[cm-Roma] "chi si astiene dalla lotta..

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Author: sofista
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To: cm-roma
Subject: [cm-Roma] "chi si astiene dalla lotta..
Sì, ma dopo du' anni un po' de bilancio e de auto(ciclo)critica se può
pure fa'.

Nel tempo, per lo meno, siamo rimasti interdetti.

Per esempio dal trionfalismo con cui si cercava l'interlocuzione con
pezzi di governo/amministrazioni che alla fine cercavano solo visibilità
(se non ricordo male), pratica preconizzata dalla famosa scenetta
underground co' Alemanno; dalla volontà di "movimento" unità alla SCELTA
dell'incapacità di dirsi "emergenti" e MAGARI continuatori, AVANGUARDIE,
della critical mass, perchè pregiudizialmente antipolitici.
Coll'esilarante fenomeno di non saper come chiamare gli ossimorici
raduni stanziali autorizzati di ciclisti (ai Fori Imperiali);
dall'impossibilità di sganciarsi da uno zeitgeist quale quello del
civismo (apparentemente) non schierato, coevo e forse non estraneo al
trionfo del grillismo italico, le cui espressioni hanno poi contribuito
a stemperare le talora incerte volontà politiche dell'ormai sbandato
suddetto ciclismo critico, specialmente romano - attorno a cui ci siamo
ritrovati dal 2001 in poi tuttetutti. Ma erano divisioni che ci sono
sempre state, lo sappiamo, di che stiamo parlando.

Le cose anche belle di #salvaiciclisti sono avvenute parallelamente, non
come causa prima, anche reazione, all'appiattimento e sclerotizzazione
della pratica/pensiero critical mass a Roma; e pure altrove, tipo
Milano; e dello sdoganamento "ciemmona" del 2010, via facebook.

Allora 'sti discorsi so' tutti intrecciati. Non è che una parte si
chiama fuori, sceglie di ignorare la storia, il cammino, la politica
agita-pedalata di altri che hanno fatto qualcosa prima, si ridefinisce
SALVATRICE, con afflato cristiano, e ipotizza un universo liberale in
cui ce sto io, ce stai te, te rispetto tanto poi se è, arriviamo alla
stessa cosa perchè IN FONDO siamo diversi ma cerchiamo LA STESSA COSA. E
manco per il cazzo. E so' tutti insulti ad anni di lotte, di critiche,
di morti, pure di errori fatti da movimenti POLITICI EMERGENTI,
soprattuto per quanto attiene alla lotta ambientale, perfino contro la
sinistra novecentesca. E' da psicologia di fondamentalismi e di
psicosette tipo M5S, credere di poter riscrivere la storia o che non ci
sia storia.

Contemplando #salvaiciclisti e critical mass/ciclofficine non stiamo
forzando l'associazione di cose irrelate come i club di bridge assieme
ai cantatori di gola di Tuvan. Stavamo tutti nelle stesse critical mass,
magari a Roma. Si parla di un cammino comune che a un certo punto
qualcuno ha sperato di far decollare, SCEGLIENDO CERTE STRATEGIE,
INTERLOCUTORI, OBIETTIVI, magari superfetando sulle macerie del PRIMA.
Bene che è s'è ottenuto? Ma domande non meno cattive io me le faccio a
me e a tutti quelli che speravano/sperano di far qualcosa ANCHE col
ciclismo, ANCHE cittadino, ANCHE nelle ciclofficine, ma sempre LOTTANDO.

Poi 'sta paura della critica è una cosa che c'hanno i governi e i
movimenti gerarchici, mica gente libera. E' vero pure che bisogna
muoversi e agire, ma cazzo, guardiamoci in faccia, la storia non ce la
raccontiamo. Ma si può frignare come dei rtagazzini e dire "non mi
giudicare" ma che davvero? Mi piacerebbe parlare coi salva, ad es. qui a
Bologna, in occasione magari non solo degli scippi di "giorni" e
pratiche d'azione diretta, ma la realtà è che è difficilissimo voler
incidere sulla realtà senza voler agire POLITICAMENTE. Qua, a Bologna,
ne ha tratto beneficio pubblicitario (dai #salva) solo l'Ass. Colombo
(come se non fossimo già pieni de piccioni..).

Allora DOPO ANNI vogliamo/volete fare 'sto maledetto bilancio,
riconoscendo i ruoli come singoli/collettivi/movimenti nell'economia di
una lotta radicale AMPIA e difficilmente credo riformista, in cui la
ricerca della civiltà a mezzo bici è solo una parte? A 'na certa non è
che si può fare finta di niente; se pure l'impegno di tanti
#salvatorideciclisti è stato vero e bello, dove si sta andando? Io
vorrei parlar con tutti. Però, dei trionfi annunciati in questi anni,
non ho capito che è rimasto.

Poi, io, 'sta cosa del sessismo, snobismo manco la sapevo, evitato
accuratamente di capirne alcunchè, mio malgrado. Aggravanti, ma
prevedibili.
Nella natura delle cose.


(..è un gran fijo de na mignotta")