Re: [Hackmeeting] hackmeeting 2012 - Hackmeeting è unsucces…

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Author: ciaby
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Old-Topics: Re: [Hackmeeting] hackmeeting 2012 - Hackmeeting è un successo o un fallimento come modello?
Subject: Re: [Hackmeeting] hackmeeting 2012 - Hackmeeting è unsuccesso o un fallimento come modello?
Il 15.03.2012 10:00 Fabio Pietrosanti (naif) ha scritto:
> Ottime riflessioni.
>
> Vorrei provare a porre un paio di considerazioni e riflessioni con
> delle
> domande a cui dare una risposta che in sintensi sono:
>
> a) La modalità di "hacklab" dentro gli SQOT funziona o è
> fallimentare?

Bella domanda. Per mia esperienza personale, ha funzionato. Ha creato
legami ed esperienze che ancora adesso, piu' di 10 anni dopo, valgono
ancora, anche a 1000km di distanza. Poi pero' tu devi spiegarmi cosa
intendi con "funzionare".
Come dicevano altre persone in lista, molte volte una cosa non si fa'
esclusivamente per ottenere un risultato definito, ma anche solo per
creare esperienze, idee, sogni, alternative. In questo senso, gli
hacklab sono stati un'ottima cosa. Se forse non si e' raggiunta la meta,
comunque si e' fatto un sacco di cammino insieme. Per me, questo basta e
avanza a giustificare un evento come l'hackmeeting.

> b) Hackmeeting in roaming per l'italia con l'intenzione di creare
> aggregazione e creazione di iniziative locali funziona o è
> fallimentare?

Funziona eccome. Non sono la persona piu' adatta a parlarne, altri
hanno gia' spiegato meglio di me.

> E nel dare delle risposte vorrei cercare di considerare in modo
> quanto
> più obiettivo questi aspetti, almeno cercando di identificare:
>
> 1) Una fotografia reale della situazione attuale
> 2) Una analisi fattuale dei risultati conseguiti con questi approcci
>
> E sulla base di questi valutare se "hackmeeting" è sul medio periodo
> un
> fallimento o un successo.
>
> Ovviamente la mia opinione è di critica costruttiva, ma cercherei di
> stimolare una discussione in cui l'aspetto soggettivo lasci spazio
> all'individuazione di parametri di valutazione quanto più oggettivi.

Secondo me non hai capito il senso del tutto. Ovvero:
Se hackmeeting fosse nato con idee, obiettivi e scopi precisi, ora
potremmo fare un riassunto delle attivita' svolte, degli obiettivi
raggiunti e di quelli mancati. Invece, hackmeeting non e' mai stato
questo. E' un incontro, punto. Non c'e' uno scopo preciso, se non quello
di mettere in comunicazione comunita' diverse. Come dicevano altri
(newmark?), gli hacklab sono nati in un momento di crescita dell'intero
movimento dei centri sociali, e hanno avuto un'ottima spinta da esso. Da
un certo punto in poi, c'e' stato un crollo, e con esso anche gli
hacklab sono calati un pochino. Questo non vuol dire che e' tutto morto
e sepolto, semplicemente siamo in una fase storica un po' depressa... :)
Ora pero' ti faccio una domanda: dove sono gli hackerspace in italia?
Quei fantastici luoghi puramente TECNICI, privi di ogni connotazione
politica, dove l'essere hacker e' l'unica cosa importante. Perche' se
veramente in italia c'e' la necessita' di spazi del genere, al di fuori
di spazi occupati, probabilmente qualcuno li ha gia' creati. Se non ci
sono, createli! Io sinceramente ho provato a farne parte, in un ambiente
internazionale molto variegato e stimolante, ma non riesco a creare un
COSA se prima non c'e' un PERCHE' dietro. Ovvero, della tecnica pura e
semplice me ne frega poco, se non ha uno scopo valido. Altre persone la
penseranno in maniera differente, e sono perfettamente libere di crearsi
i loro spazi, eventi e gruppi. Perche' cambiare hackmeeting? :)

Se il tuo problema e' la mancanza di apertura nei confronti di altre
parti meno politicizzate della scena hacker italiana, ci sono comunque
altri eventi a cui puoi partecipare in cui non devi sentirti per forza
parte di una minoranza non accettata.
Credo poi che il problema che tu riscontri, vada anche visto
nell'ottica di chi fa parte della fantomatica commiuniti italiana...
Ovvero, per dirla in maniera chiara e semplice, quante persone vengono
agli hackmeeting, si fumano le canne e fanno quelli troppo 31337, poi
tornano a casa e fanno le peggio cose per i loro datori di lavoro?
Quanto di noi/voi/loro hanno collaborato con le forze dell'ordine,
hanno scritto software per lawful interception, profiling, e compagnia
varia?
Quanti non si fanno scrupoli a fare nomi e cognomi di altri pur di non
finire nei casini?
Credo che la sottile differenza stia tra chi comunque cerca ogni giorno
di arginare il mare di merda, anche nella vita di tutti i giorni, e chi
invece se ne fotte e vuole un "evento" per fare hacking e nulla piu'. Se
riesci a capire questa differenza, capisci perche' esiste HackIT,
perche' esiste il CCC, e perche' esistono le mille sfaccettature nel
mezzo.
Voler riunire tutti nello stesso calderone non ha senso, IMHO.
my 2 cents

Ciaby