[nuovopci] Brexit - Per rompere davvero con l’UE, la BCE, la…

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Author: \(nuovo\) Partito comunista italiano
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To: Npci Inter
Subject: [nuovopci] Brexit - Per rompere davvero con l’UE, la BCE, la NATO!
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Comunicato CC 12/2016 - 26 giugno 2016

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FARE DI OGNI LOTTA RIVENDICATIVA E DI OGNI PROTESTA L’OCCASIONE PER
COSTITUIRE ORGANIZZAZIONI OPERAIE E POPOLARI!

PER ROMPERE DAVVERO CON L’UE, LA BCE, LA NATO BISOGNA CHE NEI SINGOLI
PAESI GLI OPERAI E LE ALTRE CLASSI DELLE MASSE POPOLARI SI ORGANIZZINO
CAPILLARMENTE FINO A CREARE E SOSTENERE UN PROPRIO GOVERNO DI EMERGENZA.
SENZA QUESTA CONDIZIONE OGNI PROPOSITO DI ROTTURA NON HA GAMBE PER
CAMMINARE E PROMETTERLO È IMBROGLIO O INGENUITÀ: IL GOVERNO SYRIZA IN
GRECIA LO HA DIMOSTRATO A TUTTI!

APPROFITTARE DI OGNI DIFFICOLTÀ DEI GRUPPI IMPERIALISTI PER AVANZARE
NELL’ORGANIZZAZIONE DELLE MASSE POPOLARI!

Il Brexit, l'esito del referendum di giovedì 23 giugno e l'uscita della
Gran Bretagna dall'Unione Europea sono l'argomento all'ordine del giorno
nell'apparato di propaganda di regime e nei circoli della sinistra
borghese.

È certo che nei mesi a venire i vertici della UE e della BCE (Banca
Centrale Europea) e della Comunità Internazionale dei gruppi
imperialisti europei, americani e sionisti (CI) useranno in ogni paese
europeo e negli USA il Brexit per giustificare una persecuzione più
feroce degli emigranti e il peggioramento delle condizioni delle masse
popolari.

La sinistra borghese è intrisa di illusioni nella democrazia borghese,
riduce la crisi generale [7] del capitalismo a problemi relativi alle
sue strutture e al loro funzionamento (crisi strutturale) e rifiuta
l'idea che le masse popolari si possono liberare solo lottando contro la
borghesia imperialista fino a instaurare il socialismo. I suoi esponenti
nutrono l'idea e alimentano l'illusione che di per se stesso il
risultato del referendum del 23 giugno sull'uscita del Regno Unito di
Gran Bretagna dall'UE segni la fine dell'UE e della BCE o almeno
l'inizio della loro disgregazione.

Noi comunisti dobbiamo denunciare e contrastare le misure antipopolari e
reazionarie che saranno prese dai vertici dell'UE e della BCE e messe in
opera dal governo della Repubblica Pontificia, combattere le illusioni
seminate dalla sinistra borghese e valorizzare gli insegnamenti del modo
in cui si è arrivati al referendum del 23 giugno e degli sviluppi reali
che ne verranno: essi sono molto importanti per noi comunisti.

L'eliminazione dell'UE e della BCE è un passaggio necessario per ogni
progresso. Per finirla con il marasma in cui siamo immersi dobbiamo
liberarci dell'UE e della BCE, istituzioni della Comunità Internazionale
dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti, quelle che
dettano direttamente gli ordini (lettere di intenti, memorandum, pilota
automatico, ecc.) ai governi dei singoli paesi europei. In effetti il
risultato del referendum britannico complica la vita dei vertici dell'UE
e conferma che i membri della Comunità Internazionale dei gruppi
imperialisti europei, americani e sionisti e i loro uomini politici si
invischiano sempre più in un groviglio inestricabile di contrasti. È una
conferma di una legge generale. La crisi generale del capitalismo
obbliga ognuno di loro a lottare contro gli altri gruppi imperialisti e
contro le masse popolari. Ogni gruppo imperialista deve anzitutto
trovare il modo di valorizzare il capitale che lui amministra, a spese
di altri gruppi imperialisti ("siamo in guerra", disse Marchionne) e a
spese delle masse popolari. In ogni paese imperialista le classi
dominanti eliminano su scala sempre più vasta le conquiste che le masse
popolari avevano strappato nella prima parte del secolo scorso sulla
scia della prima ondata della rivoluzione proletaria, quando il
movimento comunista era forte nel mondo. Devono anche in ogni modo
impedire che le masse popolari comprendano il corso delle cose e le
relegano in uno stato in cui incubi ed ebbrezza si combinano e si
alternano e il "si salvi chi può" diventa la morale comune. La sinistra
borghese vi contribuisce per la sua parte ripetendo ad ogni occasione
che "la situazione è complessa", che è difficile o addirittura
impossibile capire cosa succederà. In realtà la confusione domina non
perché è difficile o addirittura impossibile capire il corso delle cose,
ma perché la classe dominante non può ammettere la realtà quale è e
semina confusione tra le masse popolari per impedire che esse la
comprendano.

