[Lecce-sf] Fw: [migranti&antirazzismo] Rom: proposte di lavo…

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Autor: luca ruberti
Data:  
Asunto: [Lecce-sf] Fw: [migranti&antirazzismo] Rom: proposte di lavoro
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ricevo al mio indirizzo privato materiale destinato anche al lecce social
forum, conseguentemente inoltro.
si tratta di una serie di importanti documenti messi a punto delle comunità
rom negli ultimi mesi.
chi è iscritto alle liste migranti&antirazzismo, romamigrantforum avrà già
ricevuto.. in tal caso mi scuso per la ripetizione di un invio non proprio
leggero, data la presenza di diversi allegati (no virus).
buona lettura.
luca
...................................................................

----- Original Message -----
From: Patrizia
To:
Sent: martedì 10 settembre 2002 0.17
Subject: [migranti&antirazzismo] Rom: proposte di lavoro

ci è molto dispiaciuto non poter venire domenica a Firenze e ci è
dispiaciuto ancora di più non poter venire per mancanza di soldi...vi
alleghiamo alcuni documenti sui quali stiamo lavorando da qualche mese,
nell'allegato"Domenica 4..." manca "allegato2" che abbiamo solo su carta, si
tratta del piano di intervento sui Rom approvato il 2 Aprile dal Comune di
Roma, al quale si riferiscono le nostre proposte dell' "allegato3" che
segue, inoltre mancano le firme e adesioni raccolte finora. Stiamo facendo
il giro dei campi a Roma per informare tutti i Rom di quello che sta
succedendo politicamente. C'è molto da fare, certo non ci lasceremo fermare
dai soldi, anzi intendiamo portare avanti le nostre battaglie a tutti i
costi. Se poi qualcuno ci crede quanto noi e ci vuole aiutare, noi siamo
felici.
grazie
Associazione di Promozione Sociale
SUTKA
Via Pontina, 601 - 00128 Roma
e.mail: sutka.rom@???
tel. 3396106875 / 3391562275



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INCONTRO CITTADINO DI ALCUNE COMUNITA' ROM DI ROMA=20

Domenica 4 agosto 2002 al centro sociale Villaggio Globale di Roma si =
sono incontrati i Rom delle Associazioni: U.N.I.R.S.I., SUTKA; della =
cooperativa BOSNIA I HERZEGOVINA; i rappresentanti delle comunit=E0: via =
dei Gordiani (Serbia), Vicolo Savini (Bosnia), Tor de' Cenci =
(Macedonia), Nettuno (Kosovo),
=20
Abbiamo letto la nuova legge Bossi-Fini e individuato i punti che non ci =
permetteranno di regolarizzarci:
=B7 Senza il contratto di lavoro non si pu=F2 avere il contratto di =
soggiorno
=B7 Chi ha un decreto di espulsione con accompagno alla frontiera non =
pu=F2 accedere alla sanatoria=20
=B7 Il lavoratore autonomo non ha pi=F9 il diritto di far valere il suo =
lavoro ai fini della regolarizzazione

Si =E8 deciso di scrivere una lettera al Presidente della Repubblica, al =
Ministro degli Interni, alle Prefetture e alle Questure dove spiegheremo =
la nostra situazione e dove chiederemo di valutare meglio i nostri =
diritti.

Chiediamo:
1. Rispetto della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e Rispetto =
delle leggi Europee sulle Minoranze Etniche e Linguistiche
2. Permesso di Soggiorno senza condizioni e libera circolazione sul =
territorio Nazionale ed Europeo
3. Abitazioni dignitose
4. Informazione=20
5. Formazione Professionale=20
Allegheremo alcuni documenti dove sono sviluppate nel dettaglio le =
nostre richieste=20

ALLEGATO 1:

Considerazioni sul DDL Bossi-Fini

La Legge Turco-Napolitano offriva tutte le premesse per introdurre negli =
ordinamenti italiani elementi negativi per tutti gli immigrati, di =
conseguenza ancora di pi=F9 per gli stranieri Rom. A questo proposito =
=E8 bene segnalare l'assioma che domina ogni legislazione passata e =
presente a proposito dei Rom: la stessa commissione per gli Affari =
Costituzionali del Senato, di fronte alle segnalazioni dell'Opera Nomadi =
a proposito della situazione italiana dei Rom stranieri, dichiar=F2 che =
"GLI ZINGARI NON ESISTEVANO NELLA LEGGE TURCO-NAPOLITANO, NON ESISTONO =
NELLA LEGGE BOSSI-FINI E NON ESISTERANNO IN NESSUN ALTRA LEGGE."
Si potrebbe lasciare alla libera interpretazione di tutti questo ambiguo =
assioma:=20
=B7 I Rom non sono stranieri
=B7 Per loro occorre una legge speciale
=B7 I Rom non possono essere considerati fruitori di diritti=20
=B7 Qualunque altra interpretazione =E8 ammessa solo come assioma per =
absurdum.

Dal punto di vista della cultura giuridica italiana, gli istituti che =
hanno la pretesa di trarre fondamento da giudizi escludenti il =
coinvolgimento di un giudice non seguono nessuna logica giuridica, dal =
momento che l'unico fondamento =E8 di natura (oltre che discriminatoria) =
escludente, perch=E9 gi=E0 dall'origine si pone come obbiettivo la =
irrealizzabilit=E0 voluta dell'integrazione sul territorio italiano =
per quanti sono considerati STRANIERI, non solo perch=E9 provenienti da =
altri paesi, ma nel senso antropologico di ESTRANEI.=20

Esaminiamo gli elementi emergenti in negativo:
1. art. 4 comma 2: in violazione dei principi costituzionali, si =
consente alle ambasciate italiane di negare il visto per turismo o per =
altre tipologie immotivatamente (la negazione NON DEVE ESSERE MOTIVATA)
2. art. 4: si nega il permesso d'ingresso per chi ha reati penali =
pregressi e espiati
3. art. 4: i rilievi dattiloscopici (a prescindere dalla loro =
inutilit=E0 nel caso che l'identit=E0 sia stata gi=E0 accertata =
precedentemente e asserita sui passaporti) anche per chi chiede il =
rinnovo del permesso di soggiorno, sono una sorta di vessazione =
umiliante, rivolta a far sentire l'inferiorit=E0 dello straniero
4. art. 6: il contratto di soggiorno per lavoro si svolge in modo =
trilaterale (prefettura-datore di lavoro-persona) pone il datore di =
lavoro in obbligo di fornire un'adeguata sistemazione alloggiativa, e il =
lavoratore in obbligo di sborsare anticipatamente le spese del ritorno =
in patria: questi requisiti non hanno nulla a che fare con il rapporto =
civilistico e fanno assurgere il datore di lavoro a "garante" verso lo =
stato, sia per l'alloggio che per il rientro. Nessun commento a =
proposito delle difficolt=E0 che condizioneranno da subito l'assunzione =
di un lavoratore straniero e tanto pi=F9 zingaro
5. art. 11: gli atti diretti a procupare ingresso a stranieri - anche =
senza fini di lucro - saranno puniti con severit=E0 tale che nessuno si =
accoller=E0 la chiamata dall'estero
6. art. 12: le navi della marina militare che dovrebbero essere =
stanziate a sbarramento delle ondate migratorie (a parte il ridicolo =
della presunzione) non potranno mai essere disposte in acque =
internazionali
7. art. 12: l'espulsione disposta come accompagnamento immediato, senza =
intervento dell'autorit=E0 giudiziaria prima della partenza ma con =
ricorso dal paese di origine, che non consente l'autorizzazione ad =
inoltrarlo, =E8 una violazione palese di tutte le dichiarazioni dei =
diritti dell'uomo, della convenzione di Ginevra, ecc.; il primo =
requisito =E8 quello del "giusto processo" (con il contraddittorio, =
difesa, ecc.); l'espulsione deve essere convalidata dal giudice entro 48 =
ore, che normalmente non ottiene la sospensione dell'espulsione. Nel =
caso di rientro le pene sono inasprite. Tutta questa logica non =
impedir=E0 la crescita dell'immigrazione e creer=E0 una fascia di =
immigrati illegali come manovalanza a basso prezzo per le imprese =
italiane legali o illegali. L'immigrazione =E8 un fenomeno esistenziale, =
di geopolitica, non arginabile con questi accorgimenti: si formeranno =
quindi pi=F9 allargate categorie escluse e a se stanti, coinvolte in =
conflitti sociali che a loro volta favoriranno il razzismo
8. art. 17 comma 11: nel caso di perdita di lavoro il periodo da =
destinare alla ricerca di uno nuovo, che prima era di sei mesi, ora =
sar=E0 conteggiato nel residuo di validit=E0 del permesso di soggiorno =
vecchio, quindi si ridurr=E0 a 4, 2, 1 a seconda della rimanenza dopo il =
licenziamento
9. art. 19: ancora si parla di titoli di PRELAZIONE e non di PREFERENZA, =
mettendo a fuoco la considerazione che si ha per gli uomini-oggetto. Un =
elemento di preferenza sar=E0 considerato per gli oriundi italiani=85
10. art. 23: =E8 quello che pi=F9 colpir=E0 gli zingari. Sar=F2 concesso =
il ricongiungimento a:
=B7 Genitori senza figli che li mantengano o ultrasessantacinquenni.=20
=B7 Figli malati gravemente
=B7 Coniugi dimostratamente conviventi o con prole riconosciuta
=B7 Minori da inserire in progetti di integrazione sociale o privati =
(fornita da enti riconosciuti).
=B7 Bambini con pi=F9 di tre anni, che dimostrino due anni di frequenza =
nei suddetti progetti o pi=F9 anni in progetti di lavoro. Tutti devono =
essere forniti di alloggio sino alla maggiore et=E0; tutti da detrarre =
dalle quote di ingresso
11. si deve evidenziare che le apparenti concessioni a colf e badanti, =
sono condizionate dalla presenza di espulsioni amministrative pregresse =
e quindi i permessi di soggiorno non saranno concessi, nel caso che i =
richiedenti abbiano avuto nel passato un ingresso clandestino o una =
mancanza di rinnovo. Ancora pi=F9 grave la responsabilit=E0 del datore =
di lavoro laddove si presenti il caso di una assunzione di colf o =
badante, nell'ignoranza del passato di costoro.

Va in ogni caso segnalato l'aggravarsi delle pastoie e dei rischi per =
chi assume un lavoratore straniero e per il lavoratore stesso, =
aggravarsi ancora pi=F9 irreversibile per un immigrato Rom.

ALLEGATO 3:

Associazione di Promozione Sociale
"SUTKA"
Via Pontina, 601 - 00128 Roma
Tel. 3396106875 / 3391562275
E.mail: sutka.rom@???

