica di opposizione alla guerra. Questo ci permetterebbe anche di
non restare stritolati da chi ci vuole vedere schierati o con il "bene
occidentale" o con il "male mediorientale". Noi, dobbiamo essere "ALTRO" e
questa differenza ci può essere data solo dalla scelta della nonviolenza
attiva. Dobbiamo essere in prima linea soprattutto con la lotta allo
strapotere militare, dobbiamo dare energie e appoggio a chi si propone di
realizzare modelli di difesa basati sulle tecniche di lotta nonviolenta.
Dobbiamo chiedere a gran voce una riforma democratica dell’Onu, promuovere
boicottaggi verso le industrie belliche, dare priorità assoluta all’
abolizione degli eserciti anche attraverso una seria disobbedienza civile di
massa.
Chiediamo quindi fin da subito che tutti i Nodi della Rete di Lilliput
attivino le loro energie per ostacolare la minaccia di una nuova guerra. Per
agevolare i Nodi il Gruppo di Lavoro Tematico "Nonviolenza e Conflitti"
della Rete di Lilliput sta curando la preparazione di un kit di azione
contro la guerra contenente proposte di mobilitazioni, bozze di volantini e
documenti di approfondimento; esistono già moltissime idee, dalla Bandiera
della Pace appesa ai nostri balconi al fazzoletto bianco proposto da tempo
da Emergency, ma vi chiediamo di contribuire portando a conoscenza tutta la
Rete delle vostre iniziative particolari. A giorni verrà anche presentata la
"Campagna di obiezione/opzione di coscienza del cittadino/a", vera e propria
campagna quadro pensata come utile strumento per appoggiare le tante
iniziative di opposizione alla guerra.
In questi giorni ci troviamo tutti nell’emergenza e cerchiamo di attivare il
maggior numero possibile di energie e persone; facendo così corriamo però
anche il rischio di agire in fretta e male anche perché, purtroppo, ci
accorgiamo sempre più che le guerre non sono avvenimenti straordinari ma
bensì fatti di "fredda e ordinaria amministrazione". Basta pensare che l’
Iraq è solo il primo della lista dei 62 "stati canaglia" per capire che
dobbiamo attivarci per tempo e con costanza su questi temi. Proprio per
questi motivi il GLT "Nonviolenza e Conflitti" della Rete di Lilliput ha
proposto la creazione dei Gruppi di Azione Nonviolenta presso ogni Nodo
pensati come veri e propri strumenti per attivare con la nonviolenza i
nostri dissensi. Una presenza costante dei GAN ci consentirebbe infatti di
non trovarci spiazzati ad ogni emergenza. Proponiamo quindi che nei Nodi si
formino dei Gruppi di Lavoro Tematici sui temi legati a pace, guerra e
nonviolenza e che questi gruppi cerchino di avviare un processo calmo e
ragionato ma deciso che porti alla formazione di un GAN in ogni Nodo. Prima
tappa fondamentale di questo processo è sicuramente il Seminario Nazionale:
"Nonviolenza. Attivarsi per un mondo diverso" che si terrà il 27-28-29
settembre a Roma Ciampino (info su www.retelilliput.org ).
Chiediamo che in ogni città dove la Rete è presente i lillipuziani e le
lillipuziane si facciano promotori nell'avviare sinergie e collaborazioni
con altri soggetti appartenenti alla "società civile organizzata" sulla base
dell’obiettivo comune di contrastare la guerra apportando quell'aggiunta
creativa che in molti ci riconoscono. A livello nazionale in questi giorni
stiamo cercando di fare la stessa cosa; infatti il Sub-nodo, in stretta
collaborazione con il GLT-NV, si sta muovendo per cercare di allargare la
rete di opposizione alla guerra, verificando con altre associazioni
pacifiste esterne alla rete se esistano le condizioni per percorsi comuni di
lotta. Sulla base di questo daremo anche il nostro contributo propositivo
alla proposta nata in sede ESF di una giornata di mobilitazione nazionale
contro la guerra indetta per sabato 5 ottobre, partecipando e invitando
tutte/i voi a partecipare numerosi.
Il nostro impegno per la difesa dei diritti umani, per la giustizia sociale,
per la difesa dell'ambiente e quella dei deboli del mondo intero nulla potrà
mai finché permarrà questo orrendo strumento generatore di morte e di
violenza diretta che e' la guerra .


Gruppo di Lavoro Tematico "Nonviolenza e Conflitti" della Rete di Lilliput.
mailto: glt-nonviolenza@???