La realtà della società attuale è semplice da capire per chi per
conoscerla usa la concezione comunista del mondo, parte dagli opposti
interessi delle classi in cui la società è divisa e dalla lotta tra di
esse. La trasformazione è invece quella sì un'impresa di portata storica
e richiede grandi sforzi, ma è del tutto fattibile. I quaranta anni
(1917-1956) di resistenza e di progresso dell'URSS, i progressi compiuti
dalle Cina e dai primi paesi socialisti nei primi anni della loro
esistenza, lo hanno dimostrato. E hanno anche insegnato che il
socialismo può continuare a progredire solo se il potere è saldamente
nelle mani della parte rivoluzionaria e organizzata degli operai e delle
masse popolari e se compie un'opera multiforme ed efficace di promozione
della partecipazione crescente di tutti alla gestione della vita sociale
e al patrimonio culturale.

Il referendum britannico è istruttivo per molti aspetti.

Nei paesi imperialisti i gruppi dominanti faticano a cancellare
completamente ogni forma di partecipazione delle masse popolari alle
istituzioni della democrazia borghese, non tanto per l'opposizione che
noi comunisti siamo già in grado di mettere in moto, ma perché chi di
loro si attenta ad abolire le istituzioni della democrazia borghese (a
proprio vantaggio ovviamente: da noi si è visto ieri la banda
Berlusconi, oggi si vede la cricca Bergoglio-Renzi), si scontra con il
fatto che i gruppi borghesi suoi avversari ne approfittano e mobilitano
le masse contro di lui. Questa è un punto debole della classe dominante,
di cui noi comunisti possiamo e dobbiamo avvalerci nella guerra popolare
rivoluzionaria [8] che promuoviamo. È una delle condizioni su cui
contiamo per far ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia la
costituzione del Governo di Blocco Popolare [9].

In ogni paese europeo i gruppi al governo attribuiscono la
responsabilità dell'eliminazione delle conquiste all'Unione Europea e
nascondono il fatto che UE e BCE sono comitati d'affari dei grandi
capitalisti dello stesso paese. Per avere la maggioranza assoluta nel
Parlamento uscito dalle elezioni del 7 maggio 2015 David Cameron aveva
dovuto promettere il referendum sull'UE entro il 2017. Ha negoziato con
l'UE nuove condizioni di privilegio per la Gran Bretagna, condizioni che
secondo i pregiudizi creati dalla stessa classe dominante avrebbero
dovuto assicurare la maggioranza ai voti pro-UE e ha indetto il
referendum anzi tempo massimo, prima che risultasse chiaro che per la
massa delle popolazione britannica le nuove condizioni non cambiavano il
corso delle cose. E lo ha perso: 17.4 milioni di voti per l'uscita e
16.1 milioni per restare, su circa 50 milioni di elettori aventi
diritto. Ora vertici UE e britannici dovranno trovare una qualche nuovo
accordo perché la collaborazione e la concorrenza tra i gruppi
imperialisti possa continuare. Lo troveranno, ma dovranno faticare un
po' e certamente attribuiranno all'esito del referendum le nuove
sofferenze che imporranno agli emigranti e alla popolazione autoctona.

Le anime belle della sinistra borghese, incantate dalla democrazia
borghese, pensano e discutono seriamente come se il voto del 23 giugno
avesse deciso "l'uscita della Gran Bretagna dall'Europa", in altre
parole come se l'UE fosse nata e continuasse ad esistere perché gode del
favore popolare, come se la tenuta dell'UE fosse colpa "degli altri che
non capiscono", di quelle "masse popolari ignoranti, passive e
arretrate" di cui parlano spesso molti esponenti della sinistra
borghese, come se l'UE fosse nata per soddisfare bisogni e richieste
della massa della popolazione e per decisione delle masse popolari. La
borghesia ha tutto l'interesse a far dimenticare la lotta di classe e in
questo la sinistra borghese è completamente succube della borghesia.