Proposte di intervento della Comunit=E0 Rom al Comune di Roma

Dagli incontri con gli Assessori competenti sono emersi alcuni problemi =
che riguardano il lavoro, l'abitazione, la formazione e la =
regolarizzazione dei cittadini Rom.
Per cercare di risolvere queste problematiche, l'associazione SUTKA =
propone:

1. Regolarizzazione: il problema dei documenti e dei permessi di =
soggiorno, =E8 la principale questione da risolvere per poter affrontare =
definitivamente l'inserimento reale del popolo Rom, non proveniente =
dalla Unione Europea, nel tessuto sociale del paese ospitante; infatti =
=E8 gi=E0 accaduto in passato che alcuni di noi non hanno potuto =
accedere al mondo del lavoro, oltre al pregiudizio, a causa =
dell'impossibilit=E0 di rinnovare il prezioso permesso di soggiorno. =
Come abbiamo evidenziato pi=F9 volte, gi=E0 dalla legge 40/98, siamo i =
primi esclusi da qualsiasi tipo di regolarizzazione e quindi da tutti i =
diritti, solo alcuni di noi hanno potuto accedere al permesso di =
soggiorno per motivi umanitari, con validit=E0 di un anno, ma =
attualmente questo tipo di permesso di soggiorno non viene pi=F9 =
rinnovato e neanche viene pi=F9 rilasciato. L'eventuale approvazione del =
DDL Bossi-Fini, una legge razzista che rappresenta un ulteriore attacco =
ai diritti di tutti i migranti, peggiorerebbe le gi=E0 dure condizioni =
di vita del nostro popolo, con la conseguente crescita delle =
difficolt=E0 per i Rom che stanno cercando, con molta fatica, di =
autorganizzarsi in associazioni e cooperative per rendersi autonomi. =
Perci=F2 pensiamo sia necessario un intervento forte nei confronti del =
governo, delle prefetture e dei commissariati per risolvere la =
problematica della nostra regolarizzazione, e quindi chiediamo che =
vengano rilasciati i permessi di soggiorno per motivi umanitari, =
rimanendo strettamente legati alle leggi Europee sui diritti e sulla =
tutela delle minoranze etniche e linguistiche, nell'attesa di una =
normativa che sia coerente con quelle europee su tali minoranze. =
Riteniamo inoltre che sia urgente una revisione delle norme attuali =
sull'accesso alla cittadinanza italiana, che escludono tanti Rom e =
immigrati nati e vissuti in Italia.

2. Servizi: l'obiettivo principale =E8 coinvolgere i Rom e le loro =
strutture organizzate nella gestione e manutenzione dei campi e dei =
villaggi, nella gestione dei progetti di scolarizzazione dei minori Rom =
e nella mediazione interculturale, linguistica e sanitaria (A.S.L., Enti =
locali, ex uffici di collocamento, camere di commercio, tribunali, =
carceri, ecc.), con l'ausilio dei Rom gi=E0 formati in questi anni =
(mediatori, accompagnatori, operatori sociali, elettricisti, idraulici, =
ecc.), al fine di aumentare l'inserimento lavorativo, ed aumentare =
l'interesse e il coinvolgimento dei Rom, nei confronti del mantenimento =
e della cura dei beni in possesso, e nei confronti dell'importanza =
all'istruzione e alla conoscenza, sia per i propri figli sia per se =
stessi. Come "servizi" pensiamo di essere in grado, mettendo a =
disposizione i nostri mediatori ed operatori, anche di sviluppare =
progetti di intervento sperimentale sui/lle minori Rom che si avvicinano =
ad atti di microcriminalit=E0, avviando cos=EC progetti di misure =
alternative alla pena detentiva, coinvolgendo Servizi Sociali del =
Ministero di Grazia e Giustizia, tribunale e carcere minorile; diciamo =
"sperimentali" non perch=E9 prima non siano stati avviati tali progetti, =
ma perch=E9 per la prima volta verrebbero attivati direttamente da =
strutture Rom e , forse proprio per questo, si potrebbero raggiungere =
migliori risultati rispetto il passato. Crediamo inoltre che in tutti i =
progetti sopra descritti, per prime siano da coinvolgere le donne Rom, =
perch=E9 pensiamo sia fondamentale per risolvere le grandi problematiche =
che le riguardano: accattonaggio come fonte di sostentamento e, di =
conseguenza, esclusione dal tessuto sociale. Altri servizi che =
potrebbero svolgere le Cooperative Rom sono interventi di manutenzione =
di giardini e parchi pubblici, recupero e riciclaggio dei rifiuti e =
dell'allumini, ecc., da realizzare inizialmente con un intervento di =
avvio da parte dell'amministrazione al fine di un inserimento lavorativo =
concreto. Uno degli interventi che ci si aspetta da parte =
dell'amministrazione =E8 quello, ad esempio, di modifica e facilitazione =
di accesso ai bandi pubblici, infatti, =E8 gi=E0 successo che a causa =
dei requisiti richiesti troppo articolati, per imprese giovani ed =
inesperte come le nostre, non abbiamo potuto accedere neanche a semplici =
bandi di assegnazione locali dove collocare le nostre sedi. =C8 chiaro, =
comunque, che se si vuole eliminare accattonaggio ed episodi di =
microcriminalit=E0, bisogna risolvere il problema del reddito, e quindi =
pensiamo che se non si avviano al pi=F9 presto forme di lavoro concreto, =
si deve inserire tra le proposte l'ipotesi di un reddito sociale per =
ogni famiglia Rom, come avviene gi=E0 in altre citt=E0 italiane, =
usufruendo i fondi sociali europei, che spesso non vengono utilizzati, e =
non i soldi dei contribuenti italiani.

3. Formazione: qualsiasi persona che lascia il proprio paese di origine =
deve imparare la lingua del paese che lo ospita, pi=F9 volte abbiamo =
sottolineato questa necessit=E0 e la sua importanza in ogni situazione =
di vita; i genitori potrebbero occuparsi direttamente e senza =
intermediari delle relazioni con le scuole frequentate dai propri figli; =
con la conoscenza della lingua italiana gli adulti Rom potrebbero =
frequentare corsi di formazione o di avviamento professionale, proposti =
dalla Regione o da altri Enti, con facilit=E0, oppure conseguire gli =
esami di terza media (requisito fondamentale per frequentare tali =
corsi), oltre al fatto che si tutelerebbero meglio rispetto le leggi che =
li riguardano. Perci=F2 proponiamo l'avviamento immediato di corsi di =
lingua italiana da effettuarsi, per il momento, all'interno dei villaggi =
e dei campi per agevolare la frequenza a tutti e in particolar modo alle =
donne che sono le pi=F9 penalizzate rispetto orari e spostamenti per i =
motivi che tutti conosciamo bene. Crediamo sia poi opportuno incentivare =
i Rom a formazioni con percorsi brevi e specifici atti a facilitare =
l'inserimento lavorativo; inoltre sicuramente fondamentale =E8 la =
formazione di nuovi mediatori interculturali i quali, anche se non =
volessero svolgere tale lavoro, potrebbero in ogni caso utilizzare le =
conoscenze acquisite nella vita quotidiana e trasmetterle ad altri. Per =
quanto riguarda i giovani, pensiamo che i ragazzi con licenza media =
inferiore recente, non abbiano ancora gli strumenti necessari per =
frequentare le scuole superiori, forse saranno pronti/e solo alcuni/e =
ragazzi/e che usciranno dalle scuole medie tra due o tre anni, in quanto =
il loro percorso formativo sar=E0 veramente completo ed adeguato alle =
scuole che andranno a frequentare; per il momento, per evitare inutili =
perdite di tempo, conflitti e derisioni, crediamo sia pi=F9 giusto =
stimolarli a frequentare i Centri di Formazione Permanente e =
Professionale gi=E0 esistenti. Per stimolare i Rom ad una formazione =
professionale che possa poi permettergli un inserimento lavorativo reale =
e dignitoso, pensiamo siano necessari dei rimborsi, delle forme di =
sostegno formativo o borse di studio adeguate al mantenimento loro e =
delle famiglie, questo ovviamente strettamente legato alla frequenza e =
al buon fine di tali corsi.

4. Abitazioni: siamo decisamente contrari alla costruzione di nuovi =
campi, vogliamo ricordare che tantissimi di noi prima di venire in =
Italia, non sapeva neanche cosa volesse dire "campo" o vivere in una =
roulotte; anche lontani dal nostro paese di origine non siamo mai stati =
costretti a vivere cos=EC nell'insicurezza, buttati in mezzo al fango =
senza acqua e luce oppure dentro a dei "lager" chiamati "villaggi" =
chiss=E0 perch=E9; tanti di noi quando sono arrivati in Italia (e =
vogliamo ricordare anche questo: a causa di conflitti scoppiati nei =
nostri paesi o a causa delle conseguenze che tali conflitti hanno =
comportato), hanno impiegato mesi e mesi per abituarsi a questa vita, ma =
si sa la necessit=E0, la povert=E0, la sopravvivenza, la paure delle =
guerre e della morte, porta l'essere umano ad adeguarsi a tutto; ecco =
perch=E9 pensiamo che sia ormai giunto il momento di inserire, per prime =
le famiglie che lo vogliono, con o senza permesso di soggiorno (vedi =
sistema sociale tedesco), in appartamenti come gli altri immigrati; =
questo porterebbe ad un sicuro risparmio economico, inoltre si =
libererebbero dei posti nei campi e nei villaggi gi=E0 esistenti che =
potrebbero essere messi a disposizione di quelle famiglie che invece =
preferiscono vivere nei campi; oppure una parte dei fondi che saranno =
stanziati, 25.000.000.000 di lire in tre anni per la costruzione di 6 =
nuovi campi sosta e di 7 nuovi villaggi attrezzati (!?!), potrebbe =
essere messa a disposizione, delle famiglie Rom che ne faranno =
richiesta, per l'acquisto di terreni dove organizzare spazi abitativi e =
lavorativi propri e adeguati alle loro necessit=E0 (artigiani, fabbri, =
falegnami, ramai, ecc.); ma cosa pi=F9 importante, l'inserimento nelle =
abitazioni porterebbe automaticamente ad un sicuro e reale inserimento =
nel tessuto sociale del popolo Rom, perch=E9 faciliterebbe un rapporto =
diretto ed umano con gli altri cittadini di Roma, ed =E8 proprio con la =
conoscenza diretta fra le persone che si creano le basi dei rapporti di =
fiducia e di riconoscimento reciproco, abbattendo cos=EC i pregiudizi e =
permettendo un vero inserimento ed interscambio culturale e lavorativo =
diretto.

Sappiamo che se ci fosse un po' di volont=E0 da tutte le parti, queste =
ipotesi si potrebbero realizzare facilmente rendendo cos=EC il popolo =
Rom autonomo ed in condizione di vivere con le proprie forze e con =
dignit=E0, ed inoltre senza tante alzate di testa da parte di gruppi =
politici xenofobi; potremmo citare o riportare tanti esempi gi=E0 =
avviati, anche in Italia (sia al nord, sia al sud), di interventi =
"coraggiosi" nei nostri confronti, utilizzando oltretutto finanziamenti =
europei appositi e non i soldi dei contributi dei cittadini italiani.
Vogliamo sottolineare che senza un intervento serio sulla =
REGOLARIZZAZIONE della nostra permanenza in Italia, tutte queste =
risulterebbero soltanto parole scritte ma senza alcun valore, e i =
bellissimi incontri cadrebbero come al solito in un "nulla di fatto".

Chiediamo scusa per il ritardo, ma come sapete, se a un italiano =
produrre quanto sopra basta poco tempo, a noi Rom serve sicuramente il =
triplo del tempo e non perch=E9 siamo incapaci, ma la lingua, le diverse =
modalit=E0 di vita, la mancanza di aiuto, ecc..

Comunque sicuri della sensibilit=E0, della voglia reale e sincera di =
tutti i partecipanti ai gruppi di lavoro a risolvere la nostra grave =
situazione,
porgiamo Cordiali saluti, augurando a tutti un ottimo lavoro.

