[ssf] Novità del 20 marzo 2011

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Author: Coordinamento Comasco per la Pace
Date:  
To: comopace_info
Subject: [ssf] Novità del 20 marzo 2011
*[COMOPACE News] - Newsletter del Coordinamento Comasco per la Pace*

SOMMARIO:
*@ GUERRA IN LIBIA
*     # Tavola della Pace: Non è così che si difendono i diritti umani
    # Movimento Nonviolento: Per una Allenza Mediterranea...
    # Peacereporter: La guerra in Libia
    # AssoPace: Ancora e sempre: no alla guerra!
    # Uniti&Diversi: Nessun intervento militare in Libia
    # Rete Italiana Disarmo: L’Italia nel 2009 ha esportato 11mila armi
semiautomatiche al regime di Gheddafi
    # Arci: Con le lotte per la democrazia, con i diritti dei migranti
contro l’intervento militare
    # Antonio Papisca: Libia, ecco cosa ha deliberato l'Onu
    # Centro di ricerca per la Pace di Viterbo: Tutti i diritti umani
per tutti


*@ GUERRA IN LIBIA*
* *_______________________________________

*# Tavola della Pace: **Non è così che si difendono i diritti umani    *
Flavio Lotti: "Non è in questo modo che si difendono i diritti umani, le
modalità scelte da alcuni Paesi per attuare la risoluzione dell’Onu rischia
di moltiplicare i problemi e non di risolverli: si fermi la spirale della
violenza, cessino i bombardamenti; di tutti".
Per alcuni giornali a larga diffusione adottano due pesi e due misure:
durissimi quando a schiacciare il grilletto sono gli Stati Uniti d’America,
pieni di “se” e di “ma” quando a farlo sono altri. «I dubbi dei pacifisti;
la sinistra e la guerra: in Irak no, in Libia sì», titola il Corriere della
sera all’indomani dei primi raid franco-anglo-americani. E La Stampa: «Né
mobilitazione né bandiere i pacifisti soffrono in silenzio. Piazze vuote».
«Occorre distinguere tra un pacifismo politico, quello rappresentato da
partiti del centro-sinistra o dell’estrema sinistra, che si trova diviso
come sulla missione in Kosovo (il Pd favorevole all’intervento, Paolo
Ferrero, di Rifondazione comunista, nettamente contrario) e un pacifismo
espresso dalla società civile. Quest’ultimo, e in particolare quello che fa
capo al mondo cattolico e ai suoi valori, non tace e non tentenna», osserva
Andrea Olivero presidente nazionale delle Acli e portavoce del Forum del
terzo settore, interpellato da FamigliaCristiana.it. *Continua a leggere
l'articolo <http://www.perlapace.it/index.php?id_article=6222>*


*# Movimento Nonviolento: Per una Allenza Mediterranea...*
Una riflessione-proposta aperta del Movimento Nonviolento su ciò che sta
avvenendo in Tunisia, Egitto, Libia, ci può aiutare a capire cosa possiamo
fare noi per non essere solo spettatori passivi.
Di là del canale di Sicilia, soffia il vento del cambiamento. Da alcune
settimane, giovani e meno giovani sono scesi per strada in nome della
libertà che non hanno conosciuto ancora. Molti sono morti, assassinati dai
difensori dello status quo, dei privilegi e della corruzione che sono la
norma e la regola di dittature e dispotismi vigenti da decenni. Ma l’onda è
più forte della diga, e quello che sembrava impossibile si sta avverando: i
vecchi detentori del potere sono costretti alla fuga e alla
capitolazione. *Continua
a leggere l'articolo<http://serenoregis.org/2011/03/per-una-alleanza-mediterranea/>

# Peacereporter: La guerra in Libia*
Una colonna di carri armati, per iniziare. Questo il primo obiettivo colpito
dai caccia bombardieri francesi, che sono arrivati sulla Libia qualche
minuto dopo la fine della riunione a Parigi tra la nuova coalizione dei
volenterosi. Poi la pioggia di razzi su Tripoli, sparati dalle navi della
marina Usa. A Bengasi si combatte con le truppe lealiste in città, almeno
trenta morti. Civili in fuga verso l'Egitto. Almeno questo dice al-Jazeera,
alla quale andrà dedicata un'analisi a parte, alla fine di questa
rivoluzione nel mondo arabo. Al-Jazeera dice, tutti riprendono. Il caccia
abbattuto sui cieli di Bengasi, in poche ore, è diventato un velivolo mal
manovrato dai ribelli e non un caccia di Gheddafi. Per ore, però, tutti
l'hanno raccontata così. Al-Jazeera dice, tutti ripetono. L'Europa si lancia
in guerra, come avviene sempre più spesso dopo la caduta del muro di
Berlino. *Continua a leggere
l'articolo<http://it.peacereporter.net/articolo/27486/La+guerra+in+Libia>

# AssoPace: Ancora e sempre: no alla guerra!*
Luisa Morgantini, già vicepresidente del Parlamento europeo, portavoce
dell’Associazione per la Pace, esprime il rifiuto della violenza bellica con
il comunicato che riportiamo integralmente Ancora e sempre: no alla guerra!
«L’operazione “Odissea all’alba” è cominciata, con le solite litanie sulla
necessità degli attacchi aerei per difendere la popolazione civile dagli
attacchi delle forze mercenarie e non solo, del colonnello Gheddafi. *Continua
a leggere l'articolo<http://ecoinformazioni.wordpress.com/2011/03/20/guerra-in-libia-lassociazione-per-la-pace-dice-no/>
*

