[Intergas] lottare, ma un po' meno inquinati

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Autore: caloges@libero.it
Data:  
To: intergas
Oggetto: [Intergas] lottare, ma un po' meno inquinati


Gentile Irene
nell'"aprire gli occhi sul proprio territorio", oltre alle sacrosante lotte che giustamente citi, aggiungerei anche la consapevolezza sul grado di inquinamento reale ed attuale, e su quale parte sarebbe possibile evitare fin da subito.
Certo che il km0 impatta a nord come al sud, ma non dedurrei che chi vive a Taranto deve, oltre a lottare per la salute per vie politiche, necessariamente dare ai propri bambini mozzarelle km0 perchè così impone la moda attuale del "consumo critico" (non è certo privo di fondamenta l'idea del km0, ma va declinata a seconda delle realtà di cui si parla).
Oltre il 90% delle diossine assimilate dall'uomo derivano dall'alimentazione, non dal vivere e respirare aria inquinata (vi sono innumerevoli studi internazionali su questo; la stima varia dall'85 a oltre il 95%).
Se fossi di Taranto* lotterei lì, ma mi mangerei le mozzarelle (e il latte...e i prodotti animali in genere) di qualche altro, ben studiato (e possibilmente analizzato), posto.


Le analisi, altra lotta importante: credo che un consumatore critico e consapevole debba essere informato su frequenza, modalità, e risultati delle analisi pubbliche eseguite sui prodotti alimentari riguardo ai contaminanti pericolosi per la salute. Non è facile ottenerle.


Sul modello di produzione agricola, è vero che in Italia non ci sono foreste, ma ci sono più colline che pianure (43% contro 23% del territorio); una vastissima produzione alimentare sarebbe possibile anche escludendo i luoghi più contaminati.
Il modello alimentare che appoggiamo come GAS non prevede certo che occorra impiegare a monocoltura intensiva tutte le pianure del paese per produrre essenzialmente foraggi per bestiame, e fare carne, salumi, latte e formaggi...che quasi tutti consumiamo in modo eccessivo e antisalutare.


Infine. Dalla tua lettera mi sembra di cogliere un pessimismo di fondo, come se "ormai" il destino fosse già segnato per tutti...ma gli studi che si occupano di come migliorare le proprie prospettive di salute si rivolgono ad adulti (con dati su adulti); un miglioramento dei comportamenti (soprattutto alimentari) non è una garanzia di immortalità, ma per certo è migliorativo e in modo sensibile, anche per gli adulti, perfino per gli anziani.


Ciao Sabina (gas Dergano)
*A Taranto, ci sono ordinanze pubbliche che impediscono ai bambini di certi quartieri di giocare all'aperto per l'eccessiva esposizione agli inquinanti ambientali. Cosa diciamo ai bambini di Taranto, di restare a casa? di fregarsene e uscire? di diventare grandi e far parte di comitati che nel futuro potrebbero ottenere un miglioramento della situazione? Sono domande serie, anche se sembrano provocatorie; hanno bisogno di risposte profonde, serie, informate...davanti a casi come questi viene voglia di cavarsela con una battuta, ma non si può..





----Messaggio originale----

Da: gasnavigli@???

Data: 29/04/2012 13.07

A: <intergas@???>

Ogg: Re: [Intergas] Analisi prodotti GAS



Carissimi,Io credo che tentativi di boicottare il biologico ne abbiamo visti tanti e adesso si aggiunge sfatiamo il mito del km zero, guardate a mio parere impatta tutta l'Italia non solo il Nord o il Centro, che ne pensate di Taranto o di Napoli o della Basilicata?
Il problema diossine è uno scandalo sotto gli occhi del paese: lo smaltimento rifiuti è in mano alla mafia, la costruzione delle strade pure, sono stati colti a spargere polvere di rifiuti prima del manto stradale...
Pensate che potremmo mangiare solo cose provenienti dalle montagne o dalle foreste ? Via, allora alla Scotti io preferisco stare a fianco degli "ingenui e un po' scemi" e di chi rimane e ciascuno lotti e apra gli occhi nel proprio territorio, io preferisco stare con chi costruisce barriere, lotta perché non gli venga costruita un'altra tangenziale, denuncia fatti e misfatti e da l'esempio...
Non ci salveremo dai tumori? Noi no, ma il futuro non è solo nostro ...
salutiIrenegasnavigli

Il giorno 28 aprile 2012 09:09, caloges@??? <caloges@???> ha scritto:


Sul numero di maggio di Altroconsumo è uscito uno studio analitico sui produttori (e i prodotti) di alcuni GAS di Milano e Roma, fra i quali molti dei produttori storici dei gasisti di Intergas.

Naturalmente, essendo Altroconsumo fortemente schierato a favore della filiera agroindustriale, l'articolo cerca nemmeno poco velatamente di dare ai gasisti la patente di idealisti ingenui e un po' scemi; nonostente questo è interessante poter vedere i risultati delle analisi di laboratorio che non rientrano certo nella prassi abituale dei gas.


Sono analizzati (citando solo i milanesi): cascine orsine, casc gaggioli, nibai, canedo (carne), corbari, bottegas, bargero, osteriavecchia (verde), ponzin, tomasoni, isolamaria, ciaolatte (formaggi).
Le analisi sono qualitative ma anche verificano pesticidi, indicatori di conservazione, di igiene e aflatossine (provenienti dai mangimi), ma non contaminanti industriali (quali per esempio diossine).

Fra le cattive sorpese: pesticidi nell'uva (bio non certificata), frutta e verdura non fresche, pere dall'Argentina, batteri indici di cattiva igiene in un formaggio.
Non cito i produttori per scelta, se riesco ad ottenere il PDF del pezzo lo invio per intero a chi me ne fa richiesta.


sabina gas dergano

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