Roma, 16 aprile 2002
La Presidente                                                            =
                        Minire Abaz


ALLEGATO 4:

1. INTERCULTURA E MEDIAZIONE CULTURALE
L'intercultura rappresenta la strategia per promuovere la =
disponibilit=E0 al confronto di idee tra soggetti portatori di culture =
diverse, che operano per la creazione di identit=E0 culturali nuove, =
contrastando la nascita di forme di conflitto, esotismo o di semplice =
curiosit=E0 e folclore.
Ogni cultura d=E0 per scontate alcune "verit=E0", come il proprio modo =
di comunicare e i valori di cui =E8 portatrice, quasi che fossero =
"l'unico modo", compreso e accettato da tutti, anche da coloro che non =
lo condividono, spesso accompagnato dal tentativo, manifesto o meno, di =
cercare di assimilare anche chi non vi fa parte.=20
Se io non conosco qualcuno, l'immagine che ne ho =E8, in genere, quella =
"stereotipata"; e se io non me ne rendo conto, questa si trasforma in =
pregiudizio, in discriminazione, in mancanza di rispetto e di dialogo.=20
Proprio per questa ragione nasce l'esigenza di una "mediazione", di un =
confronto aperto e costruttivo tra sistemi culturali anche profondamente =
diversi, ma che cercano di convivere pacificamente e positivamente.

2.1 L'esperienza della mediazione culturale in oltre un decennio di =
attivit=E0
L'esperienza di formazione e di inserimento dei "Mediatori Rom e Sinti" =
non =E8 un fatto recente ma un processo ormai decennale che, a partire =
dall'ambito scolastico, si =E8 progressivamente esteso nei servizi socio =
sanitari ed in genere nelle Istituzioni e negli Enti Locali, nel =
variegato contesto regionale e nazionale.
E' bene ricordare come tale esperienza si ricolleghi a temi di respiro =
internazionale, pi=F9 volte affrontati dall'Unione Europea e che ha =
trovato in Italia, uno tra i Paesi in cui l'Associazionismo e parte =
dell'apparato statale ha sostenuto attivamente l'avvio e l'affermarsi =
della figura del "Mediatore Rom e Sinto".
Nata inizialmente dall'esigenza di affrontare con strumenti nuovi la =
scolarizzazione dei bambini Rom, Sinti e Camminanti, problema che resta =
ampiamente irrisolto per complessi condizionamenti di ordine politico, =
sociale ed educativo, la "mediazione" =E8 stata riconosciuta e applicata =
con effetti positivi nell'ambito delle moderne attivit=E0 e strategie di =
politica sociale e culturale delle Istituzioni.
Il "Mediatore" promuove nella propria azione professionale l'interazione =
tra sistemi spesso lontani, avvicinandoli, creando quella reciprocit=E0 =
e quello scambio tra culture diverse e tra diverse regole di vita =
familiare e sociale che li sorreggono.
Non si pu=F2 comprendere tuttavia la portata innovatrice del cambiamento =
di prospettiva culturale introdotto dal "Mediatore" se non si intuisce =
quale sia la complessit=E0 entro la quale si muove, il contesto a cui si =
rivolge, la storia e la tradizione di un popolo, quello dei Rom e Sinti, =
vicino ma al tempo stesso staccato dal resto della societ=E0.
Con il Mediatore culturale si =E8 delineata nel tempo una nuova figura =
che ha contribuito attivamente alla promozione della partecipazione di =
un popolo tradizionalmente escluso dai processi decisionali ed =
organizzativi e al riconoscimento della dignit=E0 di una cultura =
sconosciuta ai pi=F9, divenendo riferimento autorevole per le =
istituzioni, in primis quella scolastica, e motore di sviluppo e =
integrazione delle stesse comunit=E0 rom/sinte nella societ=E0.
La formazione dei "Mediatori" =E8 avvenuta con la partecipazione attiva =
alla costruzione del percorso didattico e del tirocinio professionale di =
Universit=E0, Regioni e Comuni che, congiuntamente all'Opera Nomadi e ai =
Provveditorati agli Studi di diverse citt=E0 hanno rilasciato, al =
termine dei cicli formativi o di aggiornamento, i primi attestati e =
diplomi regionali che hanno permesso l'ingresso dei "Mediatori Rom / =
Sinti" nelle strutture pubbliche.
In effetti, tutto ci=F2 ha anticipato e preparato un percorso =
scientifico patrocinato dalle Universit=E0 che, solo recentemente, hanno =
varato corsi di laurea breve sulla "mediazione".
Questo fatto non deve comunque trarci in inganno o affrettare =
conclusioni suspiciose.
Il profilo dei "mediatori" che intervengono nelle comunit=E0 rom/sinte =
non pu=F2 essere slegato da alcuni fattori determinanti che =
caratterizzano lo stesso profilo del "mediatore":
=B7 L'appartenenza etno geografica
=B7 il radicamento sul territorio
=B7 Il riconoscimento delle proprie professionalit=E0 acquisite da parte =
delle istituzioni
=B7 La comunicazione linguistica (bi/trilinguismo)
"Il Mediatore" interviene oggi principalmente in 4 ambiti professionali =
e culturali:
1. scuola
2. politiche sociali e abitative
3. sanit=E0
4. giustizia
Riteniamo utile e necessario affermare l'opportunit=E0 di pervenire a =
una maggiore definizione dei compiti e del ruolo istituzionale del =
"Mediatore" chiarendo che, nella situazione attuale, vanno sia =
riconosciute le professionalit=E0 ormai acquisite sia incentivato il =
percorso di formazione degli stessi Rom/Sinti che devono poter =
continuare a svolgere tale funzione attivamente, senza ulteriori =
meccanismi di delega e tutoraggio.
Occorre svincolare l'attuale dibattito sulla "mediazione culturale" =
dalla questione "immigrazione" pi=F9 generale, in quanto diversa =E8 la =
prospettiva culturale e maggioritaria =E8 la presenza di rom/sinti =
italiani.
Chiediamo quindi, infine, di poter avviare un tavolo interistituzionale =
per la definizione del profilo e dei compiti del "Mediatore", unitamente =
alla richiesta di azioni comuni a livello nazionale con le istituzioni.

2. RICONOSCIMENTO DELLA LINGUA ROMAN=CC
L'ONU attraverso il CERD (Comitato per l'Eliminazione delle =
Discriminazioni Razziali) ha denunciato in un approfondito studio le =
condizioni disagiate in cui versano i Rom nel nostro paese ( 54=B0 =
sessione, tenutasi tra l'1 e il 19 Marzo 1999). Condizioni disagiate che =
si riscontrano in tutti gli aspetti della vita civile.=20
Secondo l'Opera Nomadi un reale processo di integrazione non pu=F2 =
prescindere dal riconoscimento dell'identit=E0 culturale, e riconoscere =
l'identit=E0 culturale non vuol certo dire escludere la lingua roman=EC =
(lingua dei Rom e Sinti) dalla legge sulle minoranze linguistiche come =
=E8 avvenuto in Italia.
Nella prima stesura, il Progetto di Legge sulle Minoranze Linguistiche =
(che vedeva tra i promotori gli On.li Loris Fortuna, Francesco Rutelli, =
Giacomo Mancini e tanti altri Rappresentanti del Popolo sensibili ai =
Diritti delle Minoranze), comprendeva anche la lingua roman=EC, ma in =
sede di discussione alla Camera =E8 stata cassata con motivazioni =
risibili.=20
In primo luogo la <non-riconducibilit=E0> del popolo Rom ad un =
determinato territorio, trascurando cos=EC il fatto che costituisce una =
delle pi=F9 diffuse minoranze linguistiche d'Italia.
In secondo luogo la diffusione dello stesso popolo sull'intero =
territorio europeo, come se ci=F2 non valesse per le minoranze di lingua =
tedesca o francese.
La legge =E8 cos=EC passata in Senato determinando una indubbia forma di =
discriminazione che in questa sede non possiamo esimerci dal denunciare =
ed anzi chiedere alla Commissione un diretto ed autorevole intervento =
sul Governo Italiano perch=E9 rispetti gli impegni formali presi in sede =
di Consiglio d'Europa e di Parlamento Europeo.

3. LEGGE SULLO SPETTACOLO VIAGGIANTE
Almeno fino agli anni '60 si potevamo annoverare circa 30.000 SINTI (fra =
quelli dei gruppi "regionali" italiani e quelli "gackane" ovvero =
"tedeschi") nel centro-nord, dediti allo spettacolo viaggiante sin dal =
loro arrivo in Italia cinque secoli fa.
Per i SINTI i problemi cominciarono negli anni '50 , allorch=E9 i =
"galuppi" (ovverosia quei lavoranti non-zingari assunti a giornata per =
montare le giostre nei diversi paesi incontrati) cominciarono a =
mettersi in proprio, introducendo quel meccanismo della concorrenza =
"sleale" nella scelta delle piazze, prima del tutto scono-sciuto fra i =
SINTI, unici detentori da secoli dello Spettacolo Viaggiante e uniti =
dal complesso meccanismo delle al-leanze parentali tipico dei Rom/Sinti =
e di tutte le organizzazioni sociali "elementari".

A sostegno dei SINTI arrivava nel marzo del 1968 la Legge 337 "Corona" =
che doveva razionalizzare proprio l'assegnazione e l'attrezzaggio dei =
"plateatici" in ogni Comune italiano, ma, tranne qualche decina di =
centri nel nord, essa =E8 rimasta inapplicata.
La diffusione di massa della televisione, del cinema, pi=F9 recentemente =
delle discoteche e dei videogiochi, toglieva poi allo spettacolo =
viaggiante il monopolio del divertimento pubblico incontrastato, giova =
ripeterlo, per secoli, creando una frattura sociale fra i SINTI, tanto =
improvvisa quanto mancante di alternative.
Attualmente nemmeno il 50% dei SINTI vive pi=F9 dei suoi "mestieri" =
tradizionali, per via delle tassazioni imposte dai vari Governi =
succedutisi dagli anni '90 in poi, e soprattutto per l'impossibilit=E0 =
di reperire le piazze nella stragrande maggioranza delle citt=E0 =
italiane, gravemente inadempienti alla Legge 337.
Di fronte all'indifferenza istituzionale si va distruggendo un popolo e =
uno dei mestieri pi=F9 storici e significativi del nostro Paese.

4. RICONOSCIMENTO DEL "MATRIMONIO ZINGARO"
Molti Rom degli Stati Balcanici nati (o che vivono) in Italia da quasi =
trenta anni non hanno mai potuto fruire della possibilit=E0 di =
regolarizzarsi per la mancanza dei documenti di identit=E0, negati sia =
dallo Stato Italiano che dal paese d'origine.=20
La situazione =E8 ulteriormente aggravata dalla circostanza, pi=F9 volte =
verificatasi, per la quale mariti e mogli, padri e figli, fratelli e =
sorelle risultano divisi con la forza, giacch=E9 gli uni ottengono il =
permesso di soggiorno e gli altri no, stante anche il non riconoscimento =
dalla Legge Italiana del matrimonio tribale Rom.=20
=C8 chiaro che =E8 difficile arrivare a tale riconoscimento: per=F2 i =
sistemi per ottenere una ufficializzazione della convivenza zingara si =
possono trovare ad esempio istituendo uffici notarili per la convalida =
del matrimonio.
Anche il riconoscimento dei figli nati da matrimoni tradizionali =E8 =
molto complesso: =E8 impossibile che una madre che ha partorito, anche =
se in regola, debba entro dieci giorni recarsi all'Ambasciata di Roma e =
farsi rilasciare il nulla osta.
=20
5. DIRITTO AL NOMADISMO: CAMPI DI TRANSITO PER GLI ULTIMI SEMINOMADI
Il fenomeno del nomadismo (o meglio, seminomadismo), in Italia =E8 =
ancora praticato da una minoranza di circa 20.000 Rom Kalderasha, Sinti =
Giostrai e Camminanti Siciliani, tutti cittadini italiani.
Il seminomadismo riguarda spostamenti stagionali all'interno di aree =
limitate ai territori delle singole regioni o al massimo interregionali. =

