Re: [Hackmeeting] Interview with Richard Stallman

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Author: samba
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To: hackmeeting
Old-Topics: [Hackmeeting] Interview with Richard Stallman
Subject: Re: [Hackmeeting] Interview with Richard Stallman
> Interesting narrative interview with Richard Stallman:
>
> https://newleftreview.org/II/113/richard-stallman-talking-to-the-mailman


grazie Isi!
condivido e traduco (dopo mesi) una parte che mi ha colpito

# cosedasapere.mp4
export PS1="E' Stallman, quindi prendete con le pinze "
export PS1="E' tradotta alla buona con qke junta qua e la'"

:w buona lettura.txt

[...]

E cosa ne pensi dei vari tentativi di creare soluzioni federate e
alternative a Facebook e Twitter come GNU social o Mastodon?

Non sono semplicemente tentativi. funzionano.
E da quello che ho sentito Mastodon, e' una sorta di gnu-social
compatibile in espansione, e sta diventando abbastanza popolare.
In ogni caso, continuo a credere che la maggior difficolta' di un social
network e' il 'network effect'.

Supponiamo che domani Facebook rilasci tutto il suo software
liberamente: tu potresti configurare un server tutto tuo e fare la
stessa cosa che fa facebook giusto? Esatto, ma non avresti la base
iniziale di utenti che ha fb..

La prima cosa che spinge le persone a usare fb -o come dico io ad essere
usate da fb (user=>used)- e' il motivo per cui fb esiste ancora: le
persone che si conoscono o con cui si vuole comunicare sono su fb e sono
*used* anche loro.

La mia analisi etica di un sistema di comunicazione con un 'network
effect' e' che le persone che usano fb sono vittime-coperperatrici.
Ovvero possono anche riconoscere che fb sia una merda e tratti male i
propri utenti, cio' nonostante continuano e diventano un tuttuno con lo
strumento, perche' altre persone le spingono a farlo. Il risultato
automatico e' quello di accettare ed arrendersi al dominio di questo
strumento, il che le trasforma in vittime, usate, in questo modo anche
loro diventano parte di quella pressione costante che avviene su altre
persone, così da alimentare autonomamente il meccanismo
vittima-coperperatrice.

Succede lo stesso con Skype, e altri sistemi di comunicazione dove gli
utenti vengono trattati male (dal punto di vista della liberta' e della
privacy), ma non importa, perche' gli si da' la possibilita' di
comunicare tra di loro.

Normalmente, se tu stai usando un programma non libero, tu sei la
vittima e basta, non c'e' rimprovero, al massimo si consiglia di
smettere di usare quel programma. Ma quando c'e' un 'network effect', mi
viene da dire che sia un dovere morale smettere di spingere chiunque a
usare quello strumento, o essere usate da quel sistema.

[...]


from:
https://newleftreview.org/II/113/richard-stallman-talking-to-the-mailman

:q!
--
ɐqɯ@s