[Consumo critico - Milano Social Forum]Licenziamento ESSELUN…

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Autor: consumo-critico-msf@inventati.org
Data:  
Asunto: [Consumo critico - Milano Social Forum]Licenziamento ESSELUNGA
Vi invito a leggere anche l'intervista di Luca Fazio a Giorgio Dal Fiume del
3 luglio che affronta in modo più approfondito il rapporto tra ctm ed
Esselunga. Intervista realizzata dopo le proteste al manifesto per la
superficialità del giornalista nell'affrontare il rapporto ctm-esselunga.
Se qualcuno volesse saperne di più, io rimango a disposizione.
Leone De Vita
(tra le altre cose, rappresentante ctm presso alcuni esselunga milanesi)
----- Original Message -----
From: <consumo-critico-msf-admin@???>
To: <consumo-critico-msf@???>
Sent: Wednesday, July 03, 2002 2:29 AM
Subject: [Consumo critico - Milano Social Forum]Licenziamento ESSELUNGA



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Da: "Marco de Filippi" <Kob@???>
Risposta: milanosocialforum@???
Data: Tue, 2 Jul 2002 12:52:47 +0200
A: <milanosocialforum@???>
Oggetto: [milanosocialforum]

Esselunga, critiche vietate

Pugno di ferro della famiglia Caprotti: licenziati due dipendenti

LUCA FAZIO

MILANO

DA Il Manifesto 19/6/2002


Gentilissimi clienti...Cosa succederebbe in Esselunga, azienda leader nella
grande distribuzione, 12 mila dipendenti, più di 100 punti vendita , oltre
3,36 miliardi di euro di fatturato, se scomparisse l'articolo 18? Quasi
niente, verrebbe da dire. Perchè già adesso il colosso della famiglia
Caprotti ( presente in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia e Toscana) se ne
infischia persino dell'articolo 1, quello che garantisce il diritto di
manifestare almeno il proprio pensiero nei luoghi di lavoro. Nè sanno
qualcosa due dipendenti dei supermercati di piazza Ovidio e via Bergamo
licenziati perche hanno osato critiacare Esselunga sul sito internet della
Casa della Cultura di Milano.

"Questa non è un azienda ostile ai lavoratori, e un azienda che organizza
l'ostilità" spiega Giovanni Gazzo, sergretario della Uiltucs-Uil di Milano,
che segue la vicenda degli ultimi licenziati in casa Esselunga.

E sono molti anche che decidono di andarsene. "Ho fatto sei anni in quella
galera...ho lavorato 6 giorni su 7 in una cifra di Esselunga diverse: i
primi due anni ogni giorno potevo andare in supermarket diverso anche se era
dall'altra parte della tagenziale...mi è capitato la domenica di alzarmi nel
panico di essere in ritardo, per poi capire che era il mio giorno di
riposo... e ora si lavora anche di domenica", racconta Davide sul sito
www.chainworkers.org

Il sindacato adesso ha impugnato i due clamorosi licenziamenti e questa
mossa, apparentamente elementare, può incrinare la tesi dell'invincibilità
di Esselunga sul piano legale, fama che l'azienda ha saputo conquistarsi tra
i suoi dipendenti grazie a sperimentate tattiche psicologiche e ricattatorie
e a turni di lavoro massacranti. "Questi sono segnali forti di limitazione
della libertà e vanno respinti con forza da qualsiasi parte arrrivino", si
legge su un volantino che qualche giorno fa, quasi clandestinamente, veniva
allungato ai passanti davanti ad alcuni supermercati. Una piccola azione
sindacale, condotta sul marciapiede ma a debita distanza dagli ingressi, che
nemmeno ha sporcato il magico mondo bio sapientemente reclamizzato
dall'azienda. I miliardi spesi in pubblicità (belle) dicono quanto sia
importante l'immagine per gli strateghi del marketing Esselunga, azienda
leader anche nel sapersi presentare nel migliore dei modi. Messaggi
subliminali compresi, denuncia Fabio Sormani, il segretario del Filcams-Cgil
Lombardia che ha letto attentamente News di Esselunga di giugno: "Sotto un
titolo innocuo, in un altrettanto innocua rubrica, appare nella foto di una
bella spiaggia estiva una copia ripiegata de Il Sole 24 Ore con il titolo La
Cgil sciopera da solo. Il Governo: una scelta ideologica". L'azienda di
Caprotti fa anche politica? Si direbbe di sì, a partire da una cena pro
Berlusconi che poco prima delle ultime elezioni servi a ragranellare qualche
soldo per la campagna elettorale. Una scelta che potrebbe spiegare l'occhio
di riguardo ( assegnazione di aree dismesse) che la giunta del sindaco
Albertini ha sempre avuto per la famiglia Caprotti. Compromettenete?
Tutt'altro. L'azieda, grazie a un brillante accordo con Ctm altromercato
(pecunia not olet), adesso sovrappone anche il suo logo a quello di uno
storico marchio del commercio equo e solidale. Come dire, genitlissimi
cliente, guardate come siamo solidali con i lavoratori che faticano,
nell'altro mondo. Eppure, il 5 luglio uscirà un libro edito da Sensibili
alle Foglie che nel suo piccolo di Esselunga racconterà tutta un altra
storia.

Invito tutti a Mandare una mail di protesta a questo indirizzo
www.esselunga.it

Inoltre sarebbe il caso di chiedere al CTM di fare pressione presso la
direzione dell'Esselunga

affinchè ritiri immediatamente i licenziamenti.



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