Le famiglie, stanziali durante i mesi invernali, da fine aprile a =
settembre si spostano alla ricerca di lavoro.
Occorre pertanto mettere in atto strategie di intervento finalizzate =
alla tutela del seminomadismo come parte integrante di una identit=E0 =
culturale ancora forte innanzitutto costruendo aree di transito =
(pressoch=E9 inesistenti nel nostro Paese).
Si pu=F2 ipotizzare la localizzazione delle aree di sosta, limitatamente =
a questi gruppi seminomadi, in ogni grande citt=E0', creando piccoli =
campi attrezzati per non pi=F9' di 10/12 gruppi familiari suddivisi in =
zone recintate dotate di servizi.=20
La strutturazione dei campi va progettata tenendo presenti le abitudini =
dei destinatari.
Ad esempio i Rom Kalderasha usano disporsi in circolo, poich=E9, per =
motivi di educazione, nessuno metterebbe mai la propria roulotte davanti =
a quella di un altro. Questo tipo di disposizione permette anche di =
usufruire di un ampio spazio condiviso per le attivit=E0 in comune e per =
i giochi dei bambini.
Nella progettazione degli spazi e' necessario anche prevedere la =
possibilit=E0 che ogni famiglia debba ospitare per brevi periodi =
roulotte di parenti o amici in visita.
E' indispensabile anche avere ben presente che il fondamento della =
struttura sociale Rom/Sinta e' la famiglia allargata e che i figli =
maschi, quando si sposano, tendono a rimanere vicini ai propri genitori.
Data la natura delle attivit=E0 degli abitanti dei campi di transito e' =
anche necessario prevedere un'area idonea ad ospitare le attrezzature di =
lavoro (nonch=E9 capannoni per la riparazione e manutenzione delle =
stese) non utilizzate durante i mesi invernali, come sono per i Sinti le =
giostre.
La costruzione dei campi di transito, da pianificare nei centri abitati =
di almeno 20.000 abitanti, verrebbe incontro alle necessit=E0 di =
spostamento stagionale ed =E8 collegata anche alle previste, ma ben poco =
attuate, disposizioni in materia di attivit=E0 circensi. Come gi=E0 =
sottolineato, una legge nazionale (la 337 del 1968) prevede infatti che =
tutti i Comuni, ogni sei mesi, pubblichino OBBLIGATORIAMENTE l'elenco =
delle aree del proprio territorio da utilizzare per la sistemazione di =
giostre e circhi.
Queste aree devono essere dotate di servizi per il pubblico e di =
allaccio dell'energia elettrica a voltaggio industriale. Il fatto che le =
leggi esistenti vengano disattese =E8 un problema grave e un ostacolo ad =
ogni progetto per il futuro. =20

Invitiamo Regioni e Province autonome ed il Ministero del Lavoro e delle =
Politiche Sociali Dipartimento per le politiche sociali e previdenziali =
- Direzione Generale per l'Immigrazione di adoperarsi presso i Comuni =
attraverso le Prefetture perch=E9 vengano rimossi gli illegali <Divieti =
di sosta ai Nomadi> ed anzi stanziare i fondi opportuni per la =
costruzione dei suddetti campi di transito al fine di garantire il =
diritto costituzionale alla libera circolazione ed al lavoro, visto che =
i mestieri dei Rom Kalderasha, Sinti Giostrai e Camminanti Siciliani =
sono necessariamente ambulanti.

6. STATUS DI CITTADINANZA EUROPEA PER ROM, SINTI E CAMMINANTI
In Italia tutti sono d'accordo nel riconoscere che i Rom, Sinti e =
Camminanti sono una minoranza; purtroppo questo non basta perch=E8 =
bisogna anche definire cosa si intenda per minoranza. A tutt'oggi ancora =
nel Diritto Internazionale questa definizione non =E8 chiara.
I Rom sono una minoranza e devono essere riconosciuti come tale e ha =
poca importanza se =E8 definita una minoranza non territoriale oppure =
transnazionale, oppure europea.
Il riconoscimento , forte, anche in Italia di questo stato di cose =E8 =
importante.=20
Si richiede pertanto un ripensamento sulle varie leggi sull'immigrazione =
questa volta considerando i Rom/Sinti una minoranza etnica europea.=20
Non c'=E8 neanche il bisogno di inventare una minoranza italiana: siamo =
gi=E0 <in Europa>.
Per quanto riguarda i <Rom stranieri> noi segnaliamo alcuni dei punti =
pi=F9 gravi, ma questi riguardano anche gli Zingari italiani come il =
caso prima denunciato del matrimonio in rito Rom/Sinto che non =E8 =
riconosciuto dalla Legge italiana.
Dal problema del riconoscimento scaturiscono molti altri problemi e =
situazioni di disagio.=20
Intanto non =E8 possibile regolarizzare la famiglia: se la moglie =E8 in =
regola ma il marito no, =E8 chiaro che non avr=E0 il riconoscimento =
della moglie perch=E8 non risulta il suo matrimonio.
Il riconoscimento dei figli: ci sono stati moltissimi casi in cui sono =
nati bambini i cui genitori non erano in regola con il permesso di =
soggiorno, minori che fino a poco tempo fa venivano tolti ai genitori, =
dati in affidamento e avviate le pratiche per l'adozione.=20
C'=E8 un altra questione molto importante: il diritto alla reciprocit=E0 =
non consente l'avvio dell'attivit=E0 autonoma dei Rom stranieri. E' =
chiaro che se in Jugoslavia non =E8 consentito agli italiani di =
praticare il commercio ambulante, il Rom non potr=E0 farlo in Italia.
Si chiede inoltre norme appropriate per l'accesso al lavoro, =
possibilmente superando le barriere fiscali insormontabili per gli =
stranieri semianalfabeti e ancora non assuefatti alle nostre lungaggini =
amministrative. Si richiama alle procedure per la concessione di licenze =
speciali per gli ex-carcerati o per la popolazione a rischio.=20
Esistono gi=E0 provvedimenti che favoriscono in certi tipi di lavoro, ad =
esempio le vendite ambulanti, tali facilitazioni dovrebbero interessare =
la rivalutazione e il riutilizzo delle attivit=E0 tradizionali =
adattandole alle nuove esigenze del mondo moderno.

7. DIRITTO ALLA CASA
A parte i gruppi seminomadi sopradescritti, nel Centro-Sud la grande =
maggioranza dei Rom italiani vive in casa ed ha abbandonato il =
seminomadismo per via della scomparsa dall'economia italiana =
dell'allevamento dei cavalli e dell'artigianato dei metalli, che per 600 =
anni avevano costituito la sopravvivenza materiale e la conseguente =
cultura di vita.
Grave =E8 ancora invece la sorte dei Rom originari della Romania e della =
Jugoslavia, i quali a migliaia sono fuggiti dai <Campi> per affittare =
vecchie case ma ancora troppi vivono in queste strutture con servizi =
promiscui.
L'esigenza di avere servizi privati per ogni nucleo familiare e' molto =
sentita, infatti l'uso di strutture in comune causa problemi derivanti =
sia da un senso del pudore tradizionalmente radicato, sia da un senso =
della cura e dell'igiene che sicuramente non si ha verso servizi che non =
sono di propriet=E0 o di uso esclusivo.
Alcuni Comuni hanno assegnato <Case popolari> a qualche famiglia di Rom =
Jugoslavi, ma si tratta ancora di casi isolati.
Molto pi=F9 numerosi i Comuni che hanno adottato la linea dei <Villaggi =
di prefabbricati> che almeno hanno eliminato la promiscuit=E0, ma i Rom =
dei Balcani vogliono casa perch=E9 abituati da 50 anni nei loro Paesi a =
vivere in appartamenti del governo o in piccole abitazioni =
autocostruite.
Raccomandiamo un grande censimento delle esigenze abitative dei =
Rom/Sinti in Italia e inserire nella <Finanziaria> un finanziamento =
specifico.