L'Unione Europea è una istituzione dei gruppi imperialisti europei, non
della popolazione europea. I gruppi imperialisti europei hanno
costituito questa struttura nel secondo dopoguerra su sollecitazione e
per volontà dei gruppi imperialisti americani, incominciando con la
CECA (Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio), come estensione
della NATO (1949) e prosecuzione del Piano Marshall. Il suo scopo era
dare un assetto stabile alla cooperazione dei gruppi imperialisti
europei che dovevano operare al servizio dei gruppi imperialisti
americani, contro il campo socialista e il movimento comunista che
allora avanzava in tutto il mondo, sovvertiva il sistema coloniale ed
era forte anche in molti paesi imperialisti per la vittoria appena
conquistata contro il nazifascismo, mentre i gruppi imperialisti europei
erano deboli a causa della sconfitta del nazifascismo che essi avevano
partorito e gestito.

Man mano che per limiti propri del movimento comunista cosciente e
organizzato la prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale si è
esaurita nel mondo e contemporaneamente per le caratteristiche proprie
del modo di produzione capitalista a partire dagli anni '70 si è
sviluppata la seconda crisi generale del capitalismo, l'UE si è
trasformata. Sono infatti venute meno le due condizioni che avevano
consentito alle masse popolari di strappare tante conquiste: la forza
del movimento comunista nel mondo, la congiuntura economica favorevole
per i capitalisti.

Contro le masse popolari europee l'UE è diventata il centro promotore
dell'abolizione delle conquiste politiche, economiche e culturali che in
tutti i paesi imperialisti le masse popolari avevano strappato nel corso
della prima ondata della rivoluzione proletaria in alternativa
all'instaurazione del socialismo. L'abolizione delle conquiste
rispondeva alla necessità dei capitalisti di migliorare le condizioni di
valorizzazione del capitale e trovava via facile a causa
dell'esaurimento dell'ondata della rivoluzione proletaria nel mondo. Fu
quindi in ogni paese imperialista la linea di tutti i governi e furono
proprio il governo britannico (con Margareth Thatcher capo del governo
dal 1979) e il governo americano (con Ronald Reagan presidente dalla
fine del 1980) a lanciarla su vasta scala.

Ma la crisi generale del capitalismo comporta anche la lotta tra i
gruppi imperialisti: ognuno deve guadagnare spazio a spese di altri.
Nella Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani
e sionisti che domina il mondo, l'UE è quindi diventata in larga misura
un polo concorrente del polo imperialista USA, l'istituzione dei gruppi
imperialisti franco-tedeschi. La creazione della BCE e dell'euro (anni
'90) è il tentativo di togliere ai gruppi imperialisti americani il
dominio finanziario esercitato tramite il dollaro. Il polo imperialista
che governa il sistema monetario internazionale ha in tutto il mondo
grandi vantaggi sugli altri nel commercio, negli investimenti e nel
potere politico che ne segue. Basti pensare a quello che è avvenuto nel
1971. La borghesia europea disponeva nei confronti del sistema monetario
USA di almeno 5 mila miliardi di euro di credito (gli eurodollari),
equivalenti secondo gli accordi di Bretton Woods (1944) a più di 4.5
mila tonnellate d'oro. La decisione unilaterale dei gruppi imperialisti
USA (presidenza Nixon) ha sterilizzato quel credito e ora esso
varrebbero all'incirca 135 tonnellate d'oro.

Inoltre l'UE svolge ora in collaborazione e in concorrenza con i gruppi
imperialisti americani e sionisti un'intensa attività per lo
sfruttamento dei vecchi paesi coloniali. Qui le rivoluzioni di nuova
democrazia si sono quasi dappertutto esaurite, molti degli Stati che
esse avevano creato sono diventati comitati della borghesia burocratica
o della borghesia compradora, i singoli paesi sono per lo più diventati
colonie in forme nuove (neocolonie), gli Stati che non si sono
sottomessi alla Comunità Internazionale sono aggrediti, bersagliati,
assediati e frantumati: la Siria è l'ultimo esempio in ordine di tempo.
Da qui nasce l'emigrazione di milioni di uomini e donne che in Europa la
borghesia usa come manodopera a buon mercato e come bersaglio principale
della mobilitazione reazionaria delle masse popolari europee.

Per chi non ha rinunciato al marxismo come strumenti di analisi della
storia e della lotta tra le classi è chiaro che l'UE non cesserà di
esistere a causa del voto sfavorevole espresso dal referendum britannico
del 23 giugno. I gruppi imperialisti europei, americani e sionisti
troveranno un qualche rimedio all'incauta mossa di David Cameron.