*# Uniti&Diversi: Nessun intervento militare in Libia*
Il movimento per la pace, che ebbe larghissima partecipazione nel nostro
paese, necessita di una rinnovata capacità di mobilitazione.
Per questo tutte le realtà che danno vita al progetto “Uniti e Diversi”
lanciano una petizione online chiedendo a tutti coloro che ripudiano la
guerra di firmarla e diffonderla su siti, blog, social network e mailing
list.
*Marino Badiale, Maria Bonafede, Gennaro Carotenuto, Angelo Del Boca,
Tommaso Di Francesco, Giulietto Chiesa, Massimo Fini, Maurizio Pallante,
Fernando Rossi, Alex Zanotelli*
Il testo si può sottoscrivere sul sito: *
http://www.petitions24.com/nessun_soldato_italiano_in_libia*

*# Rete Italian Disarmo: L’Italia nel 2009 ha esportato 11mila armi
semiautomatiche al regime di Gheddafi*
E’ accertato: nel 2009 il governo Berlusconi ha autorizzato l’invio a
Gheddafi di 11mila tra pistole e fucili semiautomatici della ditta Beretta
decidendo poi di non segnalarlo all’Unione europea. Si tratta di 7.500
pistole semiautomatiche modello Beretta PX4 Storm cal. 9x19, di 1.900
carabine semiautomatiche modello Beretta CX4 Storm cal. 9x19 e di 1.800
fucili Benelli modo M4 cal.12 sempre della ditta Beretta esportate
dall’Italia via Malta. “Oltre 11mila tra carabine, fucili e pistole del
valore di quasi otto milioni di euro – tutti sistemi d’arma semiautomatici
di alta precisione e talune di tipo quasi militare, ma autorizzate come
“armi da difesa” – sono stati esportati nel 2009 con beneplacito del governo
Berlusconi dalla fabbrica d’armi Beretta al colonnello Gheddafi. Il fatto
non sarebbe mai venuto alla luce se non ci fosse stata la nostra indagine su
documenti resi pubblici dal governo maltese a seguito di discrepanze nei
rapporti europei”. *Continua a leggere
l'articolo<http://www.disarmo.org/rete/a/33526.html>

# Arci: Con le lotte per la democrazia, con i diritti dei migranti contro
l’intervento militare*
Cosa c’entrano gli attacchi aerei su mezzi terrestri con una no-fly zone? –
continua la nota dell’Arci nazionale – Neppure è cominciata, la *no-fly zone
*, ed è subito attacco militare. Avevamo appena finito di denunciare i
grandi rischi connessi al dispositivo militare della risoluzione Onu. E il
vertice di Parigi ha deciso di correrli tutti, subito e volontariamente,
iniziando un intervento militare aperto sul campo. *Continua a leggere
l'articolo*<http://www.arci.it/speciale/comunicati_stampa/con_le_lotte_per_la_democrazia_con_i_diritti_dei_migranti__contro_lintervento_militare/index.html>

*# Antonio Papisca:* *Libia, ecco cosa ha deliberato l'Onu*
Antonio Papisca (Cattedra UNESCO Diritti umani, democrazia e pace
dell'Università di Padova)
E' ora vietato "il decollo, l'atterraggio e il sorvolo nel territorio libico
di velivoli registrati in Libia o gestiti da cittadini o compagnie libiche'.
La sola eccezione è per voli a scopo umanitario. L'ONU ha deciso di
autorizzare l'uso della forza militare con l'obiettivo primario di
proteggere la popolazione escludendo categoricamente il dispiegamento di
"una forza di occupazione straniera di qualsiasi forma e in qualsiasi parte
del territorio libico". La Risoluzione 1973 è il naturale seguito della
Risoluzione 1970 a fronte del rifiuto di Gheddafi di adempire a quanto in
essa disposto, in particolare di porre immediatamente fine alla violenza, di
andare incontro alle legittime domande della popolazione e di rispettare i
diritti umani e il diritto internazionale umanitario.
Ora si passa ai fatti, cioè l'ONU decide di autorizzare l'uso della forza
militare con l'obiettivo primario di proteggere la popolazione - "i civili e
gli insediamenti urbani civili", compresa la città di Bengasi -, escludendo
categoricamente il dispiegamento di "una forza di occupazione straniera di
qualsiasi forma e in qualsiasi parte del territorio libico". *Continua a
leggere l'articolo <http://www.peacelink.it/pace/a/33611.html>*

*# Centro di ricerca per la Pace di Viterbo: Tutti i diritti umani per tutti
*
Il testo del comunicato del Centro di ricerca per la Pace di Viterbo:
«Nessun crimine è piu’ atroce della guerra. Poiché essa consiste di stragi.
Nessun crimine è più eversivo della guerra. Poiché essa distrugge ogni
fiducia nella civile convivenza. Nessun crimine è più disumano della guerra.
Poiché essa è sempre intesa ad uccidere gli esseri umani. “L’Italia ripudia
la guerra” e’ scritto lapidariamente nella Costituzione della Repubbica
Italiana.
Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra libica.
Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana.
Solo la pace salva le vite.
Solo il disarmo e la smilitarizzazione consentono una gestione civile dei
conflitti. *Continua a leggere
l'articolo<http://ecoinformazioni.wordpress.com/2011/03/20/no-alla-guerra-tutti-i-diritti-umani-per-tutti-gli-umani/>
*


*# "L’Italia ripudia la guerra come strumento per la risoluzione dei
conflitti internazionali”(art. 11 della Costituzione)*