7.1. Terreni agricoli
Nelle regioni dell'Italia del Nord sono presenti alcune migliaia di =
famiglie di Rom e Sinti Italiani (Sinti Piemontesi, Lombardi, Veneti, =
Teich, Gackane, Emiliani e Marchigiani; Rom Harvati, Lovara e =
Abruzzesi), che superando le logiche assistenziali dei "campi nomadi", =
hanno acquistato dei piccoli appezzamenti terreni agricoli, dove vivono =
con le proprie abitazioni: le roulotte.=20
Questa tendenza inizia negli anni '80, ed esplode in un decennio. =
Migliaia di famiglie, con enormi sacrifici economici, acquistano terreni =
agricoli di circa 3000 mq.=20
In particolare questa tipologia abitativa =E8 propria dei Sinti =
Italiani, il pi=F9 numeroso tra tutti i gruppi presenti in Italia; =E8 =
stimata una presenza di circa 30/40.000 persone.=20
Il vivere in roulotte =E8 dettato da due principali motivazioni:=20
l'attivit=E0 lavorativa, che per i Sinti Italiani =E8 sempre stata =
quella dello spettacolo viaggiante (circhi, giostre, attrazioni varie)
la coesione familiare, data da una serie di comportamenti che implicano =
lo spostamento (es. in caso di bisogno di un componente della famiglia =
allargata che abita in altra localit=E0).
Inoltre, da alcuni anni si =E8 costituita la Missione Evangelica Zigana =
che raduna migliaia di Sinti Italiani in convegni religiosi, nel periodo =
compreso tra la fine e l'inizio dell'anno scolastico. Centinaia di =
famiglie che si spostano con le proprie abitazioni da una citt=E0 =
all'altra portando il messaggio evangelico.
Poche sono le famiglie, appartenenti a questi gruppi, che nelle regioni =
dell'Italia del Nord, vivono in appartamento. Anche se =E8 presente una =
tendenza alla sedentarizzazione, sempre accompagnata dalla possibilit=E0 =
di spostamento ed incontro: acquisto di una piccola casa con annesso =
piccolo appezzamento di terreno dove poter accogliere le roulotte dei =
figli e dei parenti prossimi.
Il piccolo terreno =E8 in definitiva la risposta che questi gruppi =
etnici hanno dato alla logica del "campo nomadi", sempre pi=F9 vissuto =
come "ghetto" o "riserva indiana". Nato all'inizio degli anni '70, il =
"campo nomadi" ha fallito essenzialmente il suo obiettivo di offrire un =
habitat dignitoso per queste famiglie. Sovraffollati, nascosti ai =
margini delle citt=E0, in condizioni igienico sanitarie penose e con =
alti costi di gestione per le Amministrazioni Comunali hanno creato e =
creano pi=F9 problemi che benefici. Questa situazione =E8 cos=EC marcata =
che la Regione Emilia Romagna ha nei fatti modificato la propria Legge =
Regionale, a tutela di Rom e Sinti, non volendo pi=F9 finanziare le =
realizzazioni di "campi nomadi" e supportando attivamente la politica =
dei piccoli terreni privati o di piccole aree attrezzate per famiglie =
allargate, formate da una decina di nuclei familiari, dando la =
possibilit=E0 di costruire.=20
Perch=E9, dagli anni '80, migliaia di famiglie Rom e Sinte acquistano un =
terreno agricolo? Per quattro semplici ragioni:
il campo nomadi =E8 "un ghetto"; la legge permette ad una roulotte di =
poter sostare in un terreno agricolo;
=E8 poco oneroso a livello finanziario, pochissime sono le famiglie che =
possono permettersi l'acquisto di una casa o di un terreno edificabile;
=E8 pi=F9 facile iniziare un percorso d'integrazione senza dover perdere =
le proprie specificit=E0 culturali.
Oggi questa tipologia abitativa rischia di entrare in crisi a causa =
della nuova legislazione in materia di edilizia, che entrer=E0 in vigore =
dal giugno prossimo. Il Testo Unico n.380, in materia di edilizia, =
decreta in maniera inequivocabile che una roulotte abbisogna di =
concessione edilizia (articolo 3/e/5).=20
Fino ad oggi la concessione edilizia era necessaria solo per quei =
manufatti che, ancorati in modo permanente al suolo, modificavano =
l'assetto del territorio.
In Italia il legislatore, dal 1942, si era preoccupato in modo esclusivo =
di quei manufatti fissati al terreno, cercando di arginare il fenomeno =
"selvaggio" dell'abusivismo edilizio.
Anche la Legge n.47 del 1985 non riconosceva alla roulotte la =
configurabilit=E0 di abuso edilizio.
E' nel luglio 2000 che la roulotte =E8 indicata come possibile abuso =
edilizio. La Suprema Corte di Cassazione, Sezione Terza Penale, con =
sentenza n.12128/2000 indica per la prima volta la roulotte ad uso =
abitativo come abuso edilizio.
La roulotte costituisce abuso edilizio nel caso abbia solo la parvenza =
di mobilit=E0 -in quanto il prefabbricato =E8 invece stabilmente =
incardinato al suolo con accorgimenti tecnici per garantirne la =
stabilit=E0- in modo tale che =E8 da considerarsi una vera costruzione =
che modifica - sia pure lievemente, ma durevolmente- l'assetto del =
territorio.
Questa nuova interpretazione della Legge non =E8 costante e comunque a =
sua volta interpretabile, ne =E8 da esempio il Tribunale di Mantova che =
nel novembre del 2001 non sanziona una famiglia di Sinti Italiani che =
sul proprio terreno vive con delle roulotte e con una casa mobile, non =
ancorata al terreno.=20
Con la nuova Legge non vi saranno pi=F9 dubbi o ambiguit=E0: la roulotte =
=E8 da considerarsi a tutti gli effetti un abuso edilizio e quindi =
abbisogna di concessione edilizia.
Questa situazione mette realmente in crisi migliaia di famiglie che =
attualmente vivono, con le roulotte, in terreni agricoli di propriet=E0. =
Ma non solo, in prospettiva il problema investir=E0 le Amministrazioni =
Comunali che dovranno affrontare il problema abitativo di queste =
famiglie.
Quali risposte potranno dare le Amministrazioni Comunali:
ignorare la Legge - dovendo sgombrare la famiglia residente dal proprio =
terreno agricolo per l'abuso edilizio dato dalle roulotte, il Sindaco =
del Comune deve poter offrire un'alternativa abitativa e questo =E8 =
estremamente difficile da attuare;
sanare l'abuso edilizio - una strada difficile da percorrere attualmente =
considerato che questi insediamenti si trovano lontano dalle zone =
edificabili, inoltre non =E8 presente una normativa al riguardo;
scaricare il problema - mettere in atto comportamenti per costringere =
la famiglia a entrare nel "campo nomadi" pi=F9 vicino.=20
Il rischio evidente =E8 il ritorno al "campo nomadi". Questa prospettiva =
metter=E0 in crisi, ancora pi=F9 dell'esistente, soprattutto i Comuni =
capoluogo di provincia che verranno loro malgrado investiti dal =
problema. Difficilmente una piccola Amministrazione Comunale pu=F2 =
strutturare un "campo nomadi", =E8 quindi evidente che si andranno a =
sovraffollare ulteriormente quelli esistenti, appunto nei Comuni =
capoluogo di provincia.=20
In un momento storico dove lentamente si supera il concetto ghettizzante =
del "campo nomadi" e dove le famiglie vedono riconosciuta la propria =
cultura, soprattutto attraverso i processi di mediazione culturale, =
questa nuova Legge ci porter=E0 indietro di trent'anni.
Naturalmente il legislatore ha pensato, a ragione, di arginare gli =
attacchi alle zone paesaggistiche, quali le nostre spiagge; non si =E8 =
per=F2 accorto di mettere in crisi una piccola minoranza etnica, che =
negli ultimi vent'anni ha costruito il proprio futuro proprio sui =
terreni agricoli.
Pensare ad una revisione della Legge pu=F2 diventare veramente =
difficile, considerando anche il travaglio avuto dalla stessa Legge, =
crediamo possibile lavorare sui regolamenti attuativi, insieme alle =
Regioni che hanno la delega su questa materia.
Gli obbiettivi che ci poniamo sono essenzialmente due:
=B7 sanare le situazioni esistenti,
=B7 creare le condizioni perch=E9 questa tipologia abitativa possa =
essere estesa, in modo tale da uscire dalle logiche assistenziali del =
"campo nomadi".
Proponiamo la costituzione di un Tavolo Interistituzionale, coinvolgendo =
i Ministeri e le Regioni interessate, quale strumento per arrivare ad =
una soluzione uniforme del problema, su tutto il territorio nazionale.

8. UN UFFICIO DI COORDINAMENTO NAZIONALE
Chiediamo la costituzione di un Ufficio Nazionale per coordinare tutte =
le politiche di sostegno ai 130.000 Rom/Sinti che vivono in Italia, =
ufficio che dovrebbe servirsi anche di Mediatori Culturali Rom/Sinti.

Lo Stato Italiano non ha mai avuto nessun ufficio di questo genere e =
soltanto il Ministero dell'Istruzione, dal 1970 in poi, ha effettuato =
una programmazione di carattere nazionale riguardante i Rom/Sinti.

9. LEGGI REGIONALI DI TUTELA DELLE POPOLAZIONI ROM, SINTE E CAMINANTI
In Italia, attraverso la divulgazione delle Raccomandazioni e =
Risoluzioni della comunit=E0 europea, nonch=E9 dell'emanazione di =
Circolari Ministeriali, =E8 maturato un atteggiamento pi=F9 attento alla =
presenza de popolo dei Rom, Sinti e Caminanti sul territorio, tanto da =
coinvolgere le Regioni ad intervenire normativamente, in primo luogo sui =
campi sosta e conseguentemente su materie di rilevanza sociale, =
sanitaria e lavorativa.=20
La prima legge regionale sulla "Tutela della cultura Rom", risale =
all'anno 1984 con riformulazione parziale nel 1989.
In Italia le Regioni che hanno legiferato specificatamente per la tutela =
delle popolazioni Rom, Sinte e Caminanti insistenti nel proprio =
territorio sono:

Legge Regione Veneto (13/7/84)
Legge Regione Veneto (22/10/89)
Legge Regione Lazio (24/5/85)
Legge Regione Toscana (12/3/88)
Legge Regione Toscana (18/4/95)
Legge Regione Sardegna (2/2/88)
Legge Regione Lombardia (22/12/89)
Legge Regione Emilia Romagna (23/11/88)
Legge Regione autonoma Friuli Venezia Giulia (9/2/88)
Legge Provincia autonoma di Trento (2/9/85)

Tuttavia ancora poche sono le regioni che hanno recepito tale =
necessit=E0 ed a volte le stesse regioni pi=F9 sensibili scontano =
complesse difficolt=E0 di gestione della "Legge" al punto di rischiare =
di renderle vane.
Occorre perci=F2 ribadire la necessit=E0 che tutte le Regioni si dotino =
di una adeguata legislazione e di strumenti tecnici e finanziari di =
intervento che permettano di costruire modelli e strategie comuni di =
intervento istituzionale.

ALLEGATO 5:

- Al Presidente del Parlamento Europeo
On.le Patrick Cox
Parlamento Europeo
PHS 11B11
Rue Wiertz, 60
1047 Bruxelles

- Al Presidente della Commissione Petizioni
Del PARLAMENTO EUROPEO
On.le Nino Gemelli
BRUXELLES

OGGETTO: Petizione per il riconoscimento, la tutela, l'insegnamento =
della lingua roman=EC in Italia

I Rom, i Sinti, i Camminanti, in Italia sono 130.000 e vivono in tutte =
le regioni del Paese, arrivando a costituire una delle minoranze =
linguistiche pi=F9 significativamente consolidate, anche per il quasi =
totale abbandono della cultura del nomadismo.
Il Parlamento Italiano il 15 Dicembre 1999 ha promulgato la Legge =
n.=B0482 <Norme in materia di tutela delle Minoranze Linguistiche =
Storiche>.
In piena contraddizione con l'articolo 6 della Costituzione Italiana, =
dalla stessa =E8 stata esclusa, in itinere legis, la lingua roman=EC, =
pur essendo in Italia parlata sin dalla fine del XIV=B0 secolo in tutte =
le regioni centro-meridionali (per via dei gruppi Rom giunti sulle coste =
adriatiche e joniche assieme ai profughi arberes'h) e dal secolo =
successivo anche nel resto del Paese (introdotta da quei gruppi Sinti =
immigrati invece via terra).
Il Roman=E8s =E8 lingua del ceppo indo-europeo con forte base sanscrita, =
ed =E8 parlato tuttora, oltre che nell'intera Europa, da oltre 20 =
milioni di Rom che vivono ancora nella lontanissima (geograficamente e =
storicamente) terra-madre indiana.
Migliaia e migliaia di Rom dell'Abruzzo e del Molise, di parte della =
Puglia della Calabria della Lucania e della Campania (nonch=E9 del =
Lazio) e altrettante migliaia di Sinti delle regioni =
centrosettentrionali utilizzano tuttora il Roman=E8s come prima lingua.
Ad essi negli ultimi 60 anni si sono uniti diecine di migliaia di Rom =
provenienti dai Balcani che hanno ulteriormente rinvigorito e illuminato =
nel quotidiano l'uso del Roman=E8s, anche per via della scolarizzazione =
di massa dei minori Rom all'interno di quella degli alunni stranieri =
avviata con il Decreto Jervolino del 1994.
Si =E8 realizzata, per Legge dello Stato, una estremamente pragmatica =
discriminazione etnica e razziale, in quanto nelle medesime scuole degli =
alunni avranno diritto all'insegnamento della propria lingua mentre =
contestualmente ad altri alunni tale diritto sar=E0 negato.
Il Parlamento Italiano ha disatteso le risoluzioni del Parlamento =
Europeo (16 ottobre 1981, 11 Febbraio 1983, 30 ottobre 1987, 21 Gennaio =
1993,  9 Febbraio 1994) e la raccomandazione specifica sul Roman=E8s del =
Consiglio d'Europa del 2 Febbraio 1993, tutte in tema di tutela delle =
<Minoranze Linguistiche e Culturali> .
I sottoscritti chiedono al Parlamento Europeo tutto di porre fine a =
cotanta discriminazione con una specifica risoluzione che porti il =
Governo ed il Parlamento Italiani ad uniformarsi a quanto unanimemente =
stabilito dagli organismi parlamentari continentali, promulgando una =
Legge che riconosca e consenta la tutela e l'insegnamento della lingua =
roman=EC sul territorio italiano.
          PRIMI FIRMATARI :
         On.le  GIANNI PITTELLA, Gruppo PSE Strasburgo
         PROF:SSA MARIA IMMACOLATA MACIOTI=20
         Docente di Sociologia Universit=E0 La Sapienza di Roma
         GIORGIO BEZZECCHI Mediatore Rom, Segretario nazionale Opera =
Nomadi, Milano
         KASIM CIZMIC, Rom Cergarija, VicePresidente Nazionale =
dell'Opera Nomadi
         MASSIMO CONVERSO, Presidente Nazionale Opera Nomadi
         Prof. MARCO BRAZZODURO, Sociologo, Universit=E0 La Sapienza di =
Roma
         ARIF TAHIRI, Rom Shiftarija, Presidente Opera Nomadi delle =
MARCHE
         GIOVANNI SARACHELLO, Rom Molisano, Presidente Opera Nomadi di =
Isernia
         GZIM BERISHA, Rom Shiftarija, Presidente Opera Nomadi di BARI=20
         BIANCA LA PENNA Presidente Opera Nomadi di Firenze
         MINIRE ABAZ, Presidente Ass. di Promozione Sociale "SUTKA"
         ALIJA MEMED, Mediatore Interculturale e Linguistico Rom =
Macedone,=20
         Consigliere Ass. di Promozione Sociale "SUTKA"
         PATRIZIA ALLARIA, Vice Presidente Ass. di Promozione Sociale =
"SUTKA"


ALLEGATO 6:

i Rom, Sinti e Camminanti in Italia sono circa 130.000

I Rom, Sinti e Camminanti di cittadinanza italiana
(fra cui gli ultimi seminomadi) sono circa 70.000:

=B7 Rom ABRUZZESI e MOLISANI
(estesi anche al nord della Campania e della Puglia, a tutto il Lazio e =
con "colonie" in Umbria, Toscana, Emilia, Veneto, Alto Adige, =
Lombardia).