Quindi è impossibile distruggere l'UE e la BCE?

Distruggere l'UE e la BCE è certamente possibile e anzi necessario. Ma
per distruggerle bisogna togliere il potere ai gruppi imperialisti, non
basta votare contro in un qualche referendum. Chi semina illusioni del
genere indebolisce la lotta contro l'UE. Distruggere l'UE è un'impresa
del tutto possibile, anzi è certo che sarà compiuta. La fine dell'UE è
certa, come è certa la fine dello Stato imperialista USA e dello Stato
sionista. Ma chi predica l'uscita dall'UE per effetto di un referendum,
come se l'UE fosse un'alleanza tra Stati e paesi liberi e indipendenti,
non tiene conto delle reali relazioni interne e internazionali. Che lo
faccia per imbrogliare o in buona fede, è questione secondaria.

Perché un paese rompa davvero le catene della UE, come più in generale
perché rompa le catene della Comunità Internazionale dei gruppi
imperialisti europei, americani e sionisti, bisogna che nel paese si sia
formata una vasta coalizione di organismi operai e popolari decisi a
prendere in mano la direzione del paese e a dirigerlo in modo che
resista all'aggressione e al blocco economico e finanziario che l'UE e
la CI certamente scateneranno contro di esso. Il primo paese che si
lancerà in questa impresa godrà dell'appoggio e della solidarietà delle
masse popolai di altri paesi e mostrerà la strada che esse seguiranno.

È la linea della costituzione del governo d'emergenza delle
organizzazioni operaie e popolari che noi promuoviamo. È la linea della
moltiplicazione delle OO e OP e del loro orientamento ad agire come
nuove autorità pubbliche, come centri locali del nuovo potere. È la
linea della costituzione di amministrazioni comunali d'emergenza, di
amministrazioni locali d'emergenza, contro i governi organi nazionali
dell'UE.

Questa via è del tutto praticabile ed è la via più diretta e meno
distruttiva per porre fine all'UE, alla BCE e riprendere la via del
progresso che la prima ondata della rivoluzione proletaria ha mostrato
al mondo. Solo con l'instaurazione del socialismo (potere saldamente
nelle mani della parte rivoluzionaria e organizzata degli operai e delle
altre classi delle masse popolari, proprietà pubblica delle strutture
economiche e loro gestione secondo un piano, multiforme promozione della
partecipazione delle masse popolari alla gestione della società e al
patrimonio culturale) è possibile porre fine al catastrofico corso delle
cose che la borghesia imperialista impone al mondo. Senza proprietà
pubblica e gestione pianificata dell'economia, le masse popolari
finiscono per subire azienda per azienda, zona per zona, paese per paese
il ricatto dei capitalisti, anche se il fatto viene camuffato con
accordi sindacali e politici, con compensazioni e con referendum alla
Marchionne.

Nel nostro paese la costituzione del Governo di Blocco Popolare è la via
più diretta per arrivarci.

Questa è la via che il nuovo Partito comunista e la sua carovana chiama
a praticare.

IMPADRONIRSI DELLA SCIENZA DELLE ATTIVITÀ CON CUI GLI UOMINI FANNO LA
LORO STORIA, SVILUPPARLA E USARLA PER INSTAURARE IL SOCIALISMO!

COSTITUIRE CLANDESTINAMENTE IN OGNI AZIENDA CAPITALISTA, IN OGNI AZIENDA
PUBBLICA, IN OGNI ISTITUZIONE E IN OGNI CENTRO ABITATO UN COMITATO DI
PARTITO PER ASSIMILARE LA CONCEZIONE COMUNISTA DEL MONDO E IMPARARE AD
APPLICARLA CONCRETAMENTE OGNUNO NELLA SUA SITUAZIONE PARTICOLARE!

STUDIARE IL _ MANIFESTO PROGRAMMA [10] _DEL PARTITO È LA PRIMA ATTIVITÀ
DI CHI SI ORGANIZZA PER DIVENTARE COMUNISTA. STABILIRE UN CONTATTO
CLANDESTINO CON IL CENTRO DEL PARTITO È LA SECONDA. PROMUOVERE LA
COSTITUZIONE DI OO E OP E IL LORO ORIENTAMENTO A COSTITUIRE IL GBP È LA
TERZA.

OSARE SOGNARE, OSARE PENSARE, OSARE VEDERE OLTRE L’ORIZZONTE DELLA
SOCIETÀ BORGHESE, OSARE VINCERE!

_**************_

_Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html_],
aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle caselle
del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del
Partito [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html_]. _

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