Fra tutti i rom centromeridionali giunti a seguito dei profughi =
arberes'h (leggi albanesi) immediatamente dopo la battaglia di Kosovo =
del 1392, =E8 il gruppo pi=F9 tradizionalista e che conserva intatto =
l'uso della lingua roman=EC.
Loro mestiere tradizionale era quello dell'allevamento e del commercio =
di equini, mentre non risulta una cultura di lavorazione dei metalli.=20
Molto diffusa tuttora la pratica della chiromanzia fra le rumri=E0, che =
spesso =E8 l'unico sostentamento delle famiglie.

=B7 Rom NAPOLETANI (detti Napulengre)
fortemente mimetizzati nel capoluogo, vivono in comunit=E0 nella cintura =
partenopea e in tutte le altre provincie campane; fortemente inseriti =
fino a trenta anni fa in tutta l'economia campana, fabbricavano arnesi =
per la pesca, praticavano spettacolo ambulante con pony e pianole nelle =
ville e nelle piazze, addestravano pappagallini per la chiromanzia; =
vivono soprattutto di piccolo commercio ambulante, ma qualcuno ancora =
esercita i vecchi mestieri spesso spingendosi, a piccoli nuclei, nelle =
regioni circostanti.

=B7 Rom CILENTANI
stanziati da secoli nel basso Salernitano in diversi centri, fra i quali =
una grande comunit=E0, circa 800 Rom, si trova ad Eboli, dove alcune =
rumri=E0 hanno raggiunto alti livelli di scolarizzazione fino alla =
laurea; erano annoverati anche in pubblicazioni ufficiali, proprio in =
quanto "zingari", fra i mestieri ufficiali del Cilento per la loro =
indispensabile arte di riparatori ambulanti di utensili per la campagna=20

=B7 Rom LUCANI=20
anche loro in passato grandi allevatori di cavalli e artigiani dei =
metalli, vivono in tutta la Basilicata con alcune "colonie" nell'Alto =
Cosentino, sono le comunit=E0 pi=F9 integrate nell'economia del sud; =
addirittura a Melfi una rumr=EC lavora nella segreteria del Sindaco, a =
Lauria =E8 Rom il sacrestano ed un apprezzato cantautore.

=B7 Rom PUGLIESI
A Palo di Bari =E8 segnalata con certezza una delle testimonianze pi=F9 =
antiche della presenza delle Comunit=E0 Rom in Italia, dovuta ad una =
permanenza di un tale Capitano Vivilacqua nelle stanze dell''Universitas =
appunto di Palo.
Numerosi in tutta la regione ma soprattutto nel Salento, sono del tutto =
simili ai loro fratelli lucani, ma con un tenore di vita pi=F9 basso; =
=E8 ancora attiva la produzione artigianale da parte delle rumri=E0 di =
piccoli attrezzi in metallo per l'economia domestica; non rara la =
gestione di macellerie equine e l'impiego come braccianti nelle raccolte =
stagionali; assolutamente unica la, progressivamente in scomparsa, =
attivit=E0 di produrre sapone tramite gli oli esausti raccolti casa per =
casa.

=B7 Rom CALABRESI
Molto presenti in tutte le province calabresi, tranne che a Vibo, sono =
sicuramente i rom pi=F9 poveri del nostro paese, tanto che non meno di =
1500 vivono ancora in baraccopoli; in particolare nel Reggino ed in =
tutto il Catanzarese il livello di vita =E8 pi=F9 precario degli stessi =
khorakhan=E8 bosniaci, a fronte invece di una ottima condizione =
abitativa nel Cosentino; come attivit=E0, hanno abbandonato il commercio =
di cavalli e l'attivit=E0 di fabbri e sono quasi tutti impegnati nella =
rottamazione; sono attive per=F2 ben quattro cooperative sociali fra =
Cosenza, Nicastro e Reggio; a Cosenza nel dicembre del 2001 =E8 stato =
inaugurato il <Villaggio Rom> che =E8 il pi=F9 bell'esempio - inserito =
nei quartieri urbani - di residenzialit=E0 in Italia - e forse in Europa =
- per Comunit=E0 Rom.

=B7 CAMMINANTI SICILIANI
Semi stanziali anche a Milano, Roma e Napoli, sono, con i Rom =
Kalderasha ed i Sinti Giostrai, fra gli ultimi seminomadi ancora con i =
vecchi mestieri di arrotino e ombrellaio e con quello recente di =
manutenzione delle cucine a gas; la pi=F9 grande comunit=E0 vive a Noto; =
secondo il glottologo Giulio Soravia sono eredi degli antichi Rom =
siciliani, immigrati nell'isola con le Comunit=E0 Arberes'h alla fine =
del XIV=B0 secolo; non parlano il roman=E8s, ma un loro gergo.

Questi sette gruppi arrivano a circa 30.000 unit=E0

=B7 SINTI GIOSTRAI
L'esame del loro roman=E8s, lascia ragionevolmente dedurre che si tratti =
dei primi Rom e Sinti giunti via terra in Italia all'inizio del 1400, =
tutti comunque diffusi nelle regioni del centro - nord e in estate anche =
nel sud e nelle isole; prendono la denominazione dalle regioni, i cui =
dialetti stanno lentamente soppiantando la lingua roman=EC: Sinti =
Marchigiani, Sinti Emiliani, Sinti Veneti, Sinti Lombardi, Sinti =
Piemontesi, Sinti Gackane (leggi Tedeschi). La mancata dolosa =
applicazione da parte dei Comuni della Legge Corona sullo spettacolo =
viaggiante del 1968, sta facendo scomparire con loro il pi=F9 antico dei =
mestieri Rom , trasformandoli in rottamatori o venditori di bonsai =
artificiali.
A migliaia, perso il mestiere di Giostrai, hanno acquistato MICROAREE =
agricole, per ricrearvi habitat a dimensione di famiglia estesa.
I Sinti contano circa 30.000 unit=E0.

=B7 Rom HARVATI
Si tratta di Rom immigrati in Italia dal Nord della Jugoslavia, in =
conseguenza delle 2 guerre    mondiali e della persecuzione Ustascia, =
comunque riconosciuti cittadini Italiani anch'essi; vivono tutti nel =
centro-nord in particolare nelle regioni orientali; i Rom Istriani e =
Sloveni, gi=E0 cavallari, adesso vivono di rottamazione, ma non mancano =
solide realt=E0 di cooperative sociali e di Mediatori Culturali nei =
servizi pubblici.
I Rom Kalderasha sono invece l'ultimo gruppo dalle autentiche tradizioni =
seminomadi, riuscendo a praticare tuttora l'attivit=E0 millenaria di =
lucidatori e battitori di metalli e le rumri=E0 la chiromanzia. Si =
tratta di 7.000 unit=E0 complessive.


=B7 Rom LOVARA=09
Consideriamo quei Rom di cittadinanza spagnola o francese che transitano =
per periodi molto lunghi in tutta Italia, sia per motivi economici, che =
per i raduni del nuovo credo religioso evangelista; peraltro si contano =
anche alcuni piccoli gruppi di Lovara "slavi" ,"svedesi" e apolidi. Non =
pi=F9 di 1.000 unit=E0.

I Rom, Sinti e Camminanti dell'est europeo in Italia

I Rom provenienti dall'est europeo (Polonia, Ungheria, e soprattutto =
Jugoslavia e Romania) sono circa 60000

Si intendono con questo termine quelle popolazioni ROM giunte in Italia =
a ondate successive dal 1967 in poi dal sud della Jugoslavia, in =
particolare dalla Bosnia-Erzegovina, dalla Serbia, dal Kosovo e dalla =
Macedonia e pi=F9 di recente anche dalla Romania, mentre a Novara vive =
da decenni una comunit=E0 di rom polacchi e a Roma sono comparsi i =
primi nuclei di Rom Ungheresi.=20
NESSUNO DI LORO E' pi=F9 NOMADE sin dal 1946, allorch=E8 nei paesi del =
socialismo reale fu progressivamente attuata una politica paritaria =
della casa che coinvolse anche i milioni di rom seminomadi.

=B7 ROM KHORAKHANE' (=3D Rom musulmani)
- "cergarija" (cerga in serbo-croato =3D tenda) ; giunti nel 1967 a =
Milano, vivono in grandi comunit=E0 in campi comunali del Centro-Nord; =
sono tutti originari della cittadina bosniaca di Vlasenica.
- "crna gora" (=3D Montenegro), fra di loro gli ultimi grandi Maestri =
Ramai, nell'ultimo cinquantennio sono immigrati in massa in Bosnia, =
Croazia ed Erzegovina.
- "shiftarija" e "mangiuppi" (shiftar =3D aquila, simbolo dell'Albania; =
tutti originari del Kosovo, ma con forti nuclei immigrati in Macedonia e =
Montenegro); sono su tutto il territorio nazionale e costituiscono il =
gruppo di rom extracomunitari pi=F9 numeroso ed in forte espansione; =
sono gli unici khorakhan=E8 che dispongano di una gerarchia e formazione =
religiose. Alcune loro grandi comunit=E0 hanno ripreso l'uso della casa =
anche in Italia.
- "kaloperija" (provenienti da famiglie miste e legati ai cergarija)
- fra i khorakhan=E8 =E8 ancora fortissima l'evasione scolastica dei =
minori, spesso figli di genitori poco pi=F9 che adolescenti a loro volta =
evasori o analfabeti di ritorno;

=B7 ROM DASIKHANE' (cristiano - ortodossi, alla lettera "serbi")
- KANJARIJA (e i gruppi affini "mrznarija", "busniarija", "bulgarija", =
"arlija" , "bankulesti")
Come i crna gora per i khorakhan=E8, sono tutti originari di una regione =
(in questo caso la Serbia), ma successivamente immigrati in altre =
(Macedonia e Croazia). Sono presenti (anche da trent'anni) nel =
Centro-Nord e nel sud soltanto nel Napoletano e in Sicilia. Fortemente =
tradizionalisti nell'organizzazione sociale interna, curano =
meticolosamente le alleanze matrimoniali. Soltanto gli Arlija non usano =
correntemente la lingua roman=EC. Non pochi kanjarija hanno costruito =
proprie abitazioni multipiano nelle periferie delle citt=E0.
- RUDARI (parola rumena che corrisponde al latino gens) sono immigrati =
in Serbia dalla Romania circa un secolo f=E0 portandosene l'uso della =
lingua e abbandonando il roman=E8s. Erano ursari ed in genere circensi. =
Sono tutti di Kragujevac, dove erano e sono ineriti anche nella =
manodopera industriale, ed in Italia vivono nel centro-nord.=20

=B7 ROM RUMENI
scacciati dalla Germania dopo la compravendita marchi/profughi fra il =
loro governo post-Caesescu e quello tedesco, provengono da Craiowa e =
Timisoara dove nel frattempo molte delle loro case erano state bruciate =
dalle bande neonaziste. Sono in una rapida espansione immigrativa nel =
nostro Paese . Fra di loro molti complessi di musicisti professionisti =
che non disdegnano l'attivit=E0 artistica di strada.=20
Le pi=F9 grandi comunit=E0 sono stanziate a Roma, Milano e Genova; altre =
presenze si registrano nelle citt=E0 di Lecce Bari Foggia Latina Lucca =
La Spezia Torino Brescia Montecchio di Vicenza, Bologna e nel Trentino: =
molti hanno scelto la strada della casa in affitto per ricreare la =
residenzialit=E0 dignitosa lasciata in Romania.


** I Rom rumeni presenti in Italia sono ormai intorno alle 10.000 =
unit=E0, tutti gli altri sono dell'ex - Jugoslavia o della Federazione =
Jugoslava, ivi compresi i Rom gi=E0 profughi di guerra.
Khorakhan=E8 e dasikhan=E8 sono presenti capillarmente in tutte le =
regioni Italiane, fatta eccezione per la Lucania e il Molise.=20

Schede curate nel Giugno 2002
da MASSIMO CONVERSO, PRESIDENTE NAZIONALE dell'OPERA NOMADI
------=_NextPart_000_0072_01C258EF.724BE640
Content-Type: text/plain;
    name="volantino rom 15 sett (due lingue).txt"
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    filename="volantino rom 15 sett (due lingue).txt"


MANIFESTAZIONE ROMANA=20
CONTRO
LA LEGGE BOSSI-FINI

IL 9 SETTEBRE ENTRA IN VIGORE LA LEGGE RAZZISTA BOSSI-FINI CHE:

=B7 NON PREVEDE IL PERMESSO DI SOGGIORNO MA UN "CONTRATO DI SOGGIORNO" =
STRETTAMENTE LEGATO AL CONTRATTO DI LAVORO
=B7 NON PREVEDE LA REGOLARIZZAZIONE PER I LAVORATORI AUTONOMI=20
=B7 NON PREVEDE L'AUTOCERTIFICAZIONE DI LAVORO "IN NERO" PRESSO UN =
DATORE DI LAVORO
=B7 NON PREVEDE LA REGOLARIZZAZIONE PER CHI HA UN PROVVEDIMENTO DI =
ESPULSIONE CON ACCOMPAGNO ALLA FRONTIERA
=B7 SARA' PIU' DIFFICILE OTTENERE IL "RICONGIUNGIMENTO FAMGLIARE"
=B7 PREVEDE RESTRINGIMENTI PER RICHIEDENDI ASILO E PER RIFUGIATI
=B7 PREVEDE IL RADDOPPIAMENTO DEL TEMPO DI DETENZIONE NEI CENTRI DI =
PERMANENZA TEMPORANEA "CPT" PER ROM E IMMIGRATI SENZA PERMESSO DI =
SOGGIORNO

TUTTO QUESTO PORTERA' A ESPULSIONI DI MASSA E NOI ROM SAREMO I PRIMI A =
ESSERE COLPITI DA QUESTA LEGGE XENOFOBA PER CIO' CHIEDIAMO:

=D8 CHE IL LAVORATORE AUTONOMO ABBIA IL DIRITTO DI ESSERE RICONOSCIUTO =
COME TALE ANCHE AL FINE DELLA REGOLARIZZAZIONE
=D8 CHE IL LAVORATORE "IN NERO" POSSA AUTOCERTIFICARE LA SUA POSIZIONE =
SE IL DATORE DI LAVORO SI RIFIUTA DI FARGLI IL CONTRATTO DI LAVORO
=D8 CHE VENGANO REVOCATE TUTTE LE ESPULSIONI
=D8 CHE VENGA RISPETTATO IL DIRITTO DI UNITA' FAMIGLIARE
=D8 CHE VENGANO RISPETTATE LE CONVENZIONI INTERNAZIONALI IN MATERIA DI =
ASILO E RIFUGIO
=D8 CHE VENGANO CHIUSI DEFINITIVAMENTE I CENTRI DI PERMANENZA =
(DETENZIONE) TEMPORANEA (CPT)

C H I E D I A M O

PERMESSO DI SOGGIORNO PER TUTTI, ROM E IMMIGRATI, SENZA CONDIZIONI

PER PROTEGGERE I NOSTRI DIRITTI DOBBIAMO MANIFESTARE CONTRO QUESTA LEGGE =


15 SETTEMBRE 2002
ALLE ORE 16:00
A PIAZZA DELLA REPUBBLICA

ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE  ROM MACEDONE
"SUTKA"
VIA PONTINA, 601 - 00128 ROMA
TEL. 3396106875 / 3391562275
E.MAIL: SUTKA.ROM@???
C.F.: 97232470589                                                        =
                        STAMP.IN PROP. VIA NINO BIXIO, 12
.........................................................................=
....................


STRAJK KI ROMA=20
E ROMA ZAEDNO E STRAJGNERA
KONTRO
KAVA ZAKONI SO CEREN E FASISTORA O BOSSI-FINI

9 SEKTEMBRE 2002 IKLOL O ZAKONI SO MUKLE O BOSSI-FINI KAVA ZAKONI O NEVO

=B7 NI VAZIL O PERMESSO DI SOGGIORNO SAMO VAZIL "CONTRATTO DI SOGGIORNO" =
O LIL E BUCAKO
=B7 NI VAZIL OKOLA SO CEREN BUCI SO PROIZVODIL TARE PE VASTA (LAVORATORE =
AUTONOMO)
=B7 NI VAZIL KO NEVO ZAKONI SO CERDAM BUCI KO KALO DZI AKANA (LAVORATORE =
IN NERO)
=B7 KAS BISALDE E MILICIJE DZI KI GRANICA NAJLE PRAVO TE MUCOL KO KAVA =
NEVO ZAKONE (SANATORIA)
=B7 KAVOL ZAKONI BUT PARO TE CEROLPE TE AVOL JEK DOKUMENTO JEKE FAMILIJA =
BASI FAMILIJA (RICONGIUNGIMENTO FAMIGLIARE)
=B7 KAVOL BUT PARE OKOLENDZE SO PISIMPE ASILO POLITIKO IM IZBEGLICE SO =
SI (ASILO POLITICO E RIFUGIO)
=B7 CEREN POVISE PRIVREMENO ZATVOR OKOLENDZE KAS NAJ E DOKUMENTORA KA =
CERDON KO PRIVREMENO ZATVOR

KAVA ZAKONI AVOL BUT PARE E ROMENDZE, SOSE AMENDZE E ROMENDZE, SOSE AMEN =
E ROMA SAM NAJ TELE SAVRENDAR, BILACE AMENDZE E ROMENDZE IM E =
STRAJGNERENDZE.=20
KAVA ZAKONI CERDOL KI ITALIA EM KI EUROPA

=D8 TRUBUL OKOLA RABOTNIKORA TE AVOLEN O PRAVO EM TE PENDZAROLPE LENDZI =
BUCI EM TE AVOLEN LENGO PRAVO KE DOKUMENTORA=20
=D8 OKOLA RABOTNIKORA SO CEREN BUCI KO KALO TRUBUN TE AVEN KI BUCIA A =
NA TE AVEN ODBIME TARO O LIL E BUCAKO
=D8 TE AVOL O ZAKONI TE BRISINPE E IZGONORA
=D8 TE AVOL POSTOVAJNE O PRAVO E FAMILIAKO DZI KI FAMIILIA
=D8 TE AVOL POSTOVAJNE KO ZAKONI INTERNACIONALNO SO PALE PE LAFORA E =
ASILENDZE EM E IZBEGLICE
=D8 TE AVOL PALO O PRIVREMENO ZATVOR=20
R O D A
O PRAVO E DOKUMENTENDZE ITALIANSKI SAVRENDE, E ROMENDZE EM E =
SRAJNEREDZE, BIZO ZAKONI AMEN SAM PROTIV KAVA ZAKONI AMEN RODA AMARO =
PIRIPE KI EUROPA

AMEN E ROMA=20
TRUBUL TE CERDIA SAVRE SLOZNA
TRUBUL TE RODA AMARO PRAVO=20
KONTRO KALA FASISTORA BERLUSCONI BOSSI-FINI

ODZIVE DZALPE KO STRAJK=20
15 SEKTEMBRE 2002
KO SAATO 16:00
PIAZZA DELLA REPUBBLICA

ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE ROMA TARI MAKEDONIJA
"SUTKA"
VIA PONTINA, 601 - 00128 ROMA
TEL.: 3396106875 / 3391562275
E.MAIL: SUTKA.ROM@???
C.F.: 97232470589                                                        =
                        STAMPISARDAM AMEN KI ULICA NINO BIXIO, BR 12



------=_NextPart_000_0072_01C258EF.724BE640
Content-Type: text/plain;
    name="lettera al Migrant Social Forum.txt"
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    filename="lettera al Migrant Social Forum.txt"


Mandiamo questa mail alle mailing-list del RomaMigrantForum, =
dell'Antirazzismo e del Social Forum, perch=E9 dopo un anno di =
attivit=E0 politica nel RMF abbiamo capito che per noi Rom non c'=E8 via =
d'uscita e vogliamo che tutti conoscano la nostra posizione:

In ogni intervento, in ogni proposta, in qualsiasi cosa sia uscita da =
noi Rom (e abbiamo partecipato a tutti gli incontri cittadini, nazionali =
e internazionali, intervenendo sempre), abbiamo cercato di spiegare e =
fare capire perch=E9, secondo noi, la battaglia sui Rom deve essere =
condotta separatamente (ma sicuramente PARALLELAMENTE) rispetto quella =
degli altri migranti; ma mai =E8 stato riportato nulla nei verbali o =
nelle relazioni finali di tali incontri.

Sono tanti anni che noi Rom, provenienti dai Balcani, siamo presenti sul =
territorio italiano ed europeo, e da sempre abbiamo notato lo stesso =
atteggiamento politico nei nostri confronti.
Abbiamo capito che il vero motivo per cui non =E8 mai stato cambiato =
nulla nella politica sui Rom =E8, in realt=E0, la mancanza di volont=E0 =
di aiutare i Rom nel percorso di emancipazione e autorganizzazione, =
neanche quando qualcuno di noi (e non =E8 vero che non siamo =
politicizzati e pronti a lottare) si ribella a questo stato di cose ed =
esprime la volont=E0 di affrontare una battaglia politica per migliorare =
la situazione. Spesso veniamo ostacolati proprio da quelle persone che =
ottengono finanziamenti per interventi nei nostri confronti che =
dovrebbero portare a quanto sopra.
Questo =E8 uno degli elementi che ci hanno fatto capire qual =E8 la =
politica nei confronti dei Rom e cio=E8 (per chi non lo sapesse!!!) che =
l'interesse nei nostri confronti =E8 esclusivamente legato ai =
finanziamenti pubblici stanziati per "risolvere le nostre =
problematiche"; ed =E8 proprio l'atteggiamento di alcuni operatori =
sociali che tendono solo a dividere le comunit=E0 forti ed unite =
insinuando malafede e tradimenti, ricattando i pi=F9 deboli facendo leva =
su permessi di soggiorno o lavoro (che certamente degli operatori =
sociali non possono davvero promettere), ci ha fatto ancora di pi=F9 =
capire che se i Rom davvero riuscissero a rendersi autonomi, ci=F2 =
creerebbe non pochi scompensi agli Enti pubblici e privati che ruotano =
intorno a noi.

Vogliamo sottolineare che la diversit=E0 culturale non =E8 strettamente =
legata alla "emancipazione", infatti possiamo notare delle differenze =
tra i Rom di vecchio insediamento e i Rom di recente insediamento sul =
territorio italiano, ci=F2 la dice lunga sugli interventi finora =
adottati nei confronti dei Rom.
Per questo non possiamo credere che, ad oggi, =E8 in previsione a Roma =
la costruzione di 6 nuovi CAMPI SOSTA e 7 nuovi VILLAGGI ATTREZZATI (e =
questo sta avvenendo anche in altre citt=E0 italiane) nonostante si sia =
gi=E0 riscontrato che questo tipo di intervento abitativo non ha =
migliorato la nostra situazione.
Come abbiamo gi=E0 evidenziato nelle proposte politiche da noi fatte al =
Comune di Roma, =E8 del tutto inutile e deleterio spendere tutti quei =
soldi (25 miliardi delle vecchie Lire) per la costruzione di nuovi =
campi; infatti, in questi ultimi sei anni si =E8 riscontrato che ci=F2 =
=E8 servito solo ad aumentare il malessere e l'emarginazione, riducendo =
sempre di pi=F9 la possibilit=E0 di sopravvivenza; quando invece gli =
stessi soldi potrebbero essere investiti per l'inserimento dei Rom in =
case popolari o private, e sappiamo tutti che ci=F2 porterebbe =
sicuramente ad una reale interazione culturale e sociale tra i vari =
popoli presenti sul territorio italiano e quindi si avvierebbe un =
percorso naturale di inserimento nel tessuto sociale e lavorativo anche =
del popolo Rom.
D'altra parte non riusciamo a capire come sar=E0 possibile inserire (in =
base alla legge Turco-Napolitano e alle successive modifiche denominate =
Bossi-Fini), i Rom nei campi e nei villaggi sopra descritti se tutti =
insieme (politici, societ=E0 civile, =85) prima non si interviene =
direttamente nei confronti delle Prefetture e delle Questure per avviare =
una sorta di regolarizzazione, anche se per breve tempo, che possa =
permettere l'inserimento lavorativo di quei Rom (di solito i pi=F9 =
deboli e volenterosi) che davvero lo vogliono e di conseguenza quindi =
per permettere un futuro rinnovo in base le leggi attuali (contratto di =
soggiorno)

Abbiamo partecipato a tutte le manifestazioni contro la Bossi-Fini e =
spesso ci siamo chiesti che fine avessero fatto quei compagni che sempre =
si arrogano del diritto di avere solo loro le soluzioni giuste in tasca =
e quindi di poter decidere per noi.=20
E cos=EC negli incontri nazionali, spesso ci domandiamo se i compagni ci =
capiscono quando parliamo, perch=E9 abbiamo notato che non ce n'=E8 uno =
che di sua spontanea volont=E0 affronti la questione Rom.
Inoltre abbiamo notato che l'atteggiamento "egemone" dei compagni =
italiani nei confronti dei compagni Migranti e Rom ha portato solo =
all'allontanamento degli ultimi dai gruppi politici misti.

Dopo tanto tempo, il 19/01, i migranti sono scesi in piazza numerosi, =
rischiando in prima persona per combattere la legge Bossi-Fini e per =
far rispettare i propri diritti in quanto esseri umani e lavoratori, =
cos=EC come =E8 successo a Vicenza; ma da allora, sappiamo a quanti =
Migranti e Rom =E8 stata notificata l'espulsione e quanti sono stati =
rimpatriati? Noi siamo coscienti che questa =E8 anche la conseguenza di =
tanta determinazione, per questo siamo convinti che non =E8 pi=F9 =
possibile che pochi compagni italiani decidano le sorti di tanti =
compagni Migranti e Rom.=20
Qualcuno si =E8 mai chiesto che fine abbiano fatto i Migranti che hanno =
partecipato all'incontro nazionale del Migrant Forum tenutosi =
quest'inverno a Brescia?
Eppure gi=E0 a Firenze, nell'incontro di maggio, qualcuno avrebbe dovuto =
chiederselo visto che la presenza dei Migranti =E8 stata ristrettissima =
(qualcuno pu=F2 pensare, anche giustamente in parte, che tale assenza =
sia dovuta ad una questione finanziaria, ma ci=F2 sarebbe risolvibile =
attraverso un sostegno ai Migranti derivante da iniziative fatte per =
l'occasione!!!!).=20
Eppure i compagni Migranti e Rom ci sono e sono ancora forti, =
organizzati e determinati.
A Roma il 30/06 e a Genova il 19/07, si =E8 sentita forte la mancanza =
dei Migranti, ma comunque si sono prese decisioni nei loro confronti, =
nella maggior parte dei casi, non approfondite con i diretti =
interessati.
Stiamo (ancora) aspettando la relazione, o il verbale che sia, =
dell'incontro di Genova, perch=E9 siamo curiosi di vedere se =E8 servito =
a qualcosa lasciare, questa volta, agli atti il documento in cui sono =
descritti gli impegni che intendiamo portare avanti per migliorare la =
nostra situazione.
Crediamo non ci sia bisogno di sottolineare il fatto che tali impegni =
intendiamo portarli avanti come Rom che si sentono parte integrante del =
RomaMigrantForum e che =E8 comunque nostra intenzione portarli a buon =
fine.

Per tutto ci=F2, vogliamo ribadire che per essere forti e determinanti =
dobbiamo essere uniti, "tanti e diversi", e che non =E8 pi=F9 possibile =
che le decisioni, che riguardano Migranti e Rom, possano essere prese =
solo da una parte, perch=E9 senza noi che viviamo sulla nostra pelle, in =
ogni istante della nostra vita le conseguenze dell'insicurezza, della =
paura, della fame, dell'emarginazione e dell'esclusione, nessuno pu=F2 =
realmente capire ed essere sicuro di come intervenire senza rischiare di =
creare danni maggiori, quindi solo noi Migranti e Rom possiamo davvero =
trasmettere quello di cui realmente abbiamo bisogno e solo poi tutti =
insieme (italiani e non) indirizzare ed intraprendere battaglie pi=F9 =
forti, sicure e vincenti.

Ci scusiamo se qualcuno interpreta male questa lettera, non siamo =
abbastanza preparati con la lingua italiana, vogliamo essere positivi e =
propositivi, la nostra reale intenzione =E8 quella di migliorare i =
rapporti individuando alcune dinamiche negative per poi scardinarle e =
quindi per poter continuare un percorso politico pi=F9 sereno e =
vincente.

Roma, 24/07/2002

Memed Alija =20
Associazione di Promozione Sociale "SUTKA"

------=_NextPart_000_0072_01C258EF.724BE640
Content-Type: text/plain;
    name="intervento a  berna.txt"
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    filename="intervento a  berna.txt"


INTERVENTO DI "SUTKA" A BERNA
=20
Gi=E0 dalla legge 40/98 voluta dal centro sinistra, siamo i primi =
esclusi da qualsiasi tipo di regolarizzazione e quindi da tutti i =
diritti, solo alcuni di noi hanno potuto accedere al permesso di =
soggiorno per motivi umanitari, con validit=E0 di un anno, ma =
attualmente questo tipo di permesso di soggiorno non viene pi=F9 =
rinnovato e neanche viene pi=F9 rilasciato. L'eventuale approvazione del =
DDL Bossi-Fini, una legge razzista che rappresenta un ulteriore attacco =
ai diritti di tutti i migranti, peggiorerebbe le gi=E0 dure condizioni =
di vita del nostro popolo, con la conseguente crescita delle =
difficolt=E0 per i Rom che stanno cercando, con molta fatica, di auto =
organizzarsi.
SUTKA =E8 nata dopo anni di interventi assistenziali sbagliati, portati =
avanti dal governo e dalle associazioni italiane che volutamente hanno =
mantenuto il popolo Rom nell'emarginazione totale.

Noi Rom abbiamo sempre chiesto di poter vivere decentemente e di essere =
considerati esseri umani e non animali.
Noi Rom della Ex Jugoslavia, proveniamo dalle case ed eravamo inseriti =
nel tessuto sociale del paese di provenienza.
L'Italia che ci considera "brutti, sporchi e cattivi", ci ha sempre =
rifiutato un lavoro, =E8 cos=EC che negli anni per sopravvivere abbiamo =
dovuto chiedere l'elemosina o nei peggiori dei casi compiere atti di =
microcriminalit=E0.

La comunit=E0 macedone =E8 presente a Roma dai primi anni novanta, siamo =
migrati a causa del crollo economico dovuto dai conflitti scoppiati nei =
Balcani in quegli anni.
In Italia pensavamo di trovare un lavoro, una casa, ma siamo stati =
rifiutati da tutti, cos=EC ci siamo dovuti adeguare a vivere in campi =
immersi nel fango, senza luce, acqua e servizi igienici.
Abbiamo cercato pi=F9 volte di auto organizzarci in associazioni o in =
cooperative per poter lavorare e vivere con dignit=E0, ma siamo sempre =
stati ostacolati proprio da quelle associazioni che intervengono per la =
scolarizzazione dei nostri figli.
Noi macedoni da sempre abbiamo iscritto, accompagnato a scuola e =
vaccinato autonomamente i nostri figli, abbiamo sempre rifiutato =
l'intervento da parte degli italiani ma da due anni questo intervento ci =
=E8 stato imposto e in cambio ci =E8 stato concesso di vivere in campi =
attrezzati con container, luce e acqua.
Questo ha inciso negativamente sulla comunit=E0 macedone,=85l'unica sola =
vittoria la hanno ottenuta le associazioni italiane e gli Enti Pubblici =
che hanno potuto utilizzare i successi scolastici dei nostri figli per =
rivenderli come frutto del loro lavoro, ed hanno potuto far =
indietreggiare e regredire lo sviluppo di un gruppo autonomo ed =
organizzato che avrebbe potuto dare l'esempio ad altre comunit=E0.

Ora, stanchi di questa situazione e determinati a cambiarla, siamo =
riusciti finalmente a costituire questa associazione e abbiamo capito =
che attraverso l'auto organizzazione, uniti agli altri immigrati (=E8 =
anche grazie l'appoggio di altri immigrati che abbiamo preso coraggio e =
siamo parte attiva del Roma Migrant Forum), anche noi possiamo diventare =
soggetti politici forti e quindi imporre le nostre richieste.
Chiediamo possibilit=E0 di regolarizzazione, formazione professionale, =
lavoro, casa, dignit=E0 e rispetto dei diritti umani.
Ora siamo arrivati a fare proposte concrete al Comune di Roma per =
migliorare la nostra situazione e di conseguenza quella dei cittadini =
autoctoni.
Attraverso queste proposte stiamo iniziando un lavoro politico a livello =
europeo affinch=E9 le leggi che tutelano le minoranze etniche e =
linguistiche vengano rispettate e affinch=E9 si avvii un lavoro serio =
sulla possibilit=E0 del riconoscimento della cittadinanza europea per =
tutto il popolo Rom.

Berna, 18-19 maggio 2002

Associazione di Promozione Sociale "SUTKA"
Via Pontina, 601 - 00128 Roma
Tel. 3396106875 / 3391562275


------=_NextPart_000_0072_01C258EF.